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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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Ninth Circle - Legions of the Brave
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( 2084 letture )
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Terza fatica in quasi venti anni di attività per i californiani Ninth Circle: non si possono certamente definire un gruppo prolifico e dubitiamo che, dopo diciotto anni di onorata carriera, cambino la loro rapidità compositiva! Questi tre statunitensi, dediti ad un heavy classico imbevuto di influenze fra le più disparate, dall’hard rock al power, si ripresentano sul mercato discografico a distanza di sei anni dalla loro più recente opera in studio, The Power of One, dove fra le altre cose omaggiavano con una cover una delle band che più ha contribuito ad ispirarli, vale a dire gli Iron Maiden. In questo terzo album, intitolato Legions of the Brave, la scelta per un omaggio ricade invece sui Deep Purple, a testimonianza di quanto detto in precedenza a proposito delle loro influenze.
Il lavoro, pubblicato dalla Pure Rock Records, succursale della più nota Pure Steel, presenta ben dodici tracce per una durata di oltre un’ora, il che lascia capire come i nostri abbiano parecchie cose da dire: il disco, non a caso, presenta diversi brani assai lunghi ed infarciti di cambi di ritmo e parti strumentali, ad appannaggio di tutti gli strumenti, fra i quali si lascia notare spesso la tastiera. Quanto al genere, abbiamo detto come i nostri omaggino tanto l’heavy classico quanto il power, rimanendo tuttavia sempre su toni molto melodici e soffusi, quasi da AOR, mostrando un inevitabile debito verso i grandi lavori degli anni 80. After the Rain, prima traccia dopo la più classica delle intro melodiche, dice già tutto del contenuto dell’album: riff hard ‘n’ heavy presto raddoppiato da una seconda chitarra, tastiere a profusione, batteria mediamente sostenuta, toni epici e pomposi, voce svettante. Più particolare, invece, è l’alternanza fra riff più serrato e linee melodiche nella terza traccia, All or Nothing. Certo, sarebbe meglio se questi brani, pur sufficientemente interessanti, durassero leggermente di meno, dal momento che la noia rischia qua e là di prendere il sopravvento ed offuscare le qualità di Dennis Brown e soci. Living on the Sun mantiene purtroppo questo difetto, rivelando qualità e pathos, unite ad un refrain catchy che in questi casi non guasta, ma rivelando anche una lunghezza davvero eccessiva. Per fortuna, andando avanti, troviamo anche qualche traccia che generalmente presenta un po’ di rapidità in più, come la title-track, che contribuisce dal canto suo ad evitare proprio la noia impellente, aggiungendo un po’ di brio, nonostante resti comunque in territori ultramelodici e ricchi di tastiere in sottofondo. Sfortunatamente, benché la band suoni con passione e competenza, spesso si ha la sensazione di sentire qualche B-side dei gruppi storici del genere, il che non è mai un pregio. E’ chiaro che non possa mancare il brano-ballad strappalacrime, che si presenta puntuale con Going Home. Proprio quando la testa scuote –e per lo sconcerto, non per l’headbanging- i Ninth Circle sfoderano un po’ di attributi e danno vita a In Evil We Trust, uno dei brani migliori di Legions of the Brave, non sfavillante ma comunque piacevole e degno di nota. E’ curioso che proprio le tracce finali mostrino un po’ i muscoli, quando ormai è davvero tardi per risollevare le sorti di un album troppo altalenante. Inoltre, un altro brano interessante, ancorché non raggiunga l'originale, è la cover preannunciata, vale a dire Stormbringer, dei Deep Purple. Si sa che, quando una delle tue migliori frecce all'arco è una cover, le cose non vanno proprio per il verso giusto...
Il maggior difetto di Legions of the Brave, anche passando sopra l’eccessiva lunghezza e la personalità tutt’altro che spiccata, risiede probabilmente anche e soprattutto nel non possedere un’identità: qui e là i nostri mostrano tante idee, probabilmente anche troppe, trovandosi però poi inevitabilmente a sfornare il ritornello pop per catturare l’attenzione degli ascoltatori. Legions of the Brave è dunque un po’ troppo confusionario e, se da un lato non intendiamo negarne l’orecchiabilità e, tutto sommato, la piacevolezza qui e là, non ci sentiamo di promuoverlo con la sufficienza. Dispiace perché in fondo, probabilmente, ci vorrebbe poco per sfornare un disco anche molto più che sufficiente, considerando le qualità che i nostri lasciano intravedere; tuttavia, in queste condizioni, non possiamo che rimandare i nostri al prossimo appuntamento. Sperando, possibilmente, di non riavere loro notizie fra altri sei anni!
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Arcturus Rising Part 1 (intro) 2. After The Rain 3. All Or Nothing 4. Living On The Sun 5. The Quickening 6. Legions Of The Brave 7. Arcturus Rising Part 2 8. Grinding The Bastards Down 9. Going Home 10. In Evil We Trust 11. Stormbringer (Deep Purple cover) 12. The World Burns Away
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Line Up
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Dennis Brown (Voce, Chitarra) Frank Forray (Basso, Cori) Dave Davis (Batteria, Cori)
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RECENSIONI |
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