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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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Enabler - La Fin Absolue du Monde
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( 2226 letture )
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Gli Enabler sono una band di Milwaukee (Wisconsin, Stati Uniti d'America), in cui ha militato anche il batterista dei Fall Out Boy, Andy Hurle. La Fin Absolue du Monde è il loro secondo album, uscito dopo un EP, e la formazione da quartetto è diventata un trio, con una curiosità: c'è una ragazza al basso. Le cose iniziano a farsi interessanti.
Non si dispone di molte altre informazioni sulla band, per cui non resta che lasciarsi andare all'ascolto dei trentasei minuti che compongono questo lavoro. A primo impatto, si definisce subito il sound dell'album e soprattutto cosa trattano questi tre americani: sentiamo subito un suono compatto, caldo, pieno e soprattutto saturo di bassi. C'è poco spazio quindi per le sonorità più alte, il che crea proprio un bell'effetto in stile "live in cantina"; sembra di essere lì, presenti fisicamente. La produzione è eccelsa. Purtroppo, ahimè, la produzione è l'unica cosa veramente buona di questo disco. Strumentalmente, la batteria non fa nulla di particolarmente memorabile, restando così relegata in secondo piano rispetto all'ottimo lavoro chitarristico e del basso. Nemmeno la voce ha nulla di particolare, ha dei tratti già sentiti, non offre momenti di spessore né dal punto di vista tecnico né emotivo. Nonostante l'opener Close My Eyes faccia ben sperare, presentandoci un riff in pieno stile Earth Crisis degli anni '90, una strofa tirata e un ritornello accattivante, il resto delle canzoni, a parte qualche episodio isolato, purtroppo non è d'uguale impatto. New Life è uno di questi episodi, riuscendo quasi a surclassare la precedente, con un riffing pesantemente stoner, genere dal quale riprende gli spezzoni più pesanti. Neglect scivola via senza lasciare traccia, mentre I've Got a Bad Feeling About This riesce a lasciare il segno grazie ad un lavoro vocale che da più spazio alla melodia. Le cinque tracce da qui a Prey non offrono niente di nuovo: sono tutte canzoni estremamente generiche. Ora, qualcuno potrà affermare che, bene o male, nell'hardcore classico più lontano di un certo punto non si può andare, perché si rischia di cadere in altre varietà musicali. È vero, ma si può rimanere tranquillamente su una linea guida riuscendo anche ad innovare, cosa che questi tre giovani, ahimè, non hanno fatto, preferendo forse un suono più old school, che accontentasse un po' tutti i timpani. Ci riprendiamo dal veloce oblio (le tracce durano tutte sui due-tre minuti al massimo) grazie a Sickened By The Wake, canzone che riprende la melodia di Close My Eyes e I've Got a Bad Feeling About This, che per ben cinque pezzi era stata momentaneamente accantonata. È un ottimo lavoro questo, con un ritornello affascinante ed una gradevole parte strumentale. Sulla falsariga dei tre pezzi citati, la melodia viene portata avanti da Rain Darkness, che esce leggermente dal territorio hardcore, entrando con il riff portante nel mondo metalcore, salvo poi tornare all'hardcore e così via, creando un effetto molto interessante: se fossero state tutte così le tracce finora analizzate allora il risultato complessivo sarebbe stato diverso. Per la penultima Linear Existence si potrebbe usare una descrizione simile, solo che qui la parte metalcore è ancora più prepotente. La closer Consequence ci dà uno scossone, riportandoci al mondo dell'hardcore puro e duro. L'unico punto a favore di questa traccia è la presenza di un pre-ritornello veramente carino e malinconico, contornato da un break down tra i più pesanti del disco. Il resto è la solita minestra trita e ritrita.
In breve, cari lettori, questo La Fin Absolue Du Monde contiene tanto suono ma poca sostanza, il che equivale a dire "tutto fumo e niente arrosto". Ci fossero state solo le tracce citate positivamente, forse l'album sarebbe stato maggiormente digeribile, ma purtroppo, non è così. Le canzoni, in ogni caso, durano veramente poco e l'album riesce a farsi ascoltare a lungo prima di stancare definitivamente; nel caso del sottoscritto, comunque, non superiamo i cinque ascolti: peccato.
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6
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Urca...eppure "All hail the void" era un gran disco. Devo ascoltarlo per capire se si sono imbrocchiti cosi' tanto. |
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5
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io infatti ho ascoltato close my eyes e mi è anche piaciuta poi ne ho trovata un altra ma non ricordo il nome, close my eyes mi ha ricordato gli ATARI difatti li ho consigliati. altro non ho sentito quindi non posso giudicare nella completezza il disco. |
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4
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Su bandcamp ci sono 4 canzoni: 1. Close My Eyes 2. New Life 6. Balance of Terror 9. Prey Le prime due carine, la traccia 6 inutile e la 9 boh. |
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3
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Le cose che ho ascoltato di questo gruppo non mi sono piaciute molto, colpa della voce e dei cori, sanno suonare ma anche il tipo di riffing non è che mi prenda molto. |
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2
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scusate dico solo che se scrivete su you tube ATARI Ten Years Strong - A Complete Discography trovate tutta la compilation con i loro ep. |
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1
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ho trovato solo 2 canzoni su you tube, la prima traccia ha un bel tiro è veloce con riff che ricordano cose già fatte da un groppo ben più vecchio gli ATARI , che non sono la consolle di videogiochi ma un gruppo che fareste meglio ad andare a vedere, io li consiglio. andate su discogs che li trovate. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Close My Eyes 2. New Life 3. Neglect 4. I've Got A Bad Feeling About This 5. Information Overload 6. Balance of Terror 7. World Sterilization 8. The Exiles 9. Prey 10. Sickened By The Wake 11. Rain Darkness 12. Felony
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Line Up
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Jeff Lohrber (Voce, Chitarra) Amanda Daniels (Basso, Voce) Ryan Steigerwald (Batteria)
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RECENSIONI |
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