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27/04/25
THE LUMINEERS
UNIPOL FORUM, VIA GIUSEPPE DI VITTORIO 6 - ASSAGO (MI)
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( 4962 letture )
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Non sono molti i gruppi italiani in grado di mettere insieme un certo seguito, sia in patria che all'estero, e gli Holy Martyr rientrano nella categoria. Giunti alla terza prova sulla lunga distanza, fedeli al loro epic metal a forti tinte heavy, debitore della lezione maideniana, i ragazzi sardi abbandonano le cronache storiche europee per trasferirsi metaforicamente nella terra del Sol Levante. Il fine è raccontarci storie di samurai e battaglie, tratte dal periodo del feudalesimo Giapponese, utilizzando il taglio cinematografico della filmografia del maestro Akira Kurosawa e di Takeshi Kitano. Preliminarmente trovo che la scelta della tematica che attraversa Invincible sia piuttosto azzeccata, dato che sarebbe stato sicuramente più semplice e sicuro rimanere ancorati a racconti provenienti dal vecchio mondo, più semplici da veicolare e più rassicuranti per il pubblico. La scelta operata dagli Holy Martyr risulta quindi, se non altro, più raffinata, anche se dubito che la maggior parte degli acquirenti si scomoderà ad analizzare i testi e la filmografia che li ha generati, ma quello della pigrizia mentale è un vecchio discorso che, analizzato in questa sede, ci porterebbe troppo lontano dall'oggetto del presente scritto. In ogni caso la storia e le leggende del Giappone costituiscono -volendo- un serbatoio enorme per trarre intere saghe musicali, come del resto quelle di tutta l'Asia. Mediato da una cover in linea con i contenuti (e quindi insolitamente giocata su toni ed immagini poco riconoscibili nell'immediato come "metalliche"), e da un look della band stile samurai, quasi da teatro kabuki, Invincible è caratterizzato in prima battuta da un sound corposo e ben bilanciato tra necessità epic ed irruenza metal, ottenuto presso i New Sin Audio Design con l'aiuto di Luigi Stefanini (Labyrinth, Domine, etc), ed in grado di esaltare correttamente le qualità del gruppo. Da notare la presenza come guests di Roberto Tiranti in Kagemusha, e di Marco Piu dei Red Warlock in Lord Of War e Takeda Shingen.
Dopo il breve intro Iwo Jima, teatro di una sanguinosissima battaglia durante la seconda guerra mondiale -avete presente la celeberrima foto dei sei marines che alzano la bandiera statunitense?- tocca alla title track inaugurare davvero le ostilità. Pezzo di grande impatto, semplice nella costruzione, e dotato di un ritornello indovinato che mette in luce il timbro simil-Blaze Bayley di Alessandro "Alex" Mereu. Bell'inizio. Un po' più prevedibille, per quanto piacevole, Lord Of War, che dispone ancora di un buon ritornello. Di sapore più heavy "che fu" Ghost Dog, a metà tra ballad e mid-time epico. Pieno climax "jappo" per l'intermezzo The Soul Of My Katana, aperto dal suono dello shamisen, tipico strumento orientale a tre corde, propedeutico all'irrompere di Shichinin No Samurai, nient'altro che il titolo orignale de "I Sette Samurai" di Kurosawa, film del '54 considerato descrittivo di una certa epoca, seppur in forma intrattenitiva. Forte il pathos, anche se il pezzo è forse un po' macchinoso e troppo palesemente maideniano in certe parti. Takeda Shingen ci parla delle gesta militari di un famoso "daimyo" (la maggiore carica feudale), rispettatissimo signore della guerra intorno alla metà del '500. Quando si parla di guerra, che sia Giappone, Italia, o qualsiasi altro punto del globo, la marzialità è il modo più immediato per veicolare al pubblico queste storie. Pezzo abbastanza riuscito, possente e dinamico, ma anche qui troppo made in Maiden, specie in certe linee del basso. Altro spunto chiaramente "Kurosawano" per Kagemusha, un pezzo che si lega direttamente al precedente, in quanto tratta del "guerriero ombra", un uomo di paglia col ruolo di cercare di scongiurare un attacco contro il clan del Daimyo Takeda Shingen. Ancora epic ricco di pathos per un pezzo che arriva a quasi nove minuti, forse troppi, dato che il rischio è quello di stancare l'ascoltatore che si approssima alla fine dell'ascolto. Indi ci imbattiamo in Sekigahara, descrizione di una fondamentale battaglia per la storia del Giappone, combattuta nel 1600. Ancora heavy/epic a tinte forti, che però sconta la pachidermia di quello che lo ha preceduto, con la soglia dell'attenzione leggermente in calo. A chiudere Zatoichi, stavolta omaggio a Takeshi Kitano e ad uno dei suoi "jidaigeki", a sua volta omaggio non troppo velato a Kurosawa. Discreto pezzo, con i pro ed i contro di quelli che lo hanno preceduto in scaletta.
Invincible non inventa nulla, spesso risulta anzi citazionista, ma è scritto, registrato e suonato con grande professionalità, risultando alla fine quasi inappuntabile, se non fosse per gli inciampi che vi ho segnalato nel paragrafo precedente. Non stento a credere che saprà soddisfare i fans degli Holy Martyr, ma gli manca la zampata decisiva, il pezzo che lo caratterizzi musicalmente al di là di quanto di buono mostrato. Credo che la band possieda le qualità per andare oltre questa fase, e piazzare sul mercato qualcosa di ancora più "suo" in futuro. Intanto, comunque, Invincible è promosso.
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Immensi come sempre, invincible miglior album epic metal da 3 anni a venire  |
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si mette sul lettore poi non si leva piu' , semplicemente album dell' anno !! voto 90 |
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Bravi Bravi , mi piacete un sacco continuate così e non date retta ai vostri denigratori . voto 87 |
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ho iniziato ad ascoltarlo perchè li vedrò al rock hard e sicuramente la maggior parte delle canzoni saranno prese da questo per pubblicizzarlo. se devo essere sincero faccio veramente fatica ad arrivare alla fine di ogni canzone...per carità sarà pure suonato da dio ma il pathos (?) spero che ci sia nel live, perchè qua nenche con una lente riesco a trovarlo |
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Ahahahaha, no problem. Ciao  |
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Corretto, grazie della segnalazione, è stata una mia svista  |
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Se posso fare una precisazione: il cantante dei Red Warlock si chiama MARCO Piu, non Roberto. Roberto Piu è il batterista dei Megahera, e non sono parenti. Ciao. |
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Da avere assieme agli altri 2 CAPOLAVORI! \m/ \m/ |
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NO! ma sono pitturati ? |
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Il disco Epic dell'anno. |
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Seguo da sempre questa band e non mi ha mai deluso!!! \m| |
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Questo è un disco di heavy metal ( epic ) e basta. Bisogna valutare la qualità delle canzoni ed è ottima. Se volete l'originalità ascoltatevi qualcos'altro. Anzi ,fatemi capire voi quale sarebbe un gruppo che fa musica innovativa in questo ambito. |
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ottimo disco e non ci sono filler ,sono migliorati ad ogni disco .bravi ragazzi continuate cosi' |
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concordo con EdoCFH - NOIA |
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Eh, capita. Comunque bel disco e bella recensione  |
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Già , e pensare che per non sbagliare tenevo anche la cover del disco davanti. Incredibile come certe volte la mano non segua il cervello, avrei potuto rileggere la rece 1000 volte senza notarlo. ...  |
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Troppo giusto.. Grazie della segnalazione e scusate per la svista. |
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Nella recensione il nome della band è scritto sbagliato - c'è una y in meno. |
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Ottimo disco, ottimo pathos. Dal vivo spaccano, altro che noia! |
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grande album. un grande passo avanti e un feeling pazzesco..nessuna critica.. solo complimenti bravi ragazzi |
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OK, sono curioso , i primi sono il gruppo di Jansen di EPICA ma non li ho ancora sentiti , gli altri propio non li conosco . ciao |
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@MAIDEN 65 Mayan - quarterpast & Tesseract - One |
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@EdoCFH : se senti qualcosa nel ambito metal di originale me lo consigli , pure io alla fine sento sempre i classici . ciao |
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STESSE COSE SCRITTE DA ALTRE MILLE BAND E STRAUSATE IN 20 ANNI,VISTI ANCHE LIVE....LA NOIA.... |
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Ottima recensione , grande RAVEN. |
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buona a sapersi !!  |
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Per ora, per quel che mi riguarda, è il disco dell'anno. Non c'è una canzone che non vale la pena di ascoltare. Epico e potente , come ha da essere il vero heavy metal. Grandissimi. Voto 90. |
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@ BILLOROCK fci : io ho Hellenic Warrior Spirit e spacca di brutto . |
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inizialmente mentre leggevo pensavo, ma che cagata è sta roba?? però poi devo ammettere che mi sn ricreduto !! |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Iwo Jima 2. Invincible 3. Lord Of War 4. Ghost Dog 5. The Soul Of My Katana 6. Shichinin No Samurai 7. Takeda Shingen 8. Kagemusha 9. Sekigahara 10. Zatoichi
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Line Up
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Alessandro Mereu (Voce, Flauto) Ivano Spiga (Chitarra, Liuto) Eros Melis (Chitarra, Shamisen) Nicola Pirroni (Basso) Daniele Ferru (Batteria)
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