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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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FIRENZE ROCKS - Day 1 - Ippodromo del Visarno, Firenze (FI), 13/06/2019
21/06/2019 (1973 letture)
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Al primo giorno di festival il Firenze Rocks si presenta subito con i muscoli, riuscendo a portare in Italia una delle band più influenti e importanti degli ultimi vent’anni di musica, ovvero, i TOOL. La band capitanata da Maynard James Keenan, però, non è l’unico grande nome che è andato ad infiammare questa bollente giornata di giugno. A preparare loro il terreno gli Smashing Pumpkins, i Dream Theater, gli Skindread e tante altre realtà della musica odierna. Una giornata all’insegna della sperimentazione sonora, ricca di sorprese e di tante sfumature differenti che nonostante la calura prettamente estiva ha saputo coinvolgere ed emozionare chi era presente. Andiamo però con ordine…
SKINDRED Seconda band a salire sul palco del Firenze Rock dopo i Badflower (purtroppo persi a causa del tempo passato in coda all’entrata) e prima sorpresa del festival. Sotto un sole cocente, il frontman Benji Webbe ha fatto di tutto per attirare l’attenzione del pubblico verso di sé, riuscendo a costruire dei siparietti molto divertenti e a loro modo interessanti (oltre che estremamente volgari). Il tutto andava a complementare un sound fortemente nu metal, ricco di varie sfumature elettroniche oltre che groove. Insomma, uno spettacolo nel vero senso della parola, coinvolgente (basti pensare a come hanno gestito Kill the Power dove l’intero pubblico ha mandato a fanculo i propri problemi), ben suonato (anche se i volumi erano in certi punti improponibili) e che ha fatto dimenticare al pubblico di essere stato per un’ora abbondante sotto il sole cocente del pomeriggio. Una bella carica d’adrenalina, giusto prima dei Dream Theater.
SETLIST SKINDRED: 1. Big Tings 2. Pressure 3. Thats My Jam 4. Kill the Power 5. Nobody 6. Warning
DREAM THEATER Dopo gli Skindread l’attesa diventa incandescente (nel vero senso della parola), i Dream Theater si preparano a calcare il palco del Firenze Rocks, in una posizione tutto sommato piuttosto defilata nel cartellone. A fronte di questo posizionamento, oltretutto la scaletta dei nostri ha dovuto subire un taglio consistente, col risultato di vedere privilegiati i brani del loro ultimo album, ovvero Distance over Time, dal quale vengono estratti tre brani. A livello tecnico direi che i nostri non hanno bisogno di presentazioni. Cambi di tempo, virtuosismi e una prestazione strumentale di livello vanno ad innalzare uno show fortemente penalizzato nella resa sonora, oltre che da una messa in scena volutamente povera. A spiccare in tutto questo dunque è l’amalgama e il feeling che si nota tra i membri della band. Una Dance of Eternity (brano che già in studio è di una complessità disarmante) non la interpreteresti in quel modo se non ci fosse un’alchimia perfetta tra i membri. Non è tutto oro quello che luccica, purtroppo. Al netto di prestazioni strumentali eccellenti troviamo un James LaBrie ai minimi storici. Non ce la faceva già più a metà di Fall Into the Light. Saggia quindi la scelta di Petrucci e compagni di privilegiare le proprie acrobazie tecniche a fronte di quello che è stato suo malgrado l’anello debole dello show. Al netto delle critiche l'esibizione si è dimostrata ottima anche se esageratamente fredda, a mio avviso. Le canzoni dell’ultimo album inoltre risentono del confronto con alcune tracce più vecchie, ma in linea di massima hanno del potenziale. Se LaBrie si trova in forze chiaramente altrimenti il risultato lascerà sempre l’amaro in bocca proprio per la prestazione del vocalist, specialmente se la andiamo a confrontare con il precedente degli Skindread e i due successivi.
SETLIST DREAM THEATER: 1. Unterhered Angel 2. As I Am 3. Fall Into the Light 4. Barstool Warrior 5. In the Presence of the Enemy , Pt 1 6. The Dance of Eternity 7. Lie 8. Pale Blue Dot 9. Pull Me Under
THE SMASHING PUMPKINS Si va verso sera. La scenografia cambia e diventa più ricca. L’atmosfera in compenso si fa meno cocente e più rilassata. È il tramonto che accoglie gli Smashing Pumpkins: un’immagine questa che ricorderò per sempre e che mi porterò sempre nel cuore. Una delle band chiave del rock (e non solo) degli anni 90 per uno show che nelle sue due ore di durata non ha conosciuto punti deboli. Un’esibizione che ha saputo colpire e scavare nel profondo del pubblico attraverso la resa perfetta di quelli che sono stati veri e propri inni generazionali (basti pensare all’impatto che ha avuto ad esempio l’esecuzione di Zero sul pubblico del Firenze Rocks). Prestazioni eccellenti da parti di tutti (Corgan in primis) attraverso anche una scaletta perfettamente equilibrata fra rabbia (Bullet With Butterflies Wings) e calma sofferta (Eye, colonna sonora di quel capolavoro che è Strade Perdute firmato David Lynch). Uno show crepuscolare, in grado di dare forza e valore ad ogni traccia (compresa la toccante ed intensa reinterpretazione di Wish You Were Here) e riuscendo nell’intento di smuovere i ricordi e i sentimenti del loro pubblico.
SETLIST SMASHING PUMPKINS 1. Siva 2. Zero 3. Solara 4. Knights of Malta 5. Eye 6. Bullet with Butterflies Wings 7. Tiberius 8. Glow 9. Disarm 10. Superchrist 11. The Everlasting Gaze 12. Ava Adore 13. 1979 14. Cherub Rock 15. To Sheila 16. Wish You Were Here 17. The Aroplane flight High
TOOL Arriva la notte e con la notte arriva la band più attesa della giornata. I TOOL sono una di quelle band che hanno fatto (e stanno facendo) la storia della musica. L’arena è gremita, il caldo è finalmente un lontano ricordo del giorno appena passato, anche se le scottature restano. L’attesa durata ben 13 anni (era dal 2006 che i TOOL non tenevano uno show in Italia) stava per finire. All’attacco di Aenima tutti eravamo in fermento. Luci, suoni, video. Tutto contribuiva a creare un’opera d’arte attraverso tutti i comparti a disposizione. Al di là di questa qualità, un muro di suono impressionante, ipnotico e incalzante. Uno show quello dei TOOL che potremmo definire essenziale nella sua spettacolarità. Nessun eccesso, tutto è programmato e finalizzato alla costruzione di uno spettacolo quadrato nelle sue intenzioni e spettacolare nella resa. Nessuna interruzione tra una canzone e l‘altra. Si andava assistendo ad un rituale psichedelico di rara intensità. La voce eterea di Keenan era l’unico elemento del frontman che si notava nella totale penombra, quasi ci stesse accompagnando in una discesa eterna nel buio. A conclusione di tutto questo si resta col rimpianto che sia finito troppo presto perché consci che quello a cui si è assistito è stato uno spettacolo memorabile dove ogni tassello del puzzle era posizionato in maniera perfetta. Un concerto di un ora e mezza passato troppo in fretta (percepito come fossero dieci minuti tanto ero rapito). Da segnalare le due nuove tracce, Invincible e Descending, vero cuore pulsante dello show in grado di creare un’atmosfera cabalistica non di poco conto anche e soprattutto attraverso i giochi di luce. Commoventi e spettacolari. Da notare in chiusura Adam Jones con la figliola in braccio che salutano il loro pubblico. Una bellissima immagine che chiude una giornata all’insegna della grande musica.
SETLIST TOOL 1. Aenima 2. The Pot 3. Parabola 4. Descending 5. Schism 6. Invicible 7. Sweat 8. Jambi 9. 46 10. Vicarious 11. Stinkfist
NOTE CONCLUSIVE Prima di terminare il report è giusto spendere due parole sulla qualità organizzativa del festival, almeno per quanto riguarda la prima giornata. L'afflusso all'arena è stato massiccio, si parla almeno di almeno 60 mila persone presenti. I momenti critici ci sono stati, in particolar modo alla fine del concerto, quando il deflusso dell'area dell'Ippodromo appariva semplicemente un ammasso di gente che defluiva senza alcuna guida o altro. Altra nota dolente sono stati i parcheggi, disposti male e lontano dall'arena (è stato un inferno infatti trovare posto). Prezzi alti (7 € di birra dai bibitari, per dirne una) ma personale ben presente nell'area pit. All'interno del festival si poteva pagare con i token: poteva essere una buona idea, ma le code chilometriche che si formavano alla cassa non invogliavano certo a comprare con essi. In realtà, come detto, se implementata bene potrebbe essere una buona idea. Non possono mancare le critiche è vero, ma si spera possano essere costruttive perché a discapito di quanto si dice in giro la qualità della musica proposta è stata veramente alta.
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 Chiaro che sia x motivi vocali...
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E allora cosa deve dire la moglie di quello di prostamol, che va via mille volte dal letto perchè ha sentito un rumore in garage. Magari anche Labrie va via dal palco,perchè ha sentito un rumore dietro il palco. Spesso i singer attempati e non lo fanno, lasciando alla band il compito di creare siparietti, o assoli. Non per la prostata ma per ovvi motivi vocali. |
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Apprezzo molto I Dream, ma detesto il fatto che labrie lasci spesso il palco negli intermezzi strumentali (da youtube pare non lo abbia fatto in questo caso).. il singer e' anche fatto per interagire con pubblico... |
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I Dream Theater live sono pessimi. |
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Non sono stato alla prima giornata ma ho partecipato alle quattro dello scorso anno ed a quella dei cure quest'anno. Per cui intervengo esclusivamente sulla questione festival.
Escluso l'headliner che, normalmente fa il set completo, è abbastanza normale che gli altri facciano una scaletta mozza. Però è anche vero che paghi in genere 60/70 euro per vedere 5 band. Per dire, ho speso di più per vedere def leppard e whitesnake che, in totale, hanno suonato quanto i cure domenica.
Ci sono 2 cose che,però, contesto all'attuale organizzazione del firenze rocks.
1_ l'impossibilità di uscire dall'area.
2- i prezzi assolutamente fuori senso del bere e del magiare. 15 euro per panino e birra sono esagerati come i 3euro per l'acqua
Nota positiva di quest'anno, la presenza del penny market, mi vien da ridere ma è stato veramente utile. |
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Come se i festival li avessero inventati ieri... C'è un'epopea che risale agli anni Sessanta in merito, dai... Polemiche su collocazioni orarie, suoni migliori o peggiori, addirittura sugli spettacoli di luci, piuttosto che i fuochi d'artificio e via discorrendo sono sempre esistiti. Come è sempre esistita l'organizzazione alla cazzo dei festival in Italia, con suoni improponibili fino agli headliner che... ops... improvvisamente si sentono meravigliosamente rispetto a tutti gli altri... se fate tanto gli scandalizzati o di eventi del genere non ne sapete/frequentate o veramente vi piace la polemica fine a se stessi. Nella migliore delle ipotesi fate la figura degli ingenui. |
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Sono daccordo con quanto scritto da @vitadathrasher e Gok,a che serve se non a tirare in barca un pò di soldi (di chi accetta di suonare a ore improbabili e per gli organizzatori)?Mi spiace,ma in questi baracconi da circo equestre non mi riconosco,e non ne capisco il senso,tranne che è tutto pompato al massimo,leggetevi i numeri delle presenze (ma della qualità parla nessuno???),è no...non si può rovinare la festa.Eppure basterebbe poco,ma qui frega più un cazzo a nessuno,"mungere" è ormai la norma,e non fa più differenza nulla.La faccia (da culo) è la stessa di tutti.Scusate lo sfogo ma non si può vedere. |
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7
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A parer mio la grande arena è un contesto non ideneo per questo tipo di band oltretutto nemmeno da headliner, con volumi bassi, suonando all'ora di merenda con il sole in faccia, come i judas l'anno scorso. |
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Deve esser stato veramente un concerto penoso e palloso, solo la droga poteva salvare gli astanti dal dormire o dal suicidio assistito. |
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Posso dire che ho visto decine di concerti e vari festival e l' unica volta che non sono arrivato alla fine del concerto suonavano proprio i Dream Theatre... Bravi si ma di una noia mortale |
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Mi è stato riferito da tutti quelli con cui ho parlato che i Dream Theater, tolta l'inutile bravura tecnica, sono stati davvero insostenibili, noiosi e incapaci nel mantenere l'interesse del pubblico. Non fatico a credere che sia del tutto vero |
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...non so, mi lascia perplesso leggere queste righe. Amici di ritorno dallo show mi hanno detto testuali parole "i Tool hanno fatto letteralmente cagare". Ora, non saprei dire chi ha ragione, dato che certe cose preferisco giudicarle di persona... una battuta lasciatemela fare, però Nicola ti sono sembrati dieci minuti perchè tra un break ed una battuta uno show di un'ora e mezza è davvero poco IMHO.
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Questa è la terza edizione.... Non la seconda e in effettisembrava Firenze Pops al di là delle grandezza delle band presenti...i grandi nomi del rock ancora una volta passano da Milano.... Metallica Kiss Def Leppard Whitesnake ecc. |
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Grazie del bel report, leggere queste parole mi hanno fatto rivivere appieno l'atmosfera della giornata. Elogi e critiche, e mai prolisso nella descrizione nonostante i grandissimi nomi presenti. Peccato non essere stato presente, perché a leggere qui sopra avrei voluto davvero esserci... |
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