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LEGEND CLUB, VIALE ENRICO FERMI 98 - MILANO

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Thanatos - Global Purification
( 1775 letture )
Anche i Thanatos si inseriscono, verso la fine del 2014, tra i nomi storici al ritorno discografico nello scorso anno. Esatto, anche uno dei nomi più ancestrali del death metal europeo (sono trent’anni esatti dalla fondazione, sulla carta) è ancora attivo e vegeto, sebbene /b>Stephan Gebedi, cantante, chitarrista e fondatore dei death/thrasher olandesi, abbia avuto di recente ben più attenzione per i suoi incredibili Hail of Bullets, a tutti gli effetti uno dei gruppi death metal più seguiti del nuovo millennio, che per la sua creatura originale. Quest’ultima nel frattempo s’è presa una bella svecchiata, ha fatto passare cinque mesi e ha tirato fuori questo Global Purification, subito indicato come uno dei lavori più interessanti del gruppo dopo la reunion del 1999 (con l’ingresso, peraltro del compagno di merende Paul Baayens, che forse conoscerete per il suo eccellente palmares, che comprende oltre ai già citati Hail of Bullets anche i leggendari Asphyx, anche questi più in forma che mai). Dunque di potenziale ce n’è davvero tanto, e sarà questa coppia di asce a tirare fuori un album degna del moniker che porta? Con tutta questa carne al fuoco per i side-project (se così si possono dire), sarà rimasto qualche sano morso di death/thrash da proporre su questo Global Purification?

La risposta è affermativa. Dimenticate almeno in parte l’aspetto più oscuro e death metal del potenziale compositivo dei nostri due chitarristi, per non parlare della solennità del doom death, e lasciate che sia l’essenza veloce e tagliente dei vecchi Thanatos, dei Pestilence, dei Massacra e degli altri grandi acts death/thrash europei a prendere il comando: la carica dei riff è impressionante, supportata da groove serrati, per lo più d-beat e blast più occasionalmente, con linee vocali appassionanti ed energiche, e un complessivo senso di coesione e potenza. La velocità padroneggia, ma ci sono anche rallentamenti e mid-tempo ben strutturate per mediare il tiro dei pezzi più aggressivi e rendendo complessivamente più interessante e stimolante l’ascolto. Anche elementi di melodia, lineari ma abbastanza azzeccati, non vengono tralasciati nelle sezioni più ponderate di un incedere altresì sempre incisivo.

Forti anche della rinnovata attenzione da parte del pubblico death metal, che li aveva più o meno trascurati in rapporto all’importanza storica e al grado acquisito di band di culto, e questo anche grazie alla Century Media che ha ristampato i loro lavori precedenti e prodotto questa nuova uscita, i Thanatos sembrano mostrare una forma notevole. Certamente non si può omettere che si tratta di stilemi già abbondantemente spremuti da generazioni di band, con passaggi necessariamente riciclati e cliché inevitabili, ma dopotutto bisogna rendere loro conto che i Thanatos sono stati tra coloro che questi stilemi hanno contribuito a ridefinirli, per riproporli qui con l’apporto di un’esperienza decennale e un’eccellenza formale degna di nota. Inoltre, mi sembra anche che questo album sia meno debitore dell’influenza diretta (o peggio citazionistica) di Dark Angel, Possessed e Kreator (che da sempre la band addita tra le proprie principali ispirazioni), forse grazie all’impronta rinnovata e in un certo senso svecchiata che riveste questa nuova uscita discografica, anche più moderna in termini di mixaggio e produzione. In questo senso infatti la resa sonora è decisamente molto chiara, anche se la produzione della batteria risulta essere fin troppo compressa per una band con un imprinting sonoro così classico.

I pezzi ribadiscono tutti quanto detto, e pur non aggiungendo nulla alla discografia dei Thanatos, risulta essere un buon segnale del fatto che la band è ancora intenzionata a darsi da fare, cercando di tenere vivo uno stile che risulta essere inevitabilmente datato ma non per questo meno apprezzabile da chi ne è appassionato.



VOTO RECENSORE
74
VOTO LETTORI
72 su 1 voti [ VOTA]
Undercover
Venerdì 9 Dicembre 2016, 22.24.04
4
Io sono d'accordo con enry, questi non hanno mai sbagliato un disco e anche gli ultimi due sono piacevolissimi, anche se non reggono il confronto con quelli antecedenti.
Doom
Venerdì 9 Dicembre 2016, 17.57.19
3
Mi associo a Enry, ci sono i primi due che gridano vendetta!
LAMBRUSCORE
Domenica 29 Marzo 2015, 12.52.15
2
Non avranno mai la classe dei God Dethroned -non so neanche perché ho fatto questo paragone, ahah, forse per la provenienza- comunque sono sempre stati un gruppo onesto, per me, anche sottovalutati. Per me un 70 pieno se lo meritano. Anzi, qualcosina in più , diamo 72, dai...
enry
Domenica 29 Marzo 2015, 8.30.34
1
Per me non hanno mai sbagliato un disco, il solito death-thrash di ottima fattura per una band poco pompata dalla critica e fin troppo sottovalutata...Voto 80, e per me si pappa in lungo e in largo tutto quello fatto dagli Arch Enemy negli ultimi 10 anni. Sempre bravi, sarebbe cosa buona e giusta recensire i dischi anni '90 che sono anche più belli.
INFORMAZIONI
2014
Century Media Records
Death / Thrash
Tracklist
1. Global Purification
2. The Murder Of Innocence
3. Infestation Of The Soul
4. Queen Of Gore
5. Nothing Left
6. World Jihad
7. The Demonized Minority
8. Feeding The War Machine
9. Blood Will Be Spilled
10. Bastion Of Blasphemy
Line Up
Stephen Gebédi (Voce, Chitarra)
Paul Baayens (Chitarra)
Marco De Bruin (Basso)
Yuri Rinkel (Batteria)
 
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