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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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Whipstriker - Troopers of Mayhem
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( 1333 letture )
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Bisogna davvero ammettere una volta per tutte che il metal mondiale è ancora vivo dopo decadi e decadi dalla sua nascita principalmente per la dedizione e la passione che contraddistingue i suoi fan, sempre pronti ad ascoltare qualunque cosa purché l’energia scorra senza sosta, e per la prolifica e brulicante produzione del suo underground, sempre più frequentemente popolato da musicisti (o presunti tali) che sono proprio la base del fan medio globale. Piccola premessa per introdurre gli Whipstriker, terzetto “duro, puro e crudo” direttamente dall’assolatissima Rio de Janeiro e con all’attivo due album, tra cui questo Troopers of Mayhem, edito in patria nel 2013 ma da poche settimane ripubblicato per il mercato mondiale da PRC Music. Otto tracce che vanno dritte al sodo e che in poco più di mezz’ora sprigionano tutta la genuinità di questi malefici brasiliani dediti a un mix, molto derivativo e standard ma decisamente azzeccato ed elettrizzante, di thrash e NWOBHM molto ottantiano, con una spruzzata di Venom e Warfare qua e là, ma soprattutto molto metalpunk e grinta motörheadiana da far esplodere le casse dello stereo.
Si parte con la title track nel puro stile di Lemmy e soci e sembra davvero che il tempo si sia fermato, o ancora meglio che si venga catapultati a trent’anni fa e che l’energia instancabile sprigionata dai loro strumenti dia quasi l’impressione di averli di fronte mentre suonano. Non bisogna assolutamente badare alla qualità della registrazione di questo album, perché è volutamente basata sui dettami dell’epoca nonostante l’anno di pubblicazione, e ciò può creare disinteresse nel thrasher moderno più evoluto ma farà di sicuro la felicità dei più oltranzisti e nostalgici, perché il turbinio di mazzate continua con We Came From the Wild Land, il cui concetto lirico è un vero e proprio chiodo fisso della band capitanata dal bassista cantante Whipstriker (nomen omen). Se le successive Lucifer Set Me Free e soprattutto Genocide Now mettono in mostra i muscoli con ritmi serratissimi, violenza sonora a tutto spiano e uno Skullkrusher davvero ipervitaminizzato dietro le pelli, These Grey Days ci offre una sfumatura più heavy classica, quasi british, degli Whipstriker, soprattutto grazie a un pregevole assolo del chitarrista Witchcaptor, davvero versatile e preciso e in questo caso anche con un gusto solistico davvero niente male. Si ritorna subito nei ranghi con le successive Murder in VM Street, Streetrap e la conclusiva Backward Progress, per ricordarci ancora una volta che il trio carioca, anche se dedito a un metal prettamente europeo, proviene pur sempre dalle selvagge terre sudamericane.
Una mezzoretta abbondante di sano e divertente headbanging, senza pretese eccessive ma senza cadere nel banale, e seguendo questa linea artistica vuol dire già molto: se è questo che state cercando per una serata divertente tra metalkids allora stappatevi qualche birra e iniziate a scapocciare in totale spensieratezza.
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Buon disco, effettivamente molto ottantiano e divertente, la produzione penso faccia la gioia del Lambru  |
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Buon disco, effettivamente molto ottantiano e divertente, la produzione penso faccia la gioia del Lambru  |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Troopers of Mayhem 2. We Came From the Wild Lands 3. Lucifer Set Me Free 4. Genocide Now! 5. These Grey Days 6. Murder In VM Street 7. Streetrap 8. Backward Progress
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Line Up
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Whipstriker (Voce e Basso) Witchcaptor (Chitarra) Skullkrusher (Batteria)
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RECENSIONI |
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