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26/04/25
HEAVY LUNGS + LA CRISI + IRMA
BLOOM- MEZZAGO (MB)
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Coronatus - Raben Im Herz
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27/02/2016
( 1966 letture )
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Settima release per il quartetto tedesco Coronatus, fautore di un gothic metal leggero e soave, per la maggior parte cantato nella loro lingua madre (per la prima volta presente anche nel titolo, in precedenza esclusivamente in latino), che rende merito alle prestazioni in soprano e non solo delle due cantanti di questo combo, Carmen L. Lorch e Anny Malyes, in grado certamente di offrire una buona prova del loro talento, ma che a lungo andare risultano ridondanti e monotone. È infatti proprio questo il problema principale di questo full-length: non tanto nella semplicità delle canzoni, nelle essenziali ma gradevoli melodie o della “leggerezza” con cui vengono suonati gli strumenti, ma proprio nel fatto che, già ad un primo approccio, dopo poche canzoni l’ascoltatore venga colto rapidamente dalla noia, a causa della monotonia di pressoché ogni sua componente. I brani, difatti, non si differenziano l’uno dall’altro, se non in qualche particolare o dettaglio minimo (ad esempio Koning Der Nebel, che presenta qualche tratto folk così come in Carpe Noctem, la presenza del violino dell’ospite Ally Storch-Hukriede in Anderswelt o anche come in Hoffnung Stribt Niemals, nella quale alle voci femminili sono accostate voci maschili), ma nessuno di essi emerge rispetto agli altri in maniera particolarmente esaltante o desta la benché minima attenzione di chi ascolta, rendendo così l’ascolto tedioso e davvero poco intrigante. Inoltre, comparando questa produzione con quelle del più recente passato di questa band tedesca, tradizionalmente molto produttiva, è possibile capire piuttosto velocemente come il gruppo non si sia discostato praticamente per nulla dai canoni degli album precedenti, presentandoci alla fine sempre la stessa, prevedibile solfa, celata ancora una volta da un titolo e una copertina diversa. Assolutamente superfluo risulta quindi analizzare singolarmente i brani contenuti in questo disco, in quanto privi di un’identità propria o di aspetto degno di nota.
I tempi di album come Where Lovers Mourn dei Draconian, Velvet Darkness They Fear dei Theatre Of Tragedy o di Widow’s Weeds dei Tristania, che seppero scalare il monte Olimpo di un genere passionale e macabro come solo il gothic sa essere, appaiono chiaramente ormai lontani ed album come Raben Im Hertz non possono fare altro che passare inosservati di fronte simili, grandi capolavori, non riuscendo sotto alcun aspetto ad uscire da una smorta e inutile mediocrità.
Quest’album risulta quindi non solo un notevole ed ennesimo passo falso nella discografia dei teutonici, ma ascoltarlo nella sua totalità rappresenta onestamente una mera perdita di tempo, non solamente in quando noioso o scialbo, ma proprio in quanto una release come questa non è grado in alcun modo di interessare l’ascoltatore, non trasmettendo nulla se non una totale apatia, termine che in una recensione di un album gothic di una band con già sette full-length all’attivo, non si dovrebbe nemmeno intravedere.
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Lady Of The Wall 2. Konig Der Nebel 3. Raben Im Herz 4. Carpe Noctem 5. Hoffnung Stribt Niemals 6. Seelenfeuer 7. Anderswelt 8. Canan Nan Gaidhael 9. Frozen Swan
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Line Up
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Carmen L. Lorch (Voce) Anny Malyes (Voce) Oliver D. (Chitarra) Mats Kurth (Batteria)
Musicisti Ospiti Dennis Schwachhofer (Tastiera, Orchestrazioni) Ally Storch-Hukriede (Violino) Markus Stock (Basso)
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RECENSIONI |
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