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26/04/25
HEAVY LUNGS + LA CRISI + IRMA
BLOOM- MEZZAGO (MB)
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Mindwars - The Enemy Within
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( 3428 letture )
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Ormai il thrash metal ha ritrovato linfa vitale, sono innumerevoli le uscite discografiche da ogni parte del globo e anche l'Italia offre costantemente il proprio contributo ad ottimi livelli. Un genere che talvolta può sembrare fine a sé stesso, sempre molto simile e tra quelli meno sperimentali, ma non è realmente così; la varietà che possiamo riscontrare all'interno della scena è notevole, basti pensare al thrash massiccio dei Kreator e Sodom, a quello degli Overkill con una costante punk nel loro modo di interpretare la musica, alla scuola della Bay Area di 'Frisco o alle band che hanno saputo mescolare velocità e tecnicismi come Coroner in Europa e Toxik negli Stati Uniti. Ebbene, nel calderone di centinaia di band seminali per la nascita e l'evoluzione del genere non possiamo dimenticare i californiani Holy Terror, fautori di due eccezionali album tra il 1987 e il 1989, Terror and Submission e Mindwars, per poi sciogliersi perdendo le loro tracce, ritornando però alle cronache a causa della morte prematura dello storico cantante Keith Deen avvenuta nel 2012. Questa lunga premessa per presentarvi i Mindwars, una band nata poco più di un anno fa dall'incontro di Mike Alvord, chitarrista sin dagli inizi del combo californiano e Roby Vitari eclettico batterista con base a Torino e più di 20 anni di esperienza con Headcrasher, The Art Of Zapping e Jester Beast. Il progetto Mindwars nasce tra l'incontro di quest'ultimi più l'innesto al basso di Danny Z. Pizzi, conosciuto musicista dell'underground torinese, con la volontà di suonare thrash metal senza fronzoli e strizzando l'occhio al passato; come potrebbe essere altrimenti, vista l'esperienza dei nostri?
The Enemy Within è ben concepito, la struttura dei brani segue un filo logico per tutta la sua durata, infatti pare che sia stato pensato per il vinile piuttosto che per il formato cd; l'intro arpeggiato di Upside Down introduce Crash, un brano tirato e caratterizzato dal riff di Mike Alvord che immediatamente riporta alla mente proprio gli Holy Terror stessi, ma con una decisa personalità nella sua composizione, dove il lavoro di drumming di Roby Vitari imprime varietà e velocità con il supporto delle articolazioni del basso di Daniele ''Z'' Pizzi; segue Speed Kills un altro brano all'insegna della velocità ma con dei break d'effetto che spezzano il ritmo forsennato della traccia, nel quale il valore aggiunto è il lavoro solista di Mike, breve ma ricco di trasporto e melodia. L'impatto è in stile macchina del tempo che ci riporta decisamente al sound degli eighties con una registrazione marcatamente vecchia maniera senza la pomposità di certe produzioni odierne, la quale rende il tutto molto gradevole e puro, dove le influenze musicali del terzetto risultano evidenti in un arco temporale davvero vasto, dai Black Sabbath ai Corrosion Of Conformity, dal thrash metal più puro alle spruzzate speed abbastanza tipiche in alcune band americane del passato. Non mancano i momenti più ragionati, come in Retrobution dove un pesante riff sostenuto da un mid tempo bello quadrato riporta alla mente il sound proprio dei Corrosion Of Conformity dell'epoca di Blind; oppure Lost nella quale l'arpeggio di sottofondo imprime al cantato di Mike una vena malinconica, per poi crescere con l'incedere del tempo in un atmosfera quasi anthemica, nella quale i nostri danno dimostrazione di come si possa comporre un brano apparentemente semplice ma di gran presa. Malgrado ciò, è la velocità la parte integrante dei Mindwars che, infatti, con Chaos e Final Battle tornano a pestare sull’acceleratore: ottimi i fraseggi tra i vari strumenti, il drumming coinvolgente di Roby che regala passaggi ad alti livelli, rimanendo sempre ben calibrato; i numerosi break rendono i brani vari e mai prolissi. L'album prosegue ad ottimi livelli, con quella parvenza retrò ma anche assolutamente odierna nella concezione stessa del genere e le sorprese non mancano; infatti per Masters of War viene chiamato in causa addirittura Stanley Kubrick con l'intro tratto dal suo film Dr. Strangelove : ….the fools...the mad fools...the doomsday machine...A device which will destroy all human and animal life on earth… dice la voce narrante; il brano è cadenzato e ricco di pathos, dove il cantato di Mike ''recita'' per tutta la durata del brano, mentre riflessiva e monolitica è la parte strumentale che non lascia spazio ai cambi di rotta, con l'intento di rendere il brano pesante e potente. The Enemy Within si conclude con due brani completamente diversi: Death Comes Twice è il pezzo dove forse la presenza degli Holy Terror è più tangibile; l'arpeggio iniziale è un preludio al riff prorompente mentre le parti di batteria ricamano passaggi e rullate per incendiarsi su di una struttura tirata e nervosa; ottimo il solo veloce e armonico per poi continuare la propria cavalcata, coronando un gran pezzo. Walking Alone di fatto è un lungo outro che ci conduce alla conclusione di questo debutto dei Mindwars.
Insomma questa band sull'asse Torino/Los Angeles funziona. The Enemy Within, che è stato registrato e prodotto presso i Number 8 Studio di Torino e distribuito dalla Punishment 18, è un disco nel quale tutti i brani si appartengono, ben strutturato e ben suonato, dove nessuno dei musicisti deve dimostrare niente, divertendosi con lo spirito di un tempo nel fare musica. I Mindwars sono riusciti a fare tutto ciò: non aspettatevi un disco old-school come viene inteso adesso, ma un album vecchia maniera con il corretto equilibrio tra velocità, stacchi e ripartenze, arpeggi ed il giusto feeling. Un ottimo debutto consigliato!
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8
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Come un nome come mindwars i rimandi agli holy terror sono quasi immediati. E se non bastasse c'è anche la musica che rimanda a quella band. E questo è bellissimo. Erano unici gli holy terror e riconoscibili all'istante anche per il singer ( rip). Questo album dei mindwars è intriso di thrash old school ed è prodotto decisamente bene. Evviva (imho) |
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7
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Thrash di alta classe con suono old style perfetto per il genere. Final battle,Speed kills e Death comes twice sono veramente pezzi oltre la media. Domanda: ma a voi il cantante ogni tanto non ricorda Mike Muir ? Voto 80 solo per un paio di pezzi un po' sconcertanti, vedi Retribution e Masters of war |
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6
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quando usci Terror and Submission lo trovai davvero un disco unico grazie sopratutto al cantato di Keith Deen, poi anche Mindwars mi piacque ma non al livello di Terror.. oggi manca quella voce per essere sopra tante altre uscite. Oh ricordi di un tempo passato, ah parlate anche degli Hallows Eve.. altro grande gruppo. |
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5
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Lo so Trucido, ahaha, ci mancherebbe che io pretendessi magari prima la recensione del demo degli Scagazzament, nati nel 1988 -per esempio- visto che il cugino del cognato del bassista poi ha fatto un disco con i Pisciators ,uscito quest'anno.....ed è stato recensito per primo quest'ultimo....sì dai ,un po' di casino... |
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4
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Ragazzi se penso alla quantità di dischi in generale che ancora ci mancano mi viene da piangere, piano piano cercheremo di fare tutto. Ovvio che questa è una nuova uscita di una label italiana e andava fatta ora, non è che potevamo aspettare di fare i due Holy terror e fare questa fra un anno magari terremo conto di tutto |
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3
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vedrai lambru che li metteranno nei rispolverati prima o poi fidate. |
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2
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...e qua voglio dare una tirata d'orecchi a Metallized, criticatemi pure, scrivo comunque quello che penso, possibile che non ci siano le recensioni dei 2 Holy Terror e venga recensito prima questo progetto, con tanto di voto molto alto, per carità , potrà anche essere un capolavoro...ma prima i 2 Holy Terror che ha citato CYNIC, EH??? |
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1
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io possiedo Terror and Submission Full-length del'1987' Mind Wars Full-length del'1988' che dire se non due pietre miliari del thrash metal . |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Upside Down 2. Crash 3. Speed Kills 4. Retrobution 5. Time In The Machine 6. Lost 7. Chaos 8. Final Battle 9. Masters Of War 10. Death Comes Twice 11. Walking Alone
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Line Up
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Mike Alvord (Voce, Chitarra) Danny ''Z'' Pizzi (Basso) Roby Vitari (Batteria)
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