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27/04/25
THE LUMINEERS
UNIPOL FORUM, VIA GIUSEPPE DI VITTORIO 6 - ASSAGO (MI)
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Exhorder - Defectum Omnium
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11/03/2024
( 1442 letture )
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Riecco tornare gli Exhorder con un nuovo album, il quarto, che fa seguito al solido come-back Mourn the Southern Skies, pubblicato nel 2019. Più di quattro anni separano le due uscite, durante i quali la situazione della band di New Orleans è parecchio cambiata. Il gruppo è infatti rimasto orfano di entrambi i chitarristi, Maziar Montazeri e Vinnie LaBella, quest’ultimo parte degli Exhorder fin dall’inizio. Unico superstite della formazione storica, il vocalist Kyle Thomas ha deciso di imbracciare la chitarra, affiancato dal recidivo Pat O’Brien, che ritrova una compagine dopo i suoi guai con la giustizia e la fuoriuscita dai Cannibal Corpse, nel 2020.
È dunque una band profondamente rimaneggiata quella che si affaccia sul mercato in questo 2024, ciò che si riflette in maniera piuttosto netta sul contenuto del disco. Ne si ha un primo sentore dando un’occhiata alla copertina, più cupa e austera rispetto a quella di Mourn the Southern Skies, più “classica” si potrebbe dire. Ed in effetti, il nuovo nato suona meno groovy e “sudista” del predecessore, preferendo in gran parte un approccio più schietto e diretto. Brani come Forever and Beyond Despair, Sedition o Year of the Goat mettono in luce un songwriting snello e venato di scorie punk, brevi randellate giocate attorno ad un riffing semplice quanto efficace. Se il nuovo comparto chitarristico firma una prestazione senza sbavature, si avverte chiaramente la mancanza di Vinnie LaBella e del suo tocco velenoso e riconoscibile. I riff di Defectum Omnium appaiono nel complesso meno interessanti che in passato; il disco trae piuttosto la sua forza dall’interpretazione carismatica del frontman dietro al microfono e dall’impatto generale. I Quattro mettono infatti sul tavolo una discreta potenza di fuoco e raggiungono in alcuni passaggi dei livelli di intensità alquanto notevoli, come nel caso della squadratissima Desensitized. Non manca poi un certo sapore southern che, a discapito delle chitarre, è materializzato da alcune viziose linee vocali, come si percepisce in Divide and Conquer e nella terremotante Wrath of Prophecies, uno dei brani più simili al passato e posto guarda caso all’inizio della scaletta. Accanto a questi episodi tirati, la band allinea diverse canzoni dall’andamento più misurato, che costituiscono la seconda anima dell’album. Così la dolente The Tale of Unsound Minds, song avvolgente e vagamente doomy, trasportata da un Kyle Thomas particolarmente espressivo. Stesso discorso per la title-track, rarefatta e angosciante, che trasuda abbondante tutto il malessere caratteristico del metallo del Sud degli Stati Uniti; una velenosa ventata di whisky e fumo che pervade anche la conclusiva Your Six, per certi versi molto vicina alle sonorità dei Crowbar.
La scaletta di Defectum Omnium si dimostra dunque piuttosto diversificata, punto più che positivo alla luce della durata generale alquanto elevata. Come evocato precedentemente, la band convince per la compattezza del sound, ed il contenuto del quarto album degli Americani risulta tutto fuorché spiacevole. Se potenza e mestiere abbondano, non si può negare che questi novelli Exhorder siano alquanto distanti rispetto a quanto si poteva ascoltare nell’ultimo lavoro in studio -senza nemmeno riesumare i primi due, seminali album degli anni Novanta. In definitiva, Defectum Omnium è un disco sicuramente piacevole, magari anche riuscito, ma che suona un po’ suo malgrado come un lavoro di transizione, con tutti i difetti che tale statuto comporta. Vedremo cosa la band ci riserverà in futuro.
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4
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Buon disco farcito da tante sfaccettature thrash hardcore Doom metal ottimamente suonato |
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3
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Bell’album, così come lo era il precedente. Non si sono risparmiati sul minutaggio, ma si arriva alla fine senza fatica, in virtù di una chiara diversificazione tra i pezzi (e a volte anche al loro interno). Ci sono momenti groove, ma anche altri che di groove non hanno nulla (tipo Desensitized, thrash tout court), pezzi cadenzati e altri più votati alla velocità (in qualche raro caso anche con spunti un po’ hardcore). Bene così! Voto 79 |
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1
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Bella attitudine. Horns up per loro |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Wrath of Prophecies 2. Under the Gaslight 3. Forever and Beyond Despair 4. The Tale of Unsound Minds 5. Divide and Conquer 6. Year of the Goat 7. Taken by Flames 8. Defectum Omnium / Stolen Hope 9. Three Stages of Truth / Lacing the Well 10. Sedition 11. Desensitized 12. Your Six
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Line Up
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Kyle Thomas (Voce, Chitarra) Pat O’Brien (Chitarra) Jason Viebrooks (Basso) Sasha Horn (Batteria)
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