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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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SEPULTURA + MEDIA SOLUTION + CONCRETE BLOCK + MOTH`S CIRCLE FLIGHT - Altromondo, Elba, 29/06/2007
21/07/2007 (4734 letture)
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15’ 36’’. Questo il tempo necessario a raggiungere l’Altromondo a bordo della Mitica Polo: praticamente come andare ad un concerto nel cortile del proprio vicino di casa. E non stiamo parlando di una cover band da festa del liceo alla prima esibizione dal vivo... Ladies and gentlemen Sepultura! Il combo brasiliano più amato dai seguaci del metallo pesante ritorna dopo appena tre mesi dall’ultima apparizione sul suolo italico per la prima data di un tour estivo che porterà Kisser e compagni in giro per l’Europa intera.
Il compito di aprire la serata spetta ai Moth’s Circle Flight, giovane band parmigiana che dà prova delle proprie capacità con uno show caratterizzato da suoni piuttosto validi (specie considerata la posizione in scaletta) ed una discreta presenza scenica. Quello proposto dal quintetto è un nu-metal che si fregia di un’impostazione decisamente aggressiva, senza tanti fronzoli e con quel pizzico di melodia che aiuta a distinguere un pezzo dall’altro. A scaldare un pubblico inizialmente distratto ci pensano i due singer, instancabili trascinatori di una prestazione positiva, che alla fine attirerà i più attivi a ridosso delle transenne.
Un istante di pausa ed è il momento dei Concrete Block. La band dimostra di saperci fare, generando un muro sonoro di grande impatto, all’interno del quale il suono è tuttavia impastato in un groviglio dal quale emerge in maniera nitida solamente il suono del doppio pedale. L’hardcore che fuoriesce dall’impianto è primordiale e rabbioso, un grosso intruglio di cattiveria e potenza che cerca di scatenare il lato selvaggio di un uditorio quantomeno restio alla devastazione tanto invocata dal singer. Sicuramente in tema con gli headliner della serata, questi torinesi finiscono per impressionare positivamente una platea, tuttavia, troppo distaccata.
Il terzo atto della serata mostra ancora una band torinese di cinque elementi alle prese con una sorta di metalcore dal carattere mutevole. A tratti più sintetica ed eterea, a tratti più granitica, con sfumature che passano dal crossover ad un nu-metal elettronico, la proposta dei Media Solution viene accolta con calore crescente da parte del pubblico, che nelle battute finali si mostrerà coinvolto dagli accesi cambi di ritmo e dalle mistiche atmosfere artificiali.
Sono le 22 passate ed il cielo completa la propria oscurazione. Il pubblico si fa più denso dinnanzi alle ridicole (ed inadatte) transenne che cominciano a tremare come fuscelli alla prima brezza. Sulla pelle di una grossa cassa è raffigurata la stella, l’aria è ricca di trepidante tensione e cominciano i primi cori inneggianti i maestri. Pochi minuti e la band fa la sua trionfale entrata. Appena il tempo di compiacersi del soddisfatto sorriso di Andreas Kisser e Alba viene travolta dalla carica dei Quattro. Green è l’ultimo a salire sul piccolo palco, trascinando con sé un immane boato, ennesima prova che il popolo del metallo, pur consapevole dell’irraggiungibilità della formazione originale, apprezza gli sforzi compiuti dall’enorme cantante americano. Apre le danze “Dark Wood Of Error” e subito dopo è tempo del macigno “Refuse/Resist”, primo brano durante il quale la Security è seriamente messa in difficoltà, causa l’inadeguatezza delle misure di contenimento di quel chaos che è il pubblico ad un concerto dei Sepultura. E sono passati solo cinque minuti…
Lo spettacolo continua con altri estratti dal recente Dante XXI: nulla a che vedere con i capolavori del passato ma più che sufficienti a mantenere a livelli discreti la devastazione nel pit, mentre qua e là vengono sparati vecchi classici come “Dead Embryonic Cells”, “Slave New World” e “Desperate Cry”. Viene presentato anche l’ultimo entrato in famiglia: si tratta Jean Dolabella, portentoso tritapelli che, se tenuto alla larga da paragoni scontati, non mancherà di apparire pienamente all’altezza della situazione. Il ventinovenne brasiliano è protagonista di un’ottima prestazione, ricca di potenza ed appena scalfita dalla sostituzione di alcuni passaggi rispetto alla versione originale durante “Troops Of Doom”, classico mattone in pieno volto salutato dalla folla con un pogo infernale. I colpi si susseguono ad un ritmo sfrenato, senza lasciare alcun respiro e sul finire della serata la band opta per una successione di brani “d’annata”. Green gioca con il pubblico e lo intrattiene con un simpatico quiz musicale sulle origini della band, che vede protagoniste, tra le altre, pietre miliari del calibro di “Arise”, “Beneath The Remains” e “Territory”. Tempo dei saluti ormai ed ecco la tanto attesa “Roots Bloody Roots”, titletrack del punto più alto della carriera di una band che ha segnato la storia del metal con pagine indelebili. Un tripudio di potenza e calore sputato in faccia con la cattiveria che solo migliaia di anni di soprusi potrebbero generare, con quella rabbia che trova le proprie radici nelle profondità di una terra esotica e dimenticata.
Sapete una cosa? Non mi va di recitare la parte del metallaro vissuto che tutto sa e ha già visto: era la prima volta per me con i Sepultura. Non ho avuto la fortuna di ammirarli durante gli anni ’90 e sicuramente in quel periodo fantastico non si sarebbero mai ridotti a calcare piccoli palchi di sconosciute cittadine di provincia; sicuramente a quei tempi erano davvero in grado di spaccare tutto. Ma per quanto possa capirne un pischello come il sottoscritto, i Sepultura di oggi -suonando i pezzi di ieri- non hanno nessun bisogno del ritorno di due fratellini ricchi di talento e carisma da vendere, ma forse troppo svogliati per meritare di portare sulle spalle quel nome… Sepultura.
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Io li ho visti nel 2002, concerto fatastico. C'era ancora cavalera ma in fondo i pezzi dei sepultura non sono difficili..l'importante è che il songwriting si mantenga su livelli buoni e che si facciano live, tanti e violenti. A me dante XIII è piaciuto molto, anche se non è sempre tupatupa come 20 anni fa. |
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Beh forse è vero ciò che dici tu Marco, ma sono convinto che prima o poi la reunion dei Sepultura avverrà...dando tempo al tempo tutto,(o quasi), può accadere!!! |
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