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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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ICONOCLASTICA - #4 - Speed Metal Swirl
14/06/2021 (1893 letture)
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Ci sono le copertine e i loghi. Poi ci sono i simboli, che hanno tutto un altro peso. Il metal se ne serve abbondantemente, spesso adottandoli da svariate tradizioni (pentacoli, croci, simboli mitologici vari...). Talvolta ne inventa di nuovi. Il simbolo che oggi viene associato allo speed metal fa parte di quest'ultima categoria, e la sua storia è a dir poco avvincente. Per questo motivo, abbiamo deciso di riesumare la serie Iconoclastica, ben sette anni dopo l'ultimo episodio.
Strano caso lo speed metal. Allo stesso tempo seminale e posticcio, questo genere non si discosta molto dai suoi vicini (heavy, thrash, punk), eppure è definito da caratteristiche molto specifiche. Si tratta soprattutto di uno stile vissuto e fieramente rivendicato, tanto da correre costantemente il rischio, più o meno cosciente, di diventare cliché e caricatura di sé stesso.
Non sorprende quindi che questa popolarissima nicchia si sia dotata di un proprio simbolo di appartenenza (immagine 1). Stampato su una moltitudine di toppe, pin's e magliette (immagine 2), riprodotto ossessivamente sulle locandine dei concerti più o meno underground, questo pittogramma è talvolta anche visibile sulle copertine dei dischi, come la demo di culto In The Sign Of Mosh Angel (immagine 3) o buona parte dei dischi degli italiani Baphomet's Blood. La cosa più interessante di tutta questa vicenda è che tale simbolo, in origine, non aveva molto a che spartire con lo speed metal propriamente detto, e ancor meno con l'uso che ne si fa oggi.
UN VORTICE A SEI RAGGI
Chiamato generalmente speed metal swirl (ovvero “vortice” speed metal), il simbolo si compone di una ruota o di un sole a sei raggi, le cui estremità si piegano sulla destra, seguendo la direzione di un cerchio e andando a formare il vortice che lo definisce. Il riferimento al sole non è casuale: lo swirl ricorda allo stesso tempo una svastica, un kolovrat e il sole nero nazista. Tre simboli che, seppur di origini molto diverse, designano l'astro solare. Detto questo, non vi è motivo di preoccuparsi: lo speed metal non è mai stato, almeno a memoria di chi scrive, un genere politico, il suo pittogramma lo è di certo ancora meno, e per capire la sua nascita non bisogna andare a cercare nella mitologia.
Le origini dello swirl sono molto più recenti e vanno ricercate in Canada, più precisamente al numero 1238 di Crescent Street, Montreal. È qui che sorgevano i locali dell'etichetta Banzai Records, alla quale si deve la nascita del simbolo speed metal. Per capire come, bisogna prima spendere due parole sulla label canadese. Attiva negli anni Ottanta, la Banzai si occupava principalmente di ristampare dischi heavy metal che non erano distribuiti in Canada. Buona parte del catalogo di etichette quali Metal Blade, Megaforce, Noise e Roadrunner vedeva la luce nel paese proprio grazie alla Banzai e al suo fondatore Michel Meese che, unendo la sua enorme conoscenza della scena metal con il suo feeling per il mercato nazionale, selezionava gli album per il suo catalogo. Questo comprendeva Slayer, Venom, Metallica, Anthrax, Exciter, Hellhammer e molti altri. La caratteristica principale delle ristampe della Banzai, spiega il sito della label, era l'etichetta rotonda al centro del vinile: sulla B-side figuravano infatti il logo e un disegno di due samurai nell'atto di combattere davanti al sol levante, mentre la A-side raffigurava nome del gruppo, tracklist e titolo dell'album. I due lati del disco erano chiamati, rispettivamente "That Side" e "This Side". L'artwork era invece identico a quello originale.
SATANA, MARKETING E UN ELENCO DEL TELEFONO
C'era tuttavia un altro piccolo cambiamento, ed è proprio quello che ci interessa: sulla copertina dei dischi considerati come particolarmente aggressivi veniva aggiunto un piccolo simbolo circolare, circondato dalle parole “speed metal”: lo swirl. (immagini 4-7) Si trattava di un'idea di marketing di Meese volta ad un pubblico specifico. E funzionava! L'ex-And Oceans Kena Strömsholm ricorda su Metal Crypt: lo swirl significava il mondo per me. Me lo sono anche tatuato, anche se non capivo bene il suo significato. Un'idea lungimirante quindi, che ha un impatto ancora oggi, dato che queste versioni sono ricercate da molti collezionisti.
Ecco dunque come è nato il simbolo. Ma come spiegare la forma? A questo proposito, il sito della Banzai si fa più vago. Realizzato dal grafico Gunther Woschank, lo swirl era probabilmente stato fatto partendo da un design preesistente, al quale era stata aggiunta la scritta “speed metal”. Qual è dunque il pittogramma d'origine? Non sarà mica uno dei dubbi simboli solari evocati sopra? L'etichetta fornisce una pista, molto più innocente: un logo raffigurato su un elenco telefonico della provincia di New Brunswick risalente al 1976 (immagine 8, in basso a destra)!
Ma non è ancora finita, il sito della Banzai ci regala un'ultima chicca, "che deve però essere ancora verificata". Sono 18 gli album contrassegnati con lo swirl: tra questi figurano Seven Churches dei Possessed, Morbid Tales dei Celtic Frost, Endless Pain dei Kreator, ma anche War and Pain dei Voivod e Metal Revolution dei Living Death. Perché dunque 18? La risposta sarebbe matematica: 18 non è altro che il risultato della moltiplicazione 6x3. In altri termini: 6+6+6.
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3
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I mosh angel!!!! pensavo di essere l'unico ad avere la cassetta... mi piacciono un sacco |
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io la faccia con il simbolo nucleare dei Corrosion of Conformity e ovviamente il logo d.r.i. |
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Da ragazzo avevo colorato lo "swirl" (ignoravo che si chiamasse così, lo scopro ora, all'alba dei miei 50 anni...) sulla manica destra del mio giubbotto, accanto all'immancabile omino che poga dei D.R.I. e il logo degli Slayer, erano i tre simboli che adoravo di più, li disegnavo ovunque... |
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