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JOHN BONHAM - Bonzo e la bestia
25/09/2010 (24397 letture)
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Parlare di John Bonham oggi, nel trentennale della sua scomparsa, non è facile per me. Un po' per la mia autoimposizione a non voler fare una biografia in senso stretto (che sarebbe risultata arida e senza sentimento), un po' perchè la sua figura è una delle più amate dal sottoscritto. Ricordo i primi contatti con la musica dei Led Zeppelin grazie ai dischi di mio padre, lo stupore nel sentire la potenza che veniva sprigionata da quel batterista... in quel momento anche lo Ian Paice di Made in Japan (che era stato uno dei miei primi amori musicali) sembrava un pigmeo di fronte all'energia ed al pathos che uscivano dalle casse. Dunque sono passati 30 anni da quel 25 Settembre 1980, in cui il mondo si svegliò senza John Bonham, ennesima morte nel mondo del rock, che quell'anno ci aveva già portato via Bon Scott ed un paio di mesi dopo anche John Lennon.
L'INIZIO DALLA FINE
Tante cose sono state dette e scritte in merito alla scomparsa di Bonham, le colpe sono state date al famoso "patto col diavolo" fatto da Page (ed in misura inferiore anche a Plant), voci alimentate a mio parere da giornalisti (con i quali la band ha sempre avuto delle divergenze) e da groupies in cerca di notorietà.
Il 24 Settembre fu l'ultima volta che i quattro Led Zeppelin suonarono insieme: era imminente l'ennesimo tour americano e la band doveva provare nella saletta presente nella nuova casa di Page a Windsor. Bonzo aveva appena smesso di farsi di eroina e beveva molto; inoltre prendeva anche una medicina contro l'ansia chiamata Motival. Quella mattina Rex King (il nuovo tour manager che aveva preso il posto di Richard Cole) andò a prendere Bonham, che però volle fermarsi in un bar a mangiare un paio di panini e a bere vodka. Arrivato in sala prove continuò a bere fino a quando non fu più in grado di suonare... già questo era un brutto presagio, dato che fu sempre motivo d'orgoglio del batterista il non essere mai stato così scoppiato da non riuscire a suonare.
Alla sera si sarebbe tenuta sempre nella casa di Jimmy Page una festa che avrebbe dovuto segnare la rinascita del gruppo. Bonzo chiaramente continuò a fare bisboccia, fino ad addormentarsi sul divano; un assistente di Page (che aveva già avuto a che fare con situazioni simili) lo prese di peso e lo portò in camera da letto, coricandolo di lato e mettendo alcuni cuscini sotto la sua testa. Il pomeriggio del giorno dopo uno degli assistenti di Plant andò a sincerarsi delle condizioni di Bonham, trovandolo con la faccia blu ed il polso inesistente. Fu subito fatta chiamare un'ambulanza, ma ormai era tardi: John era morto in mattinata.
BONZO...
Nato il 31 maggio 1948 nel Worcestire, John Henry Bonham aveva dimostrato una naturale predisposizione alle percussioni. prima pestando sulle pentole della madre, poi su una batteria improvvisata creata dal padre, il quale gliene regalò una vera -ed arrugginita- per i 15 anni.
Tony Webb and The Spiders, Nicky James Movement, A Way Of Life, Band Of Joy, Crawling King Snakes (le ultime due con alla voce un tale Robert Plant)...ecco i nomi delle band in cui Bonzo militò, al mattino lavorava con il padre in cantiere ed alla sera si sfogava sulle pelli. Anche quando si sposò all'età di diciassette anni non riuscì a fare a meno della batteria (nonostante una promessa fatta alla moglie), piuttosto smise di fumare per pagare l'affitto della roulotte in cui abitavano. Il suo carattere silenzioso, gentile ed affabile gli valsero il soprannome di Bonzo, come il cane dei cartoni animati inglesi; il suo modo di suonare era invece all'opposto e cominciò a dargli un po' di fama, anche negativa: alcuni gestori di locali non volevano band in cui suonava lui, a causa del rumore che era in grado di fare. Per evitare questi inconvenienti, John affinò la tecnica, riuscendo a suonare forte senza rompere le pelli (come gli capitava in molte occasioni); foderò inoltre la cassa con della carta stagnola per farla crepitare ed iniziò a suonare a mani nude.
Nell'estate del 1968 era in tour con Tim Rose e l'amico Plant gli propose di entrare nei New Yardbirds, ma il batterista rifiutò perchè gli andava benissimo l'attuale ingaggio di 40 sterline settimanali. Poco dopo Jimmy Page lo vide suonare dal vivo e decise che quello sarebbe dovuto essere il suo batterista: cominciò allora un bombardamento di telegrammi da parte di Plant e Peter Grant (futuro manager della band) per convincere Bonzo, il quale aveva ricevuto anche altre offerte in quel periodo -tra le quali un certo Joe Cocker. Alla fine decise che la musica dei New Yardbirds gli sarebbe piaciuta di più da suonare e fu così che entrò nei futuri Led Zeppelin.
...E LA BESTIA
I tour dei Led Zeppelin erano ottime occasioni per perdere il controllo: droga, alcool, groupies, nessuno era immune al clima di depravazione festaiola, dai roadie ai manager, dalla band al dottore che si portarono dietro in un'occasione. E proprio durante questi momenti venne fuori l'altro aspetto della natura di Bonham: La Bestia. Amante della campagna, della famiglia, delle automobili e delle bevute al pub quando era a casa, distuttivo, rissoso, irascibile ed arrogante quando era on the road. Come nel romanzo di Stevenson, John durante le tournèe si trasformava in un'altra persona, che venne per l'appunto chiamata La Bestia da Benoit Gautier, un impresario francese dell'Atlantic che fece da responsabile della sicurezza nelle date in Francia nel 1973. Egli farà anche un interessante ritratto dei quattro, ecco quello che aveva dedotto su Bonzo:
"Poteva essere la persona più generosa ma anche la peggiore. Bonzo si metteva a piangere quando parlava della sua famiglia. Poi i roadie cominciavano a spingerlo a fare qualcosa e lui perdeva il controllo. Se glielo chiedeva Jimmy, si metteva a lanciare bevande o a gettare cibo sulla gente. Non aveva alcuna difesa naturale contro chi cercava di manipolarlo e non aveva nessuno a proteggerlo"
Era effettivamente così, inoltre durante le prime tournèe i quattro Zeppelin erano molto uniti nei "divertimenti" post-concerto, in seguito ognuno seguirà i propri interessi. Bonham, proprio a causa del suo carattere ingestibile, verrà molte volte escluso da party in locali chic per paura dei guai che avrebbe potuto causare...la frase d'ordinanza in quei casi era "Non ditelo alla Bestia".
Oltre alle consuete distruzioni di alberghi (come la sua musa Keith Moon), Bonzo si rese autore di alcuni gesti al limite del comico verso altri musicisti: durante la festa di compleanno del batterista, un George Harrison colpevolmente ubriaco scaraventò lo strato superiore della torta addosso a Bonham, il quale si trasformò nella Bestia all'istante e (dopo aver scagliato la parte rimanente della torta addosso all'ex-Beatles) buttò tutti gli invitati in piscina.
Un'altra volta nel 1976 si palesò dietro le quinte di un concerto dei Deep Purple: visibilmente ubriaco, notò un microfono libero e venne colpito da un'improvvisa ispirazione...allora si presentò sul proscenio e disse:
"Sono John Bonham dei Led Zeppelin e voglio semplicemente annunciarvi che abbiamo un nuovo album in uscita: si chiama Presence e, cazzo, è fantastico!" Prima di andarsene si girò verso il chitarrista dei Deep Purple e pronunciò le immortali parole: "E per quanto riguarda Tommy Bolin: non sa suonare un cazzo!"
CAUSA ED EFFETTO
La situazione si reggeva dunque su di un delicato equilibrio: quando era a casa era Bonzo, quando era in tour beveva per la nostalgia e diventava La Bestia. Ad un certo momento però si giunse ad un punto di rottura, identificato con l'anno di esilio fiscale che la band prese nel 1975: in pratica per sfuggire alle rigide tasse inglesi, gli Zeppelin poterono stare a casa solo per un breve periodo. La cosa, oltre a portare alle conseguenze immaginabili su Bonham, spinse anche un'altra persona dell'entourage del gruppo verso il baratro: si trattava di Richard Cole.
Lo storico tour manager era sempre tra i protagonisti delle scorribande alcoliche e sessuali (il famigerato episodio dello squalo era opera sua), ma in quel periodo cominciò anche a farsi di eroina. Cole c'era sempre quando Bonzo era in giro per locali, in molti casi istigandolo a fare qualcosa, ma sempre pronto a fermarlo quando andava oltre. Era anche uno dei pochi a poterlo contrastare fisicamente: in un paio di occasioni gli ruppe anche il naso!
La sua tossicodipendenza lo portò all'inizio del 1980 al licenziamento e poi ad un arresto in Italia dove, durante il soggiorno a Regina Coeli, apprese della morte di John. Chissà se quel giorno ci fosse stato lui ad occuparsi del suo batterista...
L'EREDITA'
Portnoy, Jordison, Hoglan, Lombardo... tanti nomi sono usciti fuori negli ultimi 30 anni, incensati da critica e fans e la discussione tra chi sia il miglior batterista è aperta (anche sul nostro forum) e difficilmente si riuscirà a stabilirlo con certezza. Bonham probabilmente a livello di tecnica sarebbe dietro, ma aveva qualcosa che lo mette a mio parere davanti agli altri: Moby Dick. Lasciando perdere la versione su Led Zeppelin II (bella sicuramente, scritta come emulazione della Toad di Ginger Baker), il suo assolo che ogni sera si ripeteva in tutti i posti in cui suonasse era il punto focale del concerto: era l'unico pezzo che non veniva mai tagliato, poteva durare 10, 20 o 30 minuti ed il pubblico andava in ogni caso in visibilio; se una sera lo spettacolo era un po' fiacco a causa delle condizioni di Page o di Plant (a dire il vero piuttosto cagionevoli di salute) ci pensava Bonzo ad infiammare la platea. Nessuno dopo di lui riuscirà a tenere così bene il palco ed a essere così determinante, è per questo che invidio chi quella sera del 1972 lo vide esibirsi al Velodromo Vigorelli a Milano.
Inizialmente quando ho cominciato a scrivere questo articolo pensavo di chiuderlo con un video di Bonzo in azione, ma poi mi sono reso conto che sarebbe stato un peccato mettere solo un video scelto da me, quindi ho preferito lasciare a voi lettori la scelta di cosa ascoltare per rendere il giusto omaggio a John Henry Bonham.
Ciao John, continua a guidare le bacchette di tutti i batteristi da lassù, in cima alla scalinata per il paradiso.
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Un Grande del rock,che come tanti in quel periodo si sono bruciati troppo presto...GRANDI LED ZEPPELIN.... |
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Credo che sia uno scritto bellissimo e che faccia sentire nel modo assoluto ,quanto eccitatante può essere il mondo del successo e della fama...... ma contemporaneamente, quanto possa essere pericoloso......quante volte è capitato che dei grandi personaggi abbiano perso la loro giovane vita in questo mondo... .... sembravano avere tutto, sembravano padroni del mondo.....eppure. .......erano diventati solo molto fragili........ |
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Credo che sia uno scritto bellissimo e che faccia sentire nel modo assoluto ,quanto eccitatante può essere il mondo del successo e della fama...... ma contemporaneamente, quanto possa essere pericoloso......quante volte è capitato che dei grandi personaggi abbiano perso la loro giovane vita in questo mondo... .... sembravano avere tutto, sembravano padroni del mondo.....eppure. .......erano diventati solo molto fragili........ |
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Scusate gli errori di tastiera.
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Ricoverare per disintossicarsi, anche la moglie che \'lo amava tanto\"possibile che lo abbiano lasciato uccidersi da solo? Mi dispiace dirlo anche loro hanno la loro parte di colpa sono complici anche loro, non si puo\' morire a 32 anni. Povero Bonzo. |
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Non mi soffermo sul fatto che Bonham e\' stato il piu\' Grande ma dal punto di vista umano sia del Manager che di Page, John paul Jones, possibile che nessuno abbia avuto la sensibilita\'di farlo ricoverate |
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" se fai troppa attenzione alla tecnica finirai per suonare senza personalità e originalità come centinaia di altri batteristi come in una catena di montaggio " . Disse spesso nelle sue rare e brevi interviste . Anche quando lo incontrai a Londra mi disse senza giri di parole " sai....è fondamentale essere consapevoli con i propri limiti . È la base di tutto . Mi considerano il batterista rock ( specificò il genere ) più grande al mondo e probabilmente lo sono ma non per quello che so fare visto che non mi reputo un tecnico e come avrai sentito mi capita anche spesso di andare fuori tempo ( rise....ndr ) ma per quello che metto sulla batteria quando suono . Tutto me stesso . Il mio primo pensiero e obbiettivo è mettermi al servizio della musica e non viceversa. Non ho mai studiato neanche un minuto e tutto quello che so fare lo rubato in gran parte a Ginger e a Keith che stimo tantissimo personalizzandolo al meglio nel mio stile e credo di aver fatto un buon lavoro . " Saremmo stati a parlare per circa 5 minuti e nel frattempo fumo' 5 sigarette e scolo' due bicchieroni di Jack Daniel's come fossero acqua . Io un bicchiere di Coca......Era il grande God of Thunder . |
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era cosi tanta l ' ammirazione che nutriva verso Chuck Berry , Elvis , Jerry Lee Lewis e a livello percussivo in particolare per Max Roach che inseriva nel suo suonare ( riproduceva chiaramente alcune parti di Roach nei suoi drums solo ) omaggi ai suoi maestri . Il piu' evidente ? L' intro di Rock And Roll......un 3/4 in levare che riproduce esattamente le battute chitarristiche di Jonny Be Good . |
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I Led Zeppelin sono stati qualcosa che va oltre la musica. Non erano solo musicisti sovraumani, erano anche personaggi (quanto meno 3 su 4). Due vecchie volpi dell'ambiente andarono a pescare due ragazzotti vent'enni del nord. E tutti e 4, grazie anche alle doti persuasive nonché manageriali di Peter Grant, divennero "The hammer of the Gods". E' significativo che una volta scomparso uno dei 4, gli altri tre, dal punto di vista strettamente musicale, negli ultimi 40 anni o sono letteralmente spariti (Page e Jones hanno fatto ben poco; sulla qualità ognuno dirà la sua) o hanno cambiato quasi del tutto genere (perché aveva perso la vena? La voce? O per affrancarsi dall'ingombrante passato?). |
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certamente....essendo state persone prima di tutto e personaggi pubblici era normale ( purtroppo ) mettere in risalto a 9 colonne anche le situazioni della loro vita privata . Musicalmente oggi giorno con gli ipertecnici che hanno raggiunto traguardi al limite dell ' inimmaginabile e del confine umano ( Dave Weckel , Thomas Lang , Vinnie Colaiuta , Jojo Maier , Simon Philips , Bozzio solo x citarne alcuni ) che basta sentirli per appendere le bacchette al chiodo la tecnica di Bonham potrebbe risultare " antiquata " ma state pur certi che questi insigni musicisti hanno chi piu' o chi meno , prima di diventare oggi quel che sono , studiato il drumming potente ed essenziale di Bonzo . Ma al di la' della pura tecnica quello che fara' per sempre la differnza tra lui e tutti gli altri batteristi era il suo talento naturale ricordando che era totalmente autodidatta . Non basta ripetere in modo accademico le sue parti perfettamente , il suo groove e il suo tocco non saranno piu' ripetibili . |
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Sono d’accordo con Replica Van Pelt (n. 76) quando dice che Bonham era prima di tutto una “persona” ma io direi anche che era soprattutto un musicista ricco di talento (che ha contraddistinto in maniera indelebile il suono e lo stile dei Led Zeppelin), motivo per il quale non ho apprezzato l’articolo a lui dedicato in cui viene invece posto l’accento su questioni extra-musicali.
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Vorrei ricordarvi una cosa,sembra qualcosa di scontato ma invece non lo è,e lo devo scrivere sennò mi viene il magone.Prima di essere la "bestia" o "Bonzo" era John Bonham,era,come era una persona che molto probabilmente non ce la faceva a sostenere certe pressioni e "ritmi"(strano a dirsi),era una persona che la vita gli ha regalato un dono per poi riprenderselo con gli interessi,certo il destino non si sceglie,e forse,in altre situazioni poteva essere andata diversamente,e forse non è nemmeno giusto dare la colpa al destino o alla vita,qui in molti lo sapevano,e molti hanno "munto" nonostante sapessero,ma non si può più scendere quando la giostra gira.Ciao Bonham.scusate mi sono fatto prendere. |
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...compagnia intellettuale-musicale a farne da traino, e poi scioglierne l'unica band e una delle pochissime a farlo è più che lecito..ma dico e so che queste cose vanno lasciate come stanno, ma semmai un giorno Plant e Page riuscissero a scrivere un album buono sulle linee degli almeno ultimi album dei Zeppelin, rispetto a quella pseudo porcheria ultima di Plant, sinceramente io ne sarei entusiasto, e non si puó mai sapere che John ne sarebbe contento |
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Bonzo la prima volta che l'ho sentito mi ha interdetto ha cambiato irrimediabilmente la mia vita. È compiacente vedere di persone che non hanno mai calcolato i Led Zeppelin fino a poco tempo fa, e ora ne parlano reputando John Bonham uno dei batteristi preferiti, significa che anche a tarda etá della vecchiaia questo personaggio ha lasciato qualcosa di strepitoso, e può far piacere che anche la nuova generazione puó sconvolgere quanto ha fatto con me e con altri appassionati del classic rock. Come diceva Jack Black..i Led Zeppelin sono gli Dei del rock, lo sappiamo troppo bene..tra tanti incredibili, loro hanno un qualcosa in più di ineccepibile. È proprio il sound che trascina con antologie di canzoni di quel decennio. Erano gli anni in cui militavano tanti grandi, finito da un ventennio del dopo guerra, ne erano riniziate altre in altre parti del mondo da parte dei liberatori (sempre così..), come tipo la guerra in Vietnam, era il periodo degli hipster, i figli dei fiori, un contesto continuato dai BEATLES di JOHN LENNON, THE DOORS di JIM MORRISON, JIMI HENDRIX, DEEP PURPLE, PINK FLOYD, IGGY POP, DAVID BOWIE, QUEEN di FREDDIE MERCURY e nello stesso identico momento i BLACK SABBATH di OZZY OSBOURNE. Avevano qualcosa di speciale, aria da pacifisti, visionari da shamani a vedere la musica come ribellione in tutto quello che gli circondava, psichedelia e melodie raffinate ma nell'ambito stesso contorte e mistifeliche nel tempo stesso controcorrente e pesanti quasi di menti fuori di testa "dei piú" a voler imbattersi a cosa c'è dopo la nona sinfonia di Ludwig Van Beethoven. L'innovazione e la potenza che ha avuto uno dei padri del proto-metal uno dei più rappresentativi con pochi mezzi a disposizione nei bei anni, che diversificava e accomunava stili tra potenza inaudita e tecnica niente male personale nel modo di farlo riconducibile solo a lui, che lo si poteva vedere oltre alle terzine di stecche che riusciva a comprimere da falegname sui timpani come se avesse quattro braccia, riusciva oltre quando improvvisava a soli di mezz'ora di batteria abbandonando le bacchette e a mani nude sperimentava percuotendo in stile da nomade con i tamburi sulle percussioni con forza impressionante e velocitá incredibile dando prova a ritmiche e rallentamenti tra sfuriate crescenti e decrescenti e cauti rintocchi di come vedeva lui la musica sperimentale rock in una psichedelia ipnotica dove si stava solo attenti a quello che avrebbe fatto succesivamente, è stato semplicemente uno dei piú bravi e rivoluzionari a fonderne tra tale potenza e tecnica nel modo con cui lo faceva, e non come rispetto a ora all'ordine del giorno che tutto è piú facile aiutati da batterie tra doppi pedali che vanno da soli con suoni profondi e ingigantiti super triggerati dove..non è il batterista; la batteria e la pedaliera fra un pó sará certo che suona da sola, come il cambio automatico e il parcheggio delle automobili che lo fanno autonomamente spingendo un solo bottone, senza sudore e senza saperlo fare. C'è da dire che è uno dei più incredibili autodidatti che il rock'n'roll abbia mai visto.@DP, non credo che Keith Moon sia stato più riconosciuto per quello che faceva fuori dal palco rispetto a dietro la batteria. Tra i mostri sacri non si sceglie uno e si minimizza l'altro, puoi al massimo dire che non lo preferisci a un altro. Un vero e proprio batterista che ha fatto scuola nel vero senso della parola Keith Moon riconosciuto da chiunque, incapace come dici tu è ingeneroso per uno che è stato più capace di chiunque altro con una band come i WHO che ha lasciato e insegnato. La vita fuori dal palco di Bonzo non è stata di certo tenera come il nome da cane bastonato che gli hanno affibiato: bonzo. La bestia (altro che Paul DiAnno..). Come non ricordarsi quando sfasciava intere camere d'albergo quando erano in giro per tour, Robert Plant e Jimmy Page dovevano dormire in camere separate e chiuderlo a chiave per sua sicurezza in camera da solo per l'irruenza per l'aggressività di quei stati, dovuti al bere. La fama se l'è portato via schiacciandolo, come molti altri che non ne hanno sopportato il peso. Loro sono le stelle del rock. Le stelle non si dimenticano anche quando non ci sono più, spariscono all'orizzonte e quando muoiono, si dice che c'è sempre un altra stella a sostituirli dopo. 1980 l'anno in cui ci lasciò anche BON SCOTT per lo stesso motivo e vicissitudini, nasce e cresce un movimento fondamentale dopo l'hard rock chiamato heavy metal dovuto anche a loro. Finisco dicendo..di solito la parte predominante e centrale delle band è il cantante ma non in questo esemplare caso. Se la scomparsa di John Bonham ha portato lo sconvolgimento e lo scioglimento dei Led Zeppelin non solo per rispetto e non voler riuscire a continuare senza una parte importante che ha contraddistinto il Led Zeppelin sound, perché lui era i Zeppelin, senza la sua compagnia e importantissima compagnia intellettuale-musicale a farnevda traino, e |
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nel bene o nel male purche' se ne parli....ognuno di noi in base a diverse considerazioni e non essendo necessariamente prevenuto o di parte e' libero di esprimere le propie personali opinioni . Per me quello che ha fatto Keith fuori dal palco e' molto piu' rilevante ed eclatante di cio' che fece dietro la batteria |
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DP: queste classifiche sono in grado di mischiare il parmigiano con le cozze, e pertanto sono inutili, oltre che assolutamente opinabili. Così come opinabile è il fatto che un CHARLIE WATTS (uno a caso) sia più bravo di un DAVE LOMBARDO, o UN RINGO STARR (sempre a caso) lo sia + di un COZY POWELL, o uno STEVE GADD, tanto x non citare sempre dei Rockers. Se poi apriamo il discorso chi ha influenzato cosa non se ne potrà uscire davvero mai, visto che se prendi 1 miliardo di batteristi o 1 miliardo di musicofili, ognuno avrà la sua scaletta personale con le sue motivazioni. Ciò che invece non è opinabile, è il fatto che KEITH MOON fosse un Musicista geniale, non a detta mia, che non sono nessuno, tantomeno un degno batterista, ma a detta di professionisti seri, Musicisti Rock e dintorni, e stampa specializzata del settore. Inetto pagliaccio è un offesa che non si merita proprio. |
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per non parlare di Ringo Starr.....si propio lui....il batterista mancino che suonava destroso a cui va il merito di aver radicalmente modificato ( musicista unico anche senza fare assoli ) con il suo groove ineguagliabile per sempre la batteria pop . Fu' anche il primo a microfonare la sua batteria come si usa oggi e a sordinare i fusti ( la cassa con coperte varie ) per ottenere un suono decisamente moderno e avanti con i tempi . E' stato classificato quattordicesimo.....no comment . |
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caro Fabio e pensare che gli Zeppelin per la loro alterigia e presunzione inizialmente mi erano perfino antipatici . Nei miei personali giudizi cerco sempre di essere nella totalita' il piu' imparziale possibile ma ( diamo a Cesare....) obbiettivamente devo e sono costretto a riconoscere i grandi meriti di Bonham per quello che ha dato in termini di innovazione del rock drumming e che anche a distanza di 40 anni rimane un modello da studiare e prendere in considerazione dalla maggior parte dei batteristi. Ritengo ingiusto classificare Moon nella classifica stilata da Stones Magazine ( non un giornale qualunque ) al secondo posto della graduatoria in offesa a batteristi molto piu' influenti e tecnicamente nettamente superiori ( Baker....Paice...per fare solo due esempi ) che avrebbero meritato decisamente il podio molto piu' di lui . Per carita' , neanche bonzo era uno stinco di santo ma almeno verra' principalmente sempre ricordato come " il batterista " . |
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... sarà...; che stravedi x BONZO si vede anche troppo, ma definire MOON un pagliaccio incapace non ti fa onore. |
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fu quella la unica data italiana della band......la fortuna di esserci |
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nel periodo d ' oro del nostro amato rock ebbi la fortuna di collaborare con Rolling Stones....anni fantastici dove tutto era pieno di entusiasmo e creativita' anni in cui ebbi la fortuna di conoscere l 'organizzatore del Cantagiro ( il compianto e grande Ezio Radaelli ) il quale lui stesso mi procuro' il ricercatissimo pass per il back stage. Nel 1971 il pubblico era tutto x gli Zeppelin a tal punto di fischiare e praticamente cacciare dal palco artisti quali Morandi , Ricchi e Poveri , Lucio Dalla , New Trolls etc che in quel periodo erano l ' apice della musica italiana ....dalla contestazione musicale forse si salvarono solo i Trolls tra i pionieri del progressive rock italiano. |
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Scusate era rivolto a DT agganciandomi al post di Rob 😅 |
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Sì veramente interessante, grazie x averlo condiviso! Comunque verissimo, anche le meccaniche sono molto importanti nell'esecuzione ma non solo, è importante sottolineare che mentre oggi basta un click al computer x "aggiustare" una battuta magari non precisa allora tutti questi trucchetti non c'erano. Quoto il tuo #61 |
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Interessantissimo @DP, bel ricordo. Scrivevi già per qualche rivista all'epoca? Te lo chiedo perché immagino che non fosse così semplice poter gironzolare nel backstage soprattutto degli Zeppelin. |
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nel lontano 1971 ero al Vigorelli per il tumultuoso concerto del dirigibile . Per colpa della pessima organizzazione che comprendeva altri artisti nel back stage erano tutti furenti perche' da contratto dovevano esibirsi quanto prima ma tutto era andato per le lunghe . Il pubblico aveva iniziato a lanciare di tutto sul palco perche' volevano la band....Da Page fino al mansueto Jones il nervosismo era alle stelle ma vidi Bonzo apparentemente calmo seduto in un angolo da solo e con la sigaretta accesa . Visto la nomea che lo accompagnava presi coraggio e mi avvicinai e lui che gentilissimo ( strano ) mi rivolse per qualche minuto la parola per un saluto . Alla fine non resistetti e gli rivolsi una scontatissima domanda chiedendogli come inizio' a suonare la batteria . Ero pronto a tutto aspettandomi minimo un fuck you o un pugno sul naso e invece mi guardo calmo negli occhi e con un sorrisetto disse : " sai....ero ragazzino e tutto inizio' quando in un gruppetto di amici x gioco sostitui' alle prove il loro batterista che quel giorno aveva la febbre .....cosi' presi le bacchette e iniziai spensierato ed eccitato a suonare strimpellando tutto cio' che ci veniva ....mi divertii un mondo e alla fine delle prove rimasi spaventato perche' tutti mi guardarono con occhi spalancati e bocca aperta...non dissero una parola per una ora....pensai di aver combinato qualcosa di grave e quasi mortificato stetti zitto pure io ( John inizio a ridere )....poi il cantante mi si avvicino' e con un filo di voce mi sussuro'...My god !!! Capiiii....Ero sempre stato attratto dalla batteria ma non avevo mai suonato prima d ' ora " . Invece della " bestia " conobbi una persona squisita . Gli Zepp in quel momento furono finalmente chiamati sul palco e lui mi saluto' con una stretta di mano da carpentiere e li capiii la sostanza della sua musica . Il suo drumming quella sera fu piu tonante e devastante del solito . |
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vorrei sottolineare anche ( che passa spesso inosservato ) le meccaniche che Bonham utilizzava . Siamo tra il finire degli anni 60 e il pedale cassa ( lo Speedy King ) era per quel periodo il migliore al mondo ma il suo livello non era mai quanto quelli attuali che hanno raggiunto livelli estremi di rimbalso e elasticita' . Beh.... le sue famose terzine continuative di cassa singola ( non ha mai utilizzato una doppia ) fatte col cigoloso King sono tutt' ora uno degli esercizi tecnici piu' difficili da fare anche con un Axis..... |
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la grandezza di Bonham non e' stato tanto il tasso tecnico che era comunque eccelso ( perdonate la mia schiettezza.....sfido ognuno di voi a suonare come lui ) ma quanto la sua innata personalita' , tocco e potenza naturale che lo rendevano riconoscibilissimo in mezzo a decine di altri batteristi .
Ovvio poi che ogni musicista e' perfetto nel contesto in cui si trova ma avendo quasi totalmente suonato negli Zepp e' comunque riconosciuto ( tutt ' ora da ipertecnici assoluti come Weckl , Chambers e Colaiuta cui hanno tratto ispirazione o come il compianto Jeff Porcaro che non aveva mai nascosto il suo amore viscerale ) come il piu' grande e il massimo innovatore della batteria rock......vorra pur dire qualcosa . |
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Comunque a me dispiace parecchio che non ci sia molto materiale (a parte i dischi ovviamente) x ammirare questo incredibile artista perchè a me piacevano tantissimo le improvvisazioni che faceva. Bello poi sentire proprio il tocco “umano” e creativo sullo strumento |
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Ah ok se facciamo una lista ho molti nomi ma i Fab Four dei miei preferiti sarebbero x me Lombardo poi Tom Hunting (Exodus), Thomen (ex Blind Guardian) e appunto Bonham |
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A me piacciono tutti, sinceramente non ho dei preferiti. John mi piace per forza. Comunque oserei dire Charlie benante, Tommy lee, Ringo e... John.. 😁 |
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Cmq nel mio post #50 ho voluto mettere solo il podio, ne apprezzo moltissimi altri,la lista sarebbe lunghissima. |
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... noto che i nomi storici non mancano, la crema della crema ma... tutti musicisti non dico attempati ma... manca solo Copeland
Se parliamo di batteristi di una generazione più vicina a noi - pur non piacendomi perché frulla troppo - penso che Brann Daylor sia disumano. È uno dei pochissimi che non mi piace ma fa spavento lo stesso |
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Se devo andare fuori dal metal o dal rock, dico vinnie colaiuta, secondo me di un altro pianeta. Nel rock 1 Jhon Bonham, 2 tommy Lee, 3 gene hoglan, 4 mikkey dee, 5 Neil peart. Non è una classifica di bravura ma di gusti |
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@progster78, la mia personale classifica invece é: Max Roach, Eric Carr, Ingo Swichtenberg, Matt Sorum e Gene Krupa |
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Sì infatti molto bello come ha rielaborato lo stile. Entrambi comunque si distinguono x personalità, il loro nome rievoca uno stile ben preciso, molto naturale e “istintivo” se mi passate il termine |
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E ne ha fatto un marchio di fabbrica perché le rullate a colpi singoli di lombardo sono strafighe! |
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Difficilissimo fare una classifica, ce ne sono talmente tanti che mi piacciono che non saprei come farla. Però Jhon anche per me è il numero 1. |
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La mia personale classifica,1) John Bonham 2) Keith Moon 3)Neil Peart. |
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X Angus 71, secondo me Phil rudd è un gran batterista, sempre al servizio della band e del brano, poi è un metronomo umano! Un batterista si vede anche da quello che non suona. Cmq tutti hanno studiato i patterns di bonzo, da hoglan a tommy Lee. Un motivo ci sarà. |
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Ma stiamo scherzando? Bonham nella vita e nella morte resta un musicista leggendario. |
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Anche x me un musicista e' spesso funzionale al contesto. x dirvi, batteristi ultra-tecnici nei gruppi hardcore/punk a mio avviso smorzano il tiro del gruppo, a meno che non semplifichino il loro stile adeguandosi al genere. Nel caso di Bonham comunque x me siamo di fronte ad un mito che trascende generi e epoche. Fra l'altro giusto far notare quanti si sono ispirati a lui |
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i musicisti li devi vedere nel contesto. Bonham era perfetto per i zep e loro erano perfetti per bonzo.
come phil rudd è perfetto per gli ac/dc ma se lo tiri via da quel contesto, diventa penoso.. |
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Io credo proprio che qui siamo davanti ad un mito. È vero che non era un batterista erudito ma la sua personalità, la ricerca dei suoni e il suo stile lo hanno reso il batterista più influente nel genere. Non è un caso se ancora oggi tutti i batteristi lo citano come la loro maggior fonte di ispirazione e tutti continuano a studiare le sue parti. |
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In effetti mi piace urlare quando suono. Urlo come un orso e suono con più foga. Mi piace che il nostro show sia una tempesta tonante”
“Rompevo sempre le pelli della batteria le prime volte che suonavo. Poi ho imparato a suonare più forte colpendo più piano: basta rullare”
“Mi è sempre piaciuto che la batteria fosse grande e potente. Non uso mai molto i piatti, li uso per entrare o uscire da un assolo, ma generalmente preferisco un altro suono.”
Questo Bonham ripeteva di se stesso . |
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sfiderei qualunque batterista , anche gli ipertecnici degli ultimi anni che hanno portato il drumming a livelli prima immpensabili , ha immedesimarsi nella batteria ( pardon....nel batterista ) piu' potente e influente del rock . Quello che Bonzo ha saputo creare dal 1969 fino alla sua morte e' qualcosa di irripetibile . Lui stesso disse : " se punterai tutto sulla tecnica alla fine suonerai come centinaia di altri batteristi e ti confonderesti nella folla......il difficile e suonare con personalita ' " Quale migliore insegnamento ? |
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ho letto un commento dove dice che e' stato un batterista sopravalutato. Propio lui il sommo sacerdote del drumming rock per eccelenza ? Mah !!! E allora che dire di quel pagliaccio di Moon che come scritto nel commento riservato all ' articolo di questo " musicista " e' stato collocato ignobilmente da Rolling Stones Magazine al secondo posto come migliore " batterista " rock di tutti i tempi dietro appunto Bonzo ( giustamente ) e davanti un certo Ginger Baker e Paice ? Questo tizio Moon che forse considerava la batteria solo quella da cucina andrebbe ricordato solamente per la unica cosa che sapeva fare bene ossia sedersi dietro le pelli solo per mettere in mostra ( di pazzie in privato non ne parliamo ) il suo repertorio di linguacce , sberleffi e altre cazzate varie che neanche un pagliaccio e era in grado di fare e che a confronto lo stesso Bonham era un chierichetto ? E ' Bonham il sopravalutato ? Ma dai....non scherziamo . Rispetto e capisco che ogni commento e' soggettivo ed ognuno e' libero di esporre la propia opinione ma qui siamo di fronte all ' inoppugnabile . E' vero anche che suonare in band come gli Zepp ( come del resto negli Who ) in quel periodo all ' apice del successo tutto veniva evidenziato ma Bonzo The Master sta alla batteria rock ( insieme a Paice ) come Rich e Krupa stanno nel Jazz come innovatori di uno uno strumento che spesso prima di loro veniva considerato e regredito come accompagnatorio e basta . Non parlo esplicitamente di tecnica che rimane comunque assolutamente eccelsa e sopra la media ma in particolare quello che rese grande Bonzo era il suo tocco innato secco e potente che associato ad un groove assolutamente inconfondibile bastava da solo a renderlo unico . Un mix micidiale e questo fu la sua grandezza . Buon rock a tutti . |
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Bonham è uno dei miei batteristi preferiti e credo che pochi abbiano o abbiano avuto la personalità, originalità e senso del tempo che lui aveva. La tecnica fine a se stessa x me lascia il tempo che trova, si può anche replicare con lo studio mentre la fantasia e il tocco sono elementi unici e fanno la storia (imo) |
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Sono "pienamente d'accordo a metà" con @Lele 12Dianno. Per me come musicisti erano superiori alla media, mentre il tempo ha rivelato che come compositori hanno durato lo spazio di un battito di farfalla (al netto di tutti i prestiti raccolti in giro). Su Bonzo posso dire che mi è sempre piaciuto pur non avendo io una conoscenza tale dello strumento per cogliere tutte sfumature (diciamo pure che l'unico assolo di batteria che non mi ha annoiato lo ha fatto Carl Palmer e sono sopravvissuto a Paice e Peart) |
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La forza degli Zeppelin stava nell'insieme. Presi singolarmente, in un certo senso sono tutti e quattro sopravvalutati (@TheNemesis: comunque JPJ non era poi così scarso ) |
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Ho sempre pensato che John Bohnam fosse un ottimo fabbro. Alla fine, il suo sound è stato caratterizzato dalle "famose" terzine alla cassa. Ben poco rispetto ai veri grandi della batteria, da Ian paice (per rimanere nel genere) a Phil Collins. E non sto parlando di tecnica pura (nel qual caso Bonzo verrebbe seppellito dalla stragrande maggioranza dei batteristi rock) ma di musicalità e inventiva. "Starway to heaven" Phil l'ha suonata al Live Aid con l'alluce del piede sinistro.... Bohnam: batterista ampiamente sopravvalutato solo perchè suonava in un gruppo strepitoso... o meglio, suonava in un duo strepitoso: Jimmy Page e Robert Plant (stendiamo un velo pietroso su John Paul Jones).
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Per capire che suono fa la batteria di bonham, basta salire e girare la chiave che mette in moto un trattore...poi ingranare la marcia, una dopo l'altra...e poi frena, e volgi lo sguardo ai solchi che le ruote hanno inciso sulla terra . Ecco che suono fa ! |
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Per quanto riguarda la "tecnica in generale", la pensò proprio come Bonhsm, si espresse permette esemplarmente ed emblematicamente, puoi avere tutta la tecnica che vuoi , na se non hai personalità', passione e originalità cosate ne fai?la personalità'_ e la originalità' dono le cose che contano,e ovviamente il discorso vs slkargati a tutti gli strumenti, e in campo chitarristico sia Page che Blackmore dono stati dei grandissimi, Blackmore ha comunque prodotto di più' di Page, e ancora continua anche ultimamente bene col duo nuovo progetto, anche se i fasti di un tempo credo non verranno più', e anche lui lo sa, ma comunque sono entrambi storia,questo e' quello che conta a mio modesto parere. |
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Per me non e' questione di essere superiore o meno, il fatto che tutti i chitarristi che hanno fatto storia meritano, se non c'era i prima il coraggio tutto nuovo nel sound del geande Page , Blackmore probabilmente non avrebbe fatto quello che ha fatto, Page HS fatto cose che Blackmore non ha mai fatto e viceversa, Blackmore poi per me e' davvero un grande ma ha fatto anche cose ridicole per me come quelle con sua moglie.I Led Zeppelin quando hanno visto che gli eventi e le circostanze non lo permettevano più' hanno smesso la loro attività' e chiusa la loro carriera con dignita', a differenza di tanti altri, resistendo anche a cifre con molti zeri. |
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Bonham è forse uno dei migliori batteristi di tutti i tempi, ma anche Ian Paice non è da meno. Per quanto riguarda Paige, beh penso la droga abbia fatto i suoi effetti, e in quanto a idee le ha finite nel giro di pochi anni, Blackmore gli è di molto superiore. |
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Bonham non e' affatto sopravvalutato, col suo stile ha fatto scuola , uno stile fatto di destrezza, abilita' e furiosa potenza, uno stile originale e inconfondibile, molto imitato in seguito, uno come lui non di era nsi visto prima, live era una dinamite,una bomba, basta ricordare il fatto che una volta livello si esibivano il gruppo di James Brown, rbvene i 3 batteristi rimasero allibiti nel vederlo in azione, smmutolirano in edtasi , mrraviglionfidi di come facesse, s fare un lavoro cosi' potente e preciso che loro facevano in 3.Ormai non mi stupisco più' di niente, mi mancsvacqusta dei led Zeppelin e di Bonham sopravvalutati, non c'è più' religione veramente. |
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Non sarei così drastico come Domenico - la fama degli Zeppelin non risiede affatto nel live - però c'è del fondamento in quel che dice. Ho già scritto altrove penso che la media qualitativa dei Deep Purple sia superiore a quella degli Zeppelin sebbene ritenga che i migliori album di questi ultimi siano superiori ai migliori del Purple. Per quanto riguarda Page/Blackmore è probabile che gli abusi di sostanze chimiche abbiano inciso non poco. Di certo c'è che Blackmore lascati i Purple ha scritto Stargazer e tornato nei ranghi Perfect Strangers e Anya (e anche il primo dei Blackmore's night è ricco di perle). Page praticamente nulla; forse qualcosina con Coverdale. Sul Bonham batterista non mi esprimo perché non ho le competenze adeguate. |
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Made in Japan fu ritoccato per stessa ammissione di Lord, a me sinceramente della diatriba di che ce l'ha più' lungo tra i 2 grupoi storici, non me ne frega niente, fatto sta che hanno cominciato ptima i Led Zeppelin a cambiare le carte in tavola con il sound del rock, e questo anche per merito della sezione ritmica cui contribui' in maniera decisiva anche Bonham, comunque sono due gruppi che ho sempre amato. |
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Jonh B. come i Led Zeppelin enormemente sopravalutato. Era il batterista di un gruppo, che per fare musica doveva avere l'ispirazione esoterica, gruppo che trovò la fama leggendaria, nel ritoccato album dal vivo. Mi domando cosa sarebbe stato il video di Made in Japan dei Deep Purple. Ma mi domando, se tutti coloro che considerano geniali i Led Zeppelin, hanno mai ascoltato RAT PAT BLUE dei Deep Purole in studio, e se si sono mai domandati se era possibile pei i Led Zeppelin riuscire in un qualcosa del genere. Per i fan, perchè tranne che nella versione live del film, Page è ridicolo quando suona stairway to heaven? Come mai non è stato più in grado di suonare quel pezzo in quel modo? Andate a leggere i ritocchi in studio che ha avuto il doppio dal vivo. |
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« Avevamo ottenuto un backstage pass per le due serate del festival di Knebworth (1979). Bonham arrivò insieme a suo figlio Jason e si sedette alla batteria per controllarne l'accordatura. L'impianto di amplificazione non era ancora acceso e lui fece qualche acciaccatura (rullante-tom-timpano-cassa) che subito il palco iniziò a tremare. Io e John (Deacon) ci guardammo negli occhi e ci abbracciammo. » (Roger Taylor - Queen) |
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Le sue celeberrime terzine di cassa sono divenute un vero e proprio marchio di fabbrica e venivano suonate mediante l'utilizzo di un singolo pedale, il leggendario Ludwig Speed King regolato con molle ad alta tensione. Dopo una prova iniziale di cui presto ne abbandono l ' idea Bonham preferiva non utilizzare piu' la doppia cassa. |
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« La batteria non c'entrava. John si sedette dietro un kit in miniatura: una cassa da 18", un rullante alto 4", un tom da 12" e uno da 14"... ed era quel suono! Rimasi annichilito da quello che stavo sentendo, e da come lo stava suonando: da quel minuscolo kit stava uscendo il sound dei Led Zeppelin! » (Dave Mattacks) Questo mini kit era stato realizzato appositamente dalla Ludwig per il figlio Jason. |
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"SE IL TUO SOUND SI BASA SOLO SULLA TECNICA SUONERAI COME CHIUNQUE ALTRO . CIO' CHE CONTA E' ESSERE ORIGINALI" J.H. Bohnam |
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@Alex Ve: concordo pienamente, ognuno è libero di distruggersi come vuole.....l'importante è che non crei danno agli altri.......per questo ho citato Best...... |
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Painkiller: certo, ma la cosa più sbagliata che noi possiamo fare -a mio modo di vedere- è rifugiarci nei giudizi morali. Questi sono spesso inutili, la morale rappresenta il massimo del soggettivismo e per di più è collegata ad atteggiamenti interiori. Quindi io mi chiedo, a che serve fare giudizi del genere? Limitiamoci a giudicare in base a ciò che si fa e non in base a ciò che si è (interiormente). |
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Bravo Alex! C redo che questa frase di Best ci faccia capire la relatività del giudizio che diamo.....a leggerla verrebbe da dire "come dargli torto", poi con un po' di coscienza magari no......  |
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Credo che il modo migliore di apprezzare i Led Zeppeling sia ascoltando quello che hanno creato e suonato. La vita degli artisti è interessante, ma spesso ci racconta di esistenze vissuta oltre ogni limite... Come in questo caso. Se Bonzo ci stesse effettivamente osservando dall'alto (o dal basso) credo che vorrebbe che mettessimo il volume dello stereo a palla e sulla piastra girevole il vinile dei led zeppeling. ...O meglio che suonassimo i suoi pezzi con la stessa energia (impossibile) ... credo sarebbe contento dell'affetto dimostrato da persone come me nate dopo la sua morte. Grazie Trucido! So che Led zappeling sono i papà del Metal, ma ti pensavo "metallico" puro. |
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Grazie Painkiller! Io la citazione che hai scritto so a chi appartiene, ma per il momento taccio... |
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George Best, altro mito |
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I Led Zeppelin non mi sono mai piaciuti, Bonham sì, e questo vorrà pur dire qualcosa...la capacità che hanno musicisti come lui di emozionare senza eccessivi tecnicismi è una dote unica e rara, come lui credo Cozy Powell, Blackmore, Hendrix e pochi altri.....immenso. Bell'articolo "Trucido", con tanti spunti anche per chi non è un fan degli Zeppelin. @Richard & Alex Ve : "ho speso un sacco di soldi in alcol, donne e macchine veloci, il resto li ho sperperati...". Chi è l'autore di questa celebre frase???  |
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Richard: appunto, che lo dici a fare? Ti sei risposto da solo. |
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bah...lascia perdere...tristi ricordi...non apriamo vecchie ferite in tutti i sensi !!! ...E poi Gallina è stanco di sentire questa, storia potrebbe averne a male (però Gianni Morandi mi era piaciuto ah ah ah ah ah ah). |
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Dai ragazzi cerchiamo di non esagerare, spero che tutto questo sia solo ironia...nell'articolo ho cercato di evitare particolari troppo scabrosi che sono riportati troppe volte dai "giornalisti" musicali. @Richard: è chiaro che Cole ha le sue responsabilità su cosa diventarono Bonzo e Moon, l'unica cosa che faccio è chiedermi se quella sera ci fosse stato lui cosa sarebbe successo, ma siccome è solo una mia supposizione non merita tutto questo spazio (così come non ne merita Cole). Piuttosto, se ricordo bene te quella sera al Vigorelli c'eri...raccontaci un pò come fu vedere Bonzo dal vivo e se è vera la questione dei lacrimogeni sul pubblico |
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sicuramente uno dei più grandi batteristi del rock. pur non avendo una tecnica sopraffina era dotato di un'energia e un tiro micidiali... peccato bruciarsi così . R.I.P. |
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ma cristo... non si possono nemmeno fare battute ??? Tutti con la coda di paglia eh !!! E poi, si vede proprio come non mi conosci...io vengo dagli anni in cui questa era una regola di viata ma sono sopravvissuto. E comunque tutto sommato ti ho augurato solo di diventare una Rock Star , vabbè ma chettelo dico affà ... |
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Richard: e tu invece sei sulla strada di un qualsiasi moralista. |
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@ AlexVe...hai tagliato "pisciandosi e cagandosi addosso..." non barare. !!! Comunque sei sulla buona strada...per fare la fine di Keith Moon e John Bonham AUGURI |
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Richard: "Drogarsi allo stremo, scopare tutto lo scopabile, dormire ininterrottamente per giorni in infide topaie " - MAMMAGARI!!!! |
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Drogarsi allo stremo, scopare tutto lo scopabile, dormire ininterrottamente per giorni in infide topaie pisciandosi e defecandosi addossso non mi sembra poi la grande alternativa che Cole poteva offrire. Comunque questo è il tributo da pagare per la VITA DA STAR... |
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Anzitutto grazie per gli apprezzamenti ricevuti, Bonzo è stato un grande personaggio e per me è stato un onore poter scrivere di lui. @Richard: è vero Cole disse che probabilmente era un dentice rosso, come il colore dei capelli (e non solo, chi ha orecchie per intendere intenda) della groupie, poi chiaramente ci ha pensato la storia ad ingigantire la faccenda (io stesso non ne ho voluto parlare perchè comunque la storia è stata ingigantita da matti) . Sulla figura del tuo omonimo mi trovi d'accordo, anche se sono convinto che se quel giorno ci fosse stato lui avrebbe trovato qualcosa di meglio da fare per Bonzo, invece che bere tutto il giorno...magari non più costruttivo, ma che non avrebbe portato John alla morte. Chiaramente è solo un'opinione, non avremo mai il riscontro dei fatti. |
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Mark Stein dei Vanilla Fudge, in tour quell'anno con gli Zep, filmò con un SuperOtto la presunta scena dello "squalo" pertanto è possibile che sia ancora in circolazione. Però a conti fatti si trattava di un pesce (vivo) poco più piccolo di una trota poi, si sà, le leggende metropolitane tendono ad accrescere i fatti a dismisura ... Di sicuro Richard Cole era un autentico depravato, non per niente veniva dalla scuola degli altrettanto pazzi Who dove "rovinò" un altro batterista, Keith Moon, fino a condurlo alla morte. . |
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Er Trucido mi hai fatto piangere |
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il migliore di tutti, semplicemente Riposa In Pace Bonzo |
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Grande articolo, mi chiedo se quella morte tragica e sciocca non fosse mai avvenuta cosa altro avrebbe potuto darci lui ed i grandi Zeppelin!!!! |
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Un genio, probabilmente come tutti i bonzi ccercava solo un po di Pace.... R.I.P John |
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Articolo Eccezziunale!!!!!!!!!!John Bonham rules!!R.I.P |
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