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27/04/25
THE LUMINEERS
UNIPOL FORUM, VIA GIUSEPPE DI VITTORIO 6 - ASSAGO (MI)
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09/04/2016
( 2985 letture )
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Dopo un esordio che sconvolse la scena estrema underground nel 1990, i canadesi Blasphemy proseguono la loro crociata anti-musicale e anti-perbenista con Gods of War nel 1993. Ovviamente, chi ben conosce la storia del gruppo saprà che gli anni trascorsi tra il debutto e il secondo lavoro non sono stati tranquilli, tutt'altro. Nonostante la costante perdita economica e i cambi di formazione, il gruppo continua a suonare live scatenando sempre e comunque un delirio fuori dal normale, con la presenza fissa delle forze dell'ordine. Tutto ciò, incrementerà ancora di più l'aura di culto e venerazione che i fanatici di tutto il mondo provavano verso questi folli artisti. Tutti questi fanatici però, avevano due grandi richieste: un nuovo album ed un tour. Ci volle poco, tutto sommato, perché nel 1992 i canadesi venissero contattati dalla Osmose Productions, che all'epoca si occupava di gruppi come Immortal, Impaled Nazarene, Rotting Christ e tanti altri nomi storici. Inizia così un travagliato processo di scrittura del disco, che causerà un po' di confusione negli anni a venire.
Gods of War viene registrato nel 1992 presso i "Fiasco Bros. Studios" (come per il debutto) ma, a lavori completati, i canadesi si accorgono che il materiale registrato arriva a soli venti minuti. La leggenda vuole che in origine il materiale composto fosse di qualche bpm più lento, ma che in fase di registrazione sia stato suonato più velocemente. Misteri a parte, il gruppo deciderà di inserire nel disco anche il leggendario demo Blood Upon the Altar; fu una sorpresa però, perché a causa di altri problemi con la stampa (titoli errati, crediti sulla copertina andati ad altri), il demo non verrà menzionato sul retro del disco. A questo bisogna aggiungere anche il fatto che le canzoni sono state poi "tagliate" una ad una, poiché il master inviato era quello errato; a ciò conseguì un lavoro piuttosto fastidioso, ovvero quello di dividere i pezzi tra di loro in modo del tutto manuale. Entrando però nel merito del disco, ci troviamo dinanzi all'ennesimo assalto in puro stile Blasphemy; poco è cambiato dal debutto e potremmo dire che Gods of War suona appena più ragionato nella sua rapidità e, inoltre, si sente un particolare tocco "cosmico" nelle atmosfere ricreate. La valanga di intro ed intermezzi, infatti, danno al disco un taglio leggermente diverso dal debutto, che suonava decisamente più infernale. Le canzoni poi sono tutte molto corte e rapide, assestandosi su di una durata media che si aggira sui due minuti (anche meno se togliamo le intro); nonostante questo, le canzoni otterranno comunque l'apprezzamento meritato e saranno sempre presenti nei live futuri del gruppo. D'altronde, brani come Emperor of the Black Abyss, Nocturnal Slayer e War Command non fanno altro che dimostrare ancora una volta come i canadesi siano i maestri indiscussi di queste sonorità.
Ciò che lascia l'amaro in bocca, è il fatto che i Blasphemy siano stati un po' troppo frettolosi; pur restando attaccato al loro stile, Gods of War mette in mostra un gruppo intenzionato a cimentarsi in qualcosa di più ragionato e dalle atmosfere diverse, ma sfortunatamente, si tratta di intenzioni che non si realizzeranno mai. Il disco permetterà ai canadesi di intraprendere un tour europeo con Immortal e Rotting Christ intitolato Fuck Christ, dando così l'impressione che entro qualche anno, ci sarebbe stato sicuramente un nuovo album. Ma ciò non accadrà per ben due motivi: tornati dal tour, il batterista verrà arrestato per ben due volte e il cantante Nocturnal Grave Desecrator & Black Winds, che lasciò il gruppo prima del tour europeo, non volle rientrare in formazione. Nel 1996 poi, tre membri registrarono un demo, ma la Osmose Productions non dimostrò il benché minimo interesse. Saranno i Conqueror di Ryan Förster e James Read (Revenge) con il disco culto War Cult Supremacy, a convincere l'ex-cantante a tornare in gioco con i Blasphemy, che quindi, nel 1999, tornano ufficialmente in scena, riaccendendo nei fan le speranze per un nuovo album, complici anche i grossi eventi a cui partecipano.
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11
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Non è cosa per saputelli del pentagramma ovviamente... |
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10
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Album favoloso, che segue la scia del capolavoro di tre anni prima e che esaspera la componente primitiva con un lotto di canzoni ancora più ferali, dirette e infernali, tanto da potersi definire benissimo come "satanic grindcore" (come peraltro venivano pure definiti in quegli anni), accostate ad altri capolavori di pezzi provenienti direttamente dal demo fondamentale "Blood Upon The Altar". Album super diretto e mefistofelicamente nucleare. Un piacere ad ogni ascolto, pur nella sua breve durata. Non alla pari del debut, ma ugualmente un lavoro importantissimo ed essenziale, per chiunque si professi devoto del black e death metal!! |
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9
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A distanza di anni..mi domando, cosa vuol dire " la musica e' altrove"? Perche' questa non e' musica? Commenti proprio senza una logica..mah |
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8
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...bravo voivod....anche se a distanza di anni ....ti do ragione..... |
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7
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Confermo quanto dice Voivod... per anni sono stato affascinato dalla copertina di Fallen Angel, ma poi quando l'ho ascoltato l'ho trovato veramente scarso (parlo a livello compositivo ed emozionale, non mi aspettavo nulla a livello tecnico). |
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6
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Semplicemente raccapricciante, come "Fallen Angel...", del resto... Non vorrei offendere nessuno, ma per quanto mi riguarda la musica è altrove. |
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5
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@Blackout...ok grazie! Infatti di certo non me lo sarei fatto sfuggire un evento come quello!😉 |
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4
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@Doomale: non passarono in Italia. Suonarono in Germania, Olanda, Danimarca e ultima data a Parigi. Mi pare 8 concerti in totale. |
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3
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Condivido pienamente la recensione ed il voto, passo indietro rispetto a "Fallen angel of doom", ma sempre e comunque un buon disco fatto da un gruppo leggendario. |
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2
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Anche loro nel bene o nel male..o piaccia o no..sono un piccolo culto. Questo all'epoca me lo ero perso...Avevo solo il minimale e grezzissimo esordio. Di certo non e' uno di quelli album che metto su solitamente...Ma restano cmq culto..al pari di altri gruppacci dimenticati tipo i brasiliani Mystifier (che preferisco). Inoltre mi ricordo benissimo di quel tour con Immortal e Rotting Christ, unica cosa non mi ricordo se passo da noi. Altri tempi😂 |
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1
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disco epocale, soprattutto per le parti più atmosferiche che sono davvero uniche. nonostante tutti gli inconvenienti dovuti all'etichetta (tracklist errate, ecc.) rimane un capolavoro di oscurità e caos. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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Apocalypse Side 1. Intro: Elders of the Apocalypse / Blood Upon the Altar 2. Blasphemous Attack 3. Gods of War 4. Intro / Atomic Nuclear Desolation 5. Nocturnal Slayer
Abyss Side 6. Emperor of the Black Abyss 7. Intro / Blasphemy 8. Intro / Necrosadist 9. War Command 10. Empty Chalice
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Line Up
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Nocturnal Grave Desecrator and Black Winds (Voce) Caller of the Storms (Chitarra, Effetti) Ace Gustapo Necrosleezer and Vaginal Commands (Basso, Voce, Effetti) 3 Black Hearts of Damnation and Impurity (Batteria)
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