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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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Grand Design - Thrill of the Night
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( 1901 letture )
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I Grand Design si costituiscono nel 2006 per volontà del produttore e vocalist Pelle Saether, e il loro primo album viene editato tre anni più tardi dalla loro attuale etichetta, la AOR Heaven. L’uomo simbolo, frontman e vocalist ha più volte affermato che i Def Leppard sono indiscussa fonte di ispirazione per il quintetto, che dobbiamo attenderci allora? Beh vediamo subito ordunque, non prima di aver ricordato che questo Thrill Of The Night, risulta essere il terzo lavoro da studio degli svedesi, preceduto dall’accoppiata Time Elevation del 2009 e Idolizer, gettato sul mercato un paio d’anni dopo.
Look glamour, copertina da esplorare, fuoco alle polveri con la prima U Got Me Good che non spicca per impatto e coinvolgimento, ritornello ruffiano, solo della sei corde invero bruttino e cori alla Def Leppard, ohibò c’era da immaginarsela questa ultima cosa, vero? Sì, confermo. Rawk N Roll Heart Attack ha più tiro e belle ritmiche piene ma le scansioni melodiche sono provviste di vigorose derivazioni della band di Sheffield e una freschezza alla Winger del secondo album, diciamo song più convincente questa, mentre la terza The Rush Is Gone è un clone assoluto, inutile ripetere di chi. A tal proposito serve sottolineare un postulato: i Grand Design, che sfacciatamente si arrogano il diritto di riproporre il copyright strumentale e vocale dei Def Leppard, pubblicano loro pezzi che non hanno certamente un peso specifico nemmeno lontanamente paragonabile ai loro ispiratori; la proposta è carina, udibile, ma un conto è venir illuminati da un combo storico, un’altra è diventare dei discepoli veri e ottusi, senza metterci nulla di proprio. In sostanza la cosa risulta pacchiana, ossessiva e insensata. La produzione delle tracce è molto buona, con un tocco assai modernista che fa spiccare ogni singolo componente, appigliandosi alla rivoluzionaria resa di un prodigio come Hysteria, ma i Grand Design non sono i Def Leppard nonostante la capacità di scrivere song catchy e sinuose, la loro volontà di assomigliare sempre e costantemente, risulta comica e assurda. Un minimo di personalità ecchecazzo! E allora, dopo aver ascoltato più volte tutta la scaletta giungo ad una chiara conclusione, è inutile analizzare ogni singolo pezzo, tanto in ognuno ci troverete l’intonazione e gli urletti di Joe Elliot, le schitarrate alla Phil Collen, i cori classici e sintetici dei “Leopardi”, piuttosto che un’armonia un solo o un bridge che vi congiungerà sempre e comunque alla casa madre. Scimmiottando e imitando per bene.
Peccato perché la band sa come direzionare il songwriting, usare brandelli di elettronica e disegnare arrangiamenti efficaci, però nel 2014 non si può essere così invasati nel riprodurre ogni singola particella di un act universalmente famoso, senza metterci almeno un grammo-massa di propria personalità evolutiva. I Grand Design così si affosseranno da soli con le proprie manie da copioni scriteriati, i Def Leppard sono così eccezionali perché unici, insomma bastano gli originali.
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A me "Idolizer" era piaciuto più degli ultimi 'Leppard... |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. U Got Me Good 2. Rawk N Roll Heart Attack 3. The Rush Is Gone 4. 10 Outta 10 5. When The Greatest Love Of All Kicks In 6. Rip Iddup 7. Get Up N Love Someone 8. You're The Only One 9. Who's Gonna Rawk You Tonite 10. Thrill Of The Nite
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Line Up
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Pelle Saether (Voce) Dennis Vestman (Chitarra) Janne Stark (Chitarra) Mats Vassfjord (Basso) Magnus Ulfstedt (Batteria)
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RECENSIONI |
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