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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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Tormenter - Prophetic Deceiver
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( 3051 letture )
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Per la serie del “facciamo rivivere il thrash ottantiano a qualsiasi costo”, eccoci qui a parlare dei Tormenter, band dal nome scontato (davvero?) proveniente da Los Angeles (sul serio?) e che cita come ispirazione Testament, Exodus, Metallica e Kreator (siamo sicuri?). Informazioni scontate a parte, il quintetto americano ha strappato un contratto con l’etichetta discografica EBM Records dopo aver pubblicato il primo EP in regime di autoproduzione, Assault from Beyond the Grave. Dal 2010 hanno sparato alla grande il loro debutto discografico Pulse of Terror, un secondo EP Phantom Time ed il qui presente Prophetic Deceiver. Nonostante il forte presentimento di sapere benissimo ciò che stiamo per ascoltare, proviamo a fidarci delle parole spese dalla band sulla ricerca di un sound personale che non badi troppo alle influenze e che gli ha permesso di condividere il palco con Exodus, Destruction ed Obituary.
Si comincia con Snakes in the Throne Room, brano introdotto da un arpeggio di chitarra acustica che viene ben presto sovrastato da batteria e basso, mettendo in evidenza lo sbilanciamento sonoro lasciato in fase di mixing. Su questo tappeto ritmico ingigantito al massimo, dove le saltuarie sdoppiate di batteria rischiano di coprire il resto, si destreggiano le chitarre in riffing serrati ed in solismi che accentuano l’inadeguatezza del bilanciamento dei suoni, oltre che una parziale mancanza di idee. La prestazione di Thomas Bonilla è, senza dubbio, la prova tecnicamente più appariscente e di livello, malgrado uno smodato uso dei trigger come si può evincere nell’introduzione di Hanging from a Noose; il fatto che si disponga di un batterista che sa il fatto suo nel suonare uno strumento, tuttavia, non dovrebbe essere visto come un pretesto per pompare la sua prestazione sino a rendere il resto un calderone in secondo piano. Un altro elemento positivo dei Tormenter è la prestazione vocale di Charlie Rodelos, il quale s’ispira senza mezzi termini all’aggressività tipica di Jeff Becerra dei Possessed, purtroppo senza ottenere lo stesso risultato. Fortunatamente, il disco si mantiene comunque sui canoni thrash ai quali s’ispira: brani corti, immediati e che non si protraggono eccessivamente. Tra pezzi di un discreto livello come Exile from Flesh e Cosmic Collapse, si susseguono brani dove la personalità ed il songwriting stagnano, regalandoci solamente un calderone di thrash smodatamente derivativo ed inutilmente pompato. Peccato perché le qualità sembrano esserci ed un piccolo sforzo in più, limitatamente a questo disco, magari puntando su una produzione di tutt’altro livello, avrebbe potuto comportare per lo meno una sufficienza. Al momento, siamo ancora lontani da questo traguardo. Come non detto, Prophetic Deceiver è un canonico disco di thrash metal, facilmente superabile da centinaia di altri album in uscita sotto le più svariate etichette discografiche. In fondo, ormai siamo abituati a percorrere intere corsie nei supermercati, accerchiati da centinaia di prodotti tutti uguali che promettono di offrire qualcosa di nuovo, qualcosa di mai assaggiato, giusto per convincerci almeno una volta, magari con un incartamento accattivante o dai colori sgargianti. Ottimo, con questo Prophetic Deceiver, i Tormenter fanno la stessa cosa: una cover che unisce colori che fanno a pugni tra loro in un risultato accecante, qualche sviolinata alle band che hanno fondato un genere ed un tentativo di risuonare cautamente personali, aggiungendo sviolinate ad altri generi (chi ha detto vocals tendenti al death?). La produzione non è nemmeno delle migliori, con un bilanciamento sonoro che è puntato esclusivamente ad ingigantire l’impatto del sound, con il risultato di sparare a mille il sound plasticoso della batteria, in un calderone fastidioso. La sensazione principale è che si cerchi di mascherare un'eccessiva derivazione sonora con una potenza d'uscita dalle casse che sia in grado di esaltare l'ascoltatore più sanguigno. I suoni delle chitarre, in questo mixing, sono sbilanciati soprattutto a livello solista, quando si possono differenziare in modo quasi imbarazzante. In conclusione, a meno che non apparteniate alla categoria del thrasher collezionista indomito che deve ascoltare tutto ciò che esce sul mercato, potete tranquillamente rivolgere il vostro tempo ed il vostro portafoglio verso altri dischi. Purtroppo, siamo ben più di un passo indietro rispetto all'esordio.
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10
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Tanto per farti un esempio, se lo trovi sentiti i Lurking Evil con The Almighty Hordes of the Undead, (ha preso una sufficienza piena), e dimmi se questo è poi tanto peggio... mah! |
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9
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@Keyser Soze: oltre che maleducato pure ignorante.....fai qualche esempio di dischi thrash a questo livello o peggiori che hanno preso più di 70. Comunque questi Tormenter non mi erano piaciuti già nella demo, uguali a tanti altri senza un barlume di speranza!! Voto 49 ! |
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8
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Tornando al disco e lasciando per il momento da parte gli ovini, rispondo a monky dicendo che le differenze tra i due dischi ci sono, ma totalmente a favore di questo disco. Non discuto che un disco X possa piacere più o meno di Y, ma qui ci vuole un minimo di serietà, e non credo di essere arrogante o ingenuo se dico che Prophetic Deceiver, OGGETTIVAMENTE, non sia un disco insufficiente. Il 50 è ingeneroso, anche in considerazione del fatto che su questo sito ho visto promossi, e con voti in certi casi oltre il 70, molti dischi thrash che non erano certo nè meglio nè peggio di questo. |
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7
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E pure tu c'hai ragione, mi scuso con le capre, di solito sono le pecore a spassarsela. |
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6
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@Keyser Söze dare degli inchiappacapre agli Alkoholizer fa capire che razza di coglione sei. |
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5
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Questo lavoro da giornalista perditempo che estrapola le frasi da un contesto per avvalorare le proprie tesi non mi toccano, né possono essere di qualche utilità in un confronto logico. Se hai ascoltato i due dischi, noterai che si tratta di due album che appartengono ad un genere comune ma con molte diversità (produzione, songwriting etc) che hanno comportato la differenza di votazione. Poi...tra i due, visto il tuo tono e qualche leggero pregiudizio che trasuda dalle tue parole, credo che quello che ha valutato i dischi non oggettivamente, sia tu. Se i Tormeter fossero stati un gruppo italiano, non credo che avremmo letto un tuo commento, malgrado il 50. |
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4
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Mah... Non conosco questo disco, come non conosco quello degli Alkholizer. Posso dirti che la nazionalità non è uno dei nostri criteri di valutazione e le tonnellate di polemiche che puoi trovare sotto le nostre recensioni da parte di gruppi italiani che non hanno apprezzato le nostre valutazioni, lo testimoniano. Posso anche darti qualche esempio se credi PS se poi vai sul vocabolario scoprirai che sussiegoso non significa quello che pensi. Saluti. |
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3
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Ok, cambio tono: dare 50 a questo disco dopo aver dato 72 agli Alcoholizer è assurdo, dato che i difetti dei Tormenter: "Prophetic Deceiver è un canonico disco di thrash metal, una cover che unisce colori che fanno a pugni tra loro in un risultato accecante ,La produzione non è nemmeno delle migliori," ecc sono IDENTICI a quelli dei sardi. Anzi, questo è fatto decisamente meglio. Ergo sorge il sospetto che il recensore sia stato ben attento a non accarezzare contropelo una band italiana che bazzica il leggendario underground. I Tormenter sò ammerregani, c'hanno il contratto con la EBM dunque si possono mazziare accusandoli di essere banali e ripetitivi senza sensi di colpa. Si veda anche l'intervista sussiegosa agli Ancient Dome. Te piace così, lucertola? |
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2
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Cambia tono, di corsa. Non è un consiglio. |
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1
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Oh Scimmia, dai 50 a questo e 72 agli inchiappettacapre Alcolisti? Cosa sono, aiutini di stato? |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Snakes in the Throne Room 2. Hanging from a Noose 3. Prophetic Deceiver 4. Exile from Flesh 5. C.P.R. 6. Critical Stasis 7. The Final Form 8. Sacrilege 9. Cosmic Collapse
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Line Up
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Charlie Rodelos (Voce) Jahir Funes (Chitarra) Joey Cazares (Chitarra) Kory Alvarez (Basso) Thomas Bonilla (Batteria)
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RECENSIONI |
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