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26/04/25
HEAVY LUNGS + LA CRISI + IRMA
BLOOM- MEZZAGO (MB)
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Whitesnake - Ready an` Willing
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( 6298 letture )
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Il disco perfetto dei Whitesnake prima Era arriva nel 1980, al terzo tentativo sulla lunga distanza. David Coverdale ha ormai raggiunto la maturità vocale e il team compositivo con Moody e Mardsen viaggia come un treno sfornando in continuazione brani di grande spessore, che portano avanti la tradizione hard rock inglese, intinta di blues ma capace di dialogare anche con le emergenti leve di ascoltatori che stavano piano piano trovando un nuovo sfogo nel nascente movimento heavy metal. Trouble e Lovehunter hanno dimostrato al mondo che la band fa sul serio ed è pronta a spiccare il volo. L’arrivo di Jon Lord durante le registrazioni del primo album e quello di Ian Paice poco prima che iniziassero quelle per il terzo e decisivo Ready an’ Willing, non fanno che aumentare la credibilità di questa compagine e non sono pochi quelli che iniziano seriamente a considerare i Whitesnake come una sorta di Deep Purple parte seconda. Le coordinate musicali del gruppo guidato da Coverdale hanno però un retroterra ancora più marcatamente legato al blues e questo rimarrà un vero e proprio tratto distintivo, come le due chitarre affiancate dalla tastiera. Tutto è pronto per il grande botto, manca solo il singolo capace di fare la differenza.
Il singolo arriva puntuale, con l’uscita della canzone opener di questo album. Fool for Your Loving è uno dei brani topici dell’intera carriera dei Whitesnake e uno degli esempi più riusciti in assoluto di rock/blues di tutti i tempi. Il brano, scritto inizialmente per B. B. King fu invece registrato per il disco e, pubblicato come singolo, arrivò finalmente in alto nella classifica inglese, al tredicesimo posto, facendo la sua comparsa anche alla casella cinquantatre nella Top 100 statunitense. Rispetto alla successiva versione metallizzata di Slip of the Tongue siamo su un altro pianeta e, per certi versi, le due canzoni non sono davvero comparabili: molto più tagliente e aggressiva quella più recente, che però perde nettamente il confronto da un punto di vista del calore, del groove e della capacità di avvolgere l’ascoltatore, grazie anche all’ottimo lavoro di Murray e di un geometrico Paice. Coverdale dà subito prova delle sue superiori qualità di interprete e colpisce il bersaglio grosso con un brano che non stupisce l’ascoltatore, ma lo cattura per non lasciarlo più andare. Ma se il primo singolo è un pilastro, il resto del disco non teme confronti e la successiva Sweet Talker col suo travolgente riff doppiato dalle due chitarre e il suo ritmo sostenuto miete vittime ancora a distanza di tanti anni, mentre la titletrack col suo ritmo danzereccio e il ritornello provocante è l’ennesimo tassello di Coverdale al proprio monumento di turbatore di sogni adolescenziali femminili. Carry Your Load è un piccolo e dimenticato gioiello di gran classe esecutiva e groove, mentre la ballad del disco è una di quelle che valgono una carriera: Blindman raccoglie il testimone di Soldier of Fortune e si candida tra le più belle canzoni scritte da Coverdale. Altra imperdibile gemma è la successiva Ain’t Gonna Cry No More, brano dallo sviluppo dinamico travolgente, con la sua partenza acustica dominata dalla voce del cantante e la seconda sezione che invece si colora di elettricità e riprende un ritmo carico e sostenuto nel quale ancora una volta sono Murray e Paice a dettare legge, prima che l’assolo di slide di Micky Moody lanci il finale con le armonizzazioni vocali. Parlando di groove e ritmo, come resistere a Love Man, classicissimo blues strappa mutande? Il disco si avvia a conclusione ed ecco spazio per Black and Blue, brano da bar con tanto piano in evidenza forse unica a non risultare proprio irresistibile e per la finale She’s a Woman, indiavolata e divertentissima, con Coverdale che tocca i limiti della propria estensione con grande naturalezza.
Rispetto ai dischi precedenti, in buona sostanza, cambia poco o niente. Ian Paice è lo straordinario musicista che tutti conosciamo e, rispetto ai dischi precedenti, anche Jon Lord trova maggiore spazio, concedendosi anche degli assoli, oltre al consueto lavoro di arrangiamento. Il gruppo ne guadagna in compattezza e soluzioni, con un Murray monumentale e la coppia Moody / Mardsen probabilmente al massimo del suo splendore compositivo assieme al mattatore Coverdale. Quello che caratterizza Ready an’ Willing insomma non sono le novità, ma piuttosto il raggiungimento di un equilibrio perfetto a livello compositivo quanto esecutivo: il fascino del Serpente Bianco tocca qui uno splendore assoluto e conferma a livello internazionale che il gruppo vuole conquistare grandi platee e gli onori destinati ai Maestri. Non dimentichiamoci che parliamo del 1980, un anno a dir poco fondamentale per la “musica dura”, nel quale usciranno dischi incredibili come British Steel, Iron Maiden, Heaven and Hell, Back in Black, Ace of Spades, Blizzard of Ozz, Wheels of Steel ed altri veri e propri album capolavoro, con i quali Ready an’ Willing si trovava a competere in anni a dir poco gloriosi. I risultati furono più che soddisfacenti: il disco arrivò al sesto posto della classifica inglese e al novantesimo in quella statunitense e rappresentò la svolta necessaria a lanciare nel lungo periodo la carriera di una band che si avviava a diventare grande e che aveva già realizzato almeno un album sicuramente indimenticabile.
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...capolavoro della band.....canzoni una più bella dell\'altra......grandi Interpreti ed artisti..... |
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Uno dei dischi migliori nel genere. Grande sound, grande band, grandi pezzi. |
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Questo per me rimane il più bel disco degli Whitesnake in assoluto!!! Line up fantastica, suoni bellissimi, grandi canzoni, gusto a iosa, musicisti ispiratissimi, un Coverdale da sogno... In questo album c'è tutto quello che serve per ascoltare un gran disco. Coverdale non mi è per niente simpatico, ma come cantante non gli si può dire proprio niente. |
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Disco bellissimo, Coverdale sugli scudi e una produzione perfetta per quegli anni. She's A Woman e la Titletrack per me i pezzi migliori. 83. |
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come fu' per i favolosi e irripetibili anni 70 l ' anno di grazia del 1980 puo' essere considerato ( anzi fu' ) come la rinascita e il rilancio definitivo del nostro amato heavy hard rock fino ad allora offuscato nei precedenti 3/4 anni dal fenomeno emergente del Punk e della Disco . In particolare le band inglesi si resero protagoniste della pubblicazione di veri capolavori che noi tutti conosciamo segnando il solco da cui ripartire e tra questi i Whitesnake con il loro Ready ( fino a Saints e Sinners ) si confermarono vera Rock Blues Band , marchio di fabbrica che li consacro' definitivamente come specialisti del genere e fonte di ispirazione . |
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AD1980. Iniziano a farsi largo e pubblicano album i nuovi eroi del metallo made in england (leggi n.w.o.b.h.m.). Nel frattempo chi era definito 'dinosauro' come i whitesnake (ricordo ancora siamo nel 1980), pubblicano un grande album di hard rock. Molte song contenute in questo vinile diverranno cavalli di battaglia nel live. Tutt'ora uno tra i molti dischi di valore del serpente bianco. Anche per merito di dischi come ready 'an willing la decade musicale degli eighties verrà ricordata dai fan del hard/heavy come imprescindibile. (Imho) |
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e pensare che Paice appena arrivato in breve tempo dovette risuonare tutte le parti di batterie gia' preincise da Dowle , cosa che per termini contrattuali non fu possibile con Love Hunter |
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Splendido! Per me Ready And Willing è il primo capolavoro dei Whitesnake (a cui ne seguiranno molti altri, sia nella prima che nella seconda fase più americana della band). Fool For Your Loving, Ain't Gonna Cry No More, Blindman (ripresa dal primo album di Coverdale) e la veloce She's a Woman sono i pezzi che preferisco, ma il resto è comunque ad altissimi livelli... 92 |
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vero Alex...... ci eravamo cascati un po' tutti . 1987 commercialmente fu' un drastico taglio di rotta ed ebbe il duro compito di scardinare definitivamente il mercato americano a cui Coverdale aveva puntato in modo piu' soft con il precedente " Slide It In " tre anni prima ma senza i risultati prefissi . Finalmente ci riusci ma a discapito del carisma che avevano fatto grandi i Whitesnake in europa prima di allora . Ma una volta assorbito lo shock iniziale nulla ci tolse piu' la convinzione che "Ready an Willing " ( e tutt ' ora rimane ) insieme a " Come an get it " e " Saints & Sinners " il migliore loro album del favoloso triennio 1979 / 1982 che li rese appunto grandi . |
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Grande album di sano Hard Rock inglese..solo grandissimi brani e qualche ottimo riempitivo. |
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Galilee non puoi non averlo......esci subito a comprarlo !!!! |
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Tra i migliori della discografia dei Whitesnake se non IL migliore. Per quanto mi riguarda Blindman (una ballata in cui Coverdale è in grado letteralmente di commuovere l'ascoltatore), Aint' gonna cry no more (in cui David regala una delle sue più grandi interpretazioni di sempre), She's a woman ed il classico Fool for your loving proiettano l'album tra i must dell'HR di tutti i tempi |
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Diciamo che, quando uscì 1987, questi album precedenti mi caddero un po' quanto a interesse. Ho però conosciuto gli Whitesnake proprio anche grazie a Ready an' willing, e alla VHS del Monsters of Rock di Donnigton (1983), che trasmisero anche sull'allora terza rete Rai. Suono maestoso, robusto e impeccabile, per un team di musicisti di grande livello. |
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Fool For Your Loving , Sweet Talker , Ready An Willing , Blindman , Ain' t Gonna Cry No More.....magiche note . Debutto ufficiale della WhiteMark piu' famosa e ancora oggi considerata dalla maggior parte dei fans ( me compreso ) la migliore che DC abbia mai avuto . Straordinaria band , gli unici veri Whitesnake . Il disco usci ' in un periodo duro e di penombra per il Rock ( fine 70 inizio 80 ) offuscato in quegli anni della linea generazionale , iniziato qualche anno prima , della Disco e del Punk . Alla fine grazie alla costanza e perseveranza e quindi alla pubblicazione di veri capolavori giustamente menzionati dal recensore il Rock si vendico' del torto subito ed ebbe definitivamente la meglio su questi ultimi riaffermandosi in modo preponderante e definitivo . In questo contesto di profondo cambiamento quasi epocale " Ready " gioco' il ruolo fondamentale di far riscoprire e consolidare il genere Rock and Blues . Del resto con questi cantori e maestosi interpreti e' stato tutto piu' facile....Coverdale , Marsden , Moddy , Murray , Lord , Paice.....grazie . |
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Mi manca, ma adorando i primi due.... |
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Lovehunter lo preferisco nel suo insieme, ma accidenti, si tratta di quisquilie, difficile trovarne uno brutto della loro carriera. Anche io preferisco la prima parte della loro storia, sono riusciti a farmi piacere anche il blues che mi era sempre parso noioso. A leggere la line-up vengono i brividi. |
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@Arrraya, allora concordo con te, da come avevi scritto avevo capito che li consideravi dischi brutti alla prossima |
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Amo questa band in tutte le sue varianti e in tutta la sua linea evolutiva storica, e questo lavoro superbo non fa eccezione alla regala, grande, grade album davvero rock elettrizante e movimentato che si fonde alla perfezione con linee melodiche decisamente bluesy, il tuuto ancorato a melodie , composizioni e sezioni ritmiche semplicemente stupende, e a cementare il tutto la carismatica voce di Coverdale, e le trame chitarrisiche ad irretire la mia anima blues/rock/metal.Fantastica la prima traccia dove un riff riuscitissimo si fonde e si assembla alchemicamente con l'hammond di lord e un semplice ma azzeccatissimo ritornello, da sogno!, poi blindman, non ci sono parole veramente per quanto e bella e strutturata compositivamente e vocalmente parlando,la golosa ed elettrizzante Sweet Talker con quel magico intro a due chitarre, e con il riff dichitarra nella parte intermedia del brano, e' il piu' tosto dell'album, e che dire poi della traccia 6, un interessante mid tempo sviluppato in crescendo con telle tessiture e sfumature chitarristiche veramente espressive dovute ai gochi in slide del solito fuoriclasse Moody.Anche la traccia 6 vede protaganista in modo personale uno stile classico inconfondibile, padroneggiando esemplarmente la chitarra in slide,un blues egregio a mio parere.Altrettanto belle le tracce di chiusura 8 e 9, la prime per le sue melodie, la seconda molto rocknrolleggiante e dal ritmo idiavolato e coivolgente.Per me che ho sempre amato il blues un bel 97. |
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Lizard@ ha ragionissima, alla fine sbaglio sempre a lasciarmi andare, però, un occhio di riguardo anche a chi usa un piu raffinato modo per sfanculare gli utenti, perchè mò me so pure rotto di sentire cazzate solo perchè uno esprime la sua opinione, facendo battute del cazzo. Ad ogni modo, ritiro "l'imbecille". |
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No, bloccate un attimo: non ho detto che 1987 e Slip... fanno schifo, sia chiaro. Piacciono tanto anche a me, ma ritengo (opinione personale) l' epoca "inglese" piu adatta per capire chi erano i WS. Secondo me, quelle sonorità troppo stelle e strisce, stonano con il sound di una band che avevo imparato ad apprezzare con i loro primi album. |
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Cioè quel che dico è: se pisciamo in testa a 1987 pisciamo in testa al 90% degli album di quel periodo, e figurarsi di questo...quindi non ti piace il genere, ci sta |
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Eccomi. @Arrraya, ovviamente non intendevo quello che dici, è stupido e retorico anche solo specificarlo. Il mio era un discorso legato non alle vendite, quanto alla bellezza di un disco entrato nella storia, e riconosciuto da molti, punto. Poi ognuno ha i suoi gusti, ci manca, anche a me come Lizard piace tutto fino a Slip, ma se pisci in testa a 1987 allora non ti piace il genere, e ok, ma non puoi dire che è strombazzato o sopravvalutato, a parer mio. Sarebbe come dirlo di master of puppets o in rock, possono non piacere, ma sono pietre miliari di un genere, di un periodo |
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Per me fino a Slip of the Tongue compreso sono tutti ottimi album. Anch'io ho una preferenza per il primo periodo, ma non si può negare il valore dei dischi realizzati dopo. Arrraya per una volta sono quasi d'accordo con te, posso chiederti però di non offendere chiunque faccia battute nei tuoi confronti? Grazie. |
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lux chaos@ ribadendo che sono opinioni personali e che uno ha il suo preferito, c'è da dire che seguendo il tuo ragionamento, e quello dei milioni che hanno comprato "1987" che la pensano come te, si deduce che Psy e la sua Gangnam Style siano la cosa migliore apparsa sulla terra per aver venduto dieci milioni di copie e qualche miliardo di visualizzazioni su YT. oppure che il Black Album è migliore di Master of puppets. Ormai si ragiona cosi... |
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Davidian@ è semplicemente la mia opinione. Imbecille |
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Nonostante Arrraya ci abbia rivelato la verità assoluta, anche io quoto lux chaos, fantastico il periodo hard rock blues ma il miglior disco del gruppo resta 1987, e di gran lunga proprio |
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Quoto Arrraya di brutto. Ecco magari preferisco, di poco, Lovehunter a questo, ma nel complesso sono d'accordo su tutta la linea. |
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Album hard rock blues stupendo e io citerei la stupenda blindman che secondo me in questa versione è da brividi soprattutto grazie anche al tocco di jon lord. Per il resto io amo i whitesnake sia quelli più legati al blues che quelli più vicini a sonorità americane. |
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@Arrraya: gusti, io e qualche altro milione di persone pensiamo esattamente il contrario, senza nulla togliere a questo grandissimo album. |
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Spinto dalla recensione l'ho riascoltato. Indubbiamente l'album ha i suoi momenti, penso a Ain’t Gonna Cry No More e Blindman, ma nel complesso preferisco di gran lunga Lovehunter, che trovo più omogeneo e al tempo stesso più incisivo. |
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Qualsiasi album della prima era è decisamente meglio dei tanto strombazzati album dell' era "americana". Questo per me è il vertice della band. Non basta un suono piu stelle e strisce per migliorare una canzone. Un pò m' infastidisce sentir parlare di 1987 e "Slip..." come i must, quando questo R&W fa loro barba e capelli. Bluesy di matrice inglese che in realtà ha vinto la battaglia con il tempo. Moody e Marsden battono Vai e Vandenberg. Questo è l' album da consigliare a chi non conosce la band. |
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Pur avendo un po' di avversione per il classico "blues" e preferendo di gran lunga il Serpente Bianco in versione "americana", non si può non riconoscere il valore di questo grandissimo disco, e fool for your loving è storia pura. bella rece Lizard |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Fool for Your Loving 2. Sweet Talker 3. Ready an’ Willing 4. Carry Your Load 5. Blindman 6. Ain’t Gonna Cry No More 7. Love Man 8. Black and Blue 9. She’s a Woman
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Line Up
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David Coverdale (Voce) Micky Moody (Chitarra) Bernie Mardsen (Chitarra) Jon Lord (Hammond, Piano) Neil Murray (Basso) Ian Paice (Batteria)
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