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Australasia - Notturno
13/04/2016
( 1662 letture )
Un post-rock/shoegaze elegante e delicato, vario nelle sue suggestioni, che sa dire la sua nel Mare Magnum dei centinaia di gruppi che compongono questo universo musicale così peculiare.
Questo è Australasia, progetto del polistrumentista pugliese Gian Spalluto, che giunge con Notturno alla sua seconda release, a due anni dal precedente full-length Vertebra. Un album prevalentemente strumentale, con l’incantevole voce femminile di Mina Carlucci che arricchisce un’unica track, la centrale Invisibile. Un lavoro che testimonia il raggiungimento di una piena, indiscussa maturità: essa si sostanzia nelle indubbie doti compositive ed esecutive del mastermind, nella sua fine sensibilità musicale e nella capacità di guidare l’ascoltatore in un viaggio sonoro dove i paesaggi sono mutevoli ma mai confusi, gli orizzonti ampi ma la direzione ben segnata, nitida.

Il tema conduttore dell’album, come il titolo palesa, è la notte, il suo fascino imperituro.
Dopo una sorta di eterea intro affidata ai synth, il brano Eden ci mostra l’attitudine post-rock presente in Notturno: la chitarra elettrica e la batteria, qui quasi black oriented, s’impongono in un contesto vario ed equilibrato, saturo di malinconia, reso appena più lieve dagli inserti elettronici. Inserti, questi, dall’appeal piuttosto “vintage” che sono impiegati in quasi tutti le song in dosi sempre moderate e con un gusto senza dubbio raffinato. Il successivo
Kern è un brano nel quale il tappeto sonoro intessuto da chitarra, basso e batteria si apre a passaggi più rarefatti e lenti, mentre nella seguente Creature, la stessa serrata trama si dipana in maniera più uniforme, dando vita ad una melodia struggente dal forte impatto emotivo.
In Invisibile, i toni malinconici sono declinati con minor riservatezza, in un modo che da più libero sfogo alla melodia, anche attraverso il cantato della guest singer.
Più rarefatta l’atmosfera di Haxo, dove i synth e gli inserti elettronici creano un mood onirico. I suoni si fanno sottili e la loro finezza incanta senza tediare, poiché sempre vanno a schiudersi, a sostanziarsi in visioni ampie, vaste. Amnesia torna a cifre più canonicamente post-rock, mentre in Lumen un attacco in crescendo affidato ai synth -che ricorda addirittura le colonne sonori di alcuni film di fantascienza o del brivido dei gloriosi anni Settanta-, si evolve in un elegante post-rock.
La nona ed ultima traccia, Notturno, è affidata al pianoforte che dà vita ad una soave melodia, con reminiscenze classiche. Con essa Australasia si congeda dolcemente dall’ascoltatore, alla fine di un viaggio delicato e malinconico, a tratti più aspro, com’è la natura stessa delle ore più profonde della notte, quelle dedite al sogno.



VOTO RECENSORE
80
VOTO LETTORI
95 su 1 voti [ VOTA]
Fabio
Venerdì 15 Aprile 2016, 0.00.20
1
Un disco spettacolare che crea una atmosfera onirica e sognante eccezionale. Lo avro sentito decine di volte x intero senza mai annoiarmi. Complimenti! Ho dunque acquistato anche i lavori precedenti ma devo dire che Notturno è di gran lunga superiore. Lo straconsiglio. Voto 95.
INFORMAZIONI
2015
Apocalyptic Witchcraft
Post Rock
Tracklist
1. Nebula
2. Eden
3. Kern
4. Creature
5. Invisibile
6. Haxo
7. Amnesia
8. Lumen
9. Notturno
Line Up
Gian Spalluto (Chitarra, Synth, Basso, Batteria)

Musicisti Ospiti
Mina Carlucci (Voce nella traccia 5)
 
RECENSIONI
68
 
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