|
27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
|
|
|
26/08/2016
( 2734 letture )
|
Despised Icon, i canadesi che non ti aspetti. Se il Canada è infatti per immaginario collettivo patria di persone tranquille e pacate, questo non vale assolutamente per la band in questione, che da circa 15 anni prende a schiaffi gli ascoltatori con album che definire violenti sarebbe un eufemismo. Quindi lasciate a casa i luoghi comuni culturali e preparatevi come sempre alle percosse. L’album si intitola Beast, nome che rende perfettamente l’idea di ciò con cui stiamo andando ad approcciarci. Parliamo di deathcore, ma dovremmo dire anche moshcore, perché c’è tantissimo thrash old school in questo album, misto a fortissimi elementi hardcore e tuttavia coeso perfettamente con elementi moderni ed elementi death metal: il tutto articolato con molta più maestria e disciplina rispetto al passato della band, inizialmente forse troppo indisciplinata musicalmente. Il risultato è a dir poco straordinario, con un tipo di impatto sonoro completamente diverso seppur ugualmente stroncante.
Si ritorna agli iniziatori della NWOAHM, Hatebreed su tutti, ma si tratta di una commistione che vede i vari generi d’origine ben distinti fra loro e piuttosto adagiati gli uni accanto agli altri, in un continuo divenire e ritornare. I suoni sono caldi ed estremamente americani, e ciò è deciso soprattutto dalla voce e dal tipo di distorsione e di chitarre (che ci riportano a Sepoltura, Pantera, Testament). Tuttavia, negli album precedenti troviamo forti elementi brutal ed animaleschi (di cui vediamo l’apice nel debutto Consumed by your Poison) in un trash/death primordiale che seppur tiratissimo e d’effetto era molto più statico e lineare. Invece questo nuovo lavoro vede molti più cambi di ritmo e suono, nonché una ricerca di sperimentazione che più che essere strumentale è soprattutto una sperimentazione vocale. Ciò è possibile anche grazie alla presenza dei due abili cantanti: in questo album danno il meglio di sé e sfruttano al massimo la duplicità e l’alternanza delle voci. Principalmente si urla su varie frequenze alla maniera hardcore, poi c’è il semi-growl del thrash più classico, c’è growl death, ci sono cori inneggianti, in un botta e risposta continuo fra questi vari tipi di cantato. Ma ciò che ci sbalordisce di più sono le dinamiche con cui ciò avviene, in quanto alcuni exploit di voce sono davvero locati al momento giusto nel posto giusto, il tempismo è perfetto e ciò continua a colpire anche dopo vari ascolti (sentire i pezzi The Aftermarth e Inner Demons per credere). Vi è una riduzione preponderante del cantato gore, che più che essere utilizzato gratuitamente e forse esageratamente come nei precedenti album, diventa un ulteriore piacevole diversivo che colorisce ancora di più le già ricchissime linee vocali.
Esse sono in ogni caso adagiate su una base strumentale efficace, sfaccettata e caratterizzata da una batteria animata, basso prorompente e chitarre caustiche e dissonanti che alternano un forte groove a pattern hardcore semi-distorti. A tratti si arriva su un certo sentimento grindcore, e lo vediamo nel pezzo che per l’appunto si intitola Grind forever, oltre che in altri momenti dell’album, mentre la title track, inusualmente posta in chiusura, è bestiale e allo stato brado come da titolo.
Quando poi ci si approccia ai testi dei Despised Icon e si scopre che alcuni di questi sono in francese, non resta che fare non a caso chapeau, perché è incredibile come i 6 ragazzi di Montreal riescano a rendere talmente aggressiva una lingua così musicale e delicata. Un fantastico ossimoro che non possiamo non apprezzare, molto esplorato nei precedenti, mentre su questo album troviamo la incalzante e riuscitissima Drapeau Noir, pezzo che fra l’altro insieme a One more last martini ha il feeling hardcore per eccellenza e che si fa riascoltare molteplici volte. Unico difetto lampante forse, l’intermezzo strumentale orchestrale Dedicated to Extinction, senza dubbio gradevole ma all’apparenza del tutto avulso dal resto dei pezzi, mentre più contestualizzata è l’oscura digressione Doomed.
In conclusione, un album che nonostante la sua pesantezza old school ha la freschezza e l’andamento del moderno. Incalzante, vivace, selvaggio eppure stilisticamente disciplinato, davvero un ennesimo salto di qualità rispetto ad un passato già qualitativamente alto. Il pezzo Bad Vibes, molto groove, continua a ripetere il verso You give me bad vibes!, ma a noi non può che far pensare che, al contrario, con questo lavoro i Despised Icon ci hanno trasmesso solo good vibes, buone vibrazioni al 100%. Pollice in alto e di nuovo, “chapeau”!
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
10
|
Album cattivissimo dalla durata (purtroppo) esigua, ma che ha soddisfatto in pieno il mio udito.. Cantato multiplo veramente efficace.. Pezzo strumentale che in effetti poteva essere evitato (o che comunque suona avulso) in un contesto di cotanta ferocia.. Riassumendo: Ottimo Lavoro... |
|
|
|
|
|
|
9
|
Noto con piacere che il deathcore\metalcore si sia rinfrescato negli ultimi 2 anni tra shadow of intent,fit for an autopsy,l'inaspettato incazzamento degli emmure,i whitechapel,i despised icon(ovviamente),gli infant,i breakdown of sanity,i cristal lake,gli oceano e gli architects. Diciamo che sta volta non possiamo lamentarci. |
|
|
|
|
|
|
8
|
Madonna, siamo arrivati a indignarci perchè ci cancellano le bestemmie, bisogna giustificarsi per l'ovvio...el mond l'va propi al cuntrari.... |
|
|
|
|
|
|
7
|
Scusa cabbi ma la buona educazione non è mai un optional. Anche esprimersi per scritto a bestemmie è demenziale, se vogliamo. E lo dico da toscano, che praticamente per noi è un intercalare. Questo non vuol dire che ci debba piacere averle sul sito. Non vedo il bisogno di spiegare o giustificare cose elementari come queste. |
|
|
|
|
|
|
6
|
non è assolutamente vero,se tu avessi frequentato anni fa metalmaniacs.it saresti stato bannato se non cacciavi almeno un madonnone in ogni post...ripeto che nel 2016 dover ancora ricorrere a cancellare le bestemmie perchè altrimenti il cardinal bertone insorge è un po demenziale se non altro |
|
|
|
|
|
|
5
|
fenomeno, in qualsiasi sito, metal o no, vengono censurati i porconi. A parte youtube |
|
|
|
|
|
|
4
|
pentete cabbi penteteeeee!diavulaccio!!nun bestemmia' che poi vai all'inferno dove c'e' pianto e stridore di denti confessete DIAULO!!! |
|
|
|
|
|
|
3
|
no ma scusate mi avete censurato la bestemmia?!?!?!? non che me ne freghi qualcosa di polemizzare ma mi pare un po ridicolo che vengano censurate le madonne in un sito metal e in particolare nelle recensioni di dischi brutal,death o black |
|
|
|
|
|
|
2
|
grande band e grande disco ancora una volta hanno saputo distinguersi dalla massa |
|
|
|
|
|
|
1
|
cazzo che mazzata di disco [edit]!!!Nel loro genere sono i migliori e dovete assolutamente recensire anche healing process e ills of modern man che sono i migliori!!STAY BRUTAL |
|
|
|
|
|
INFORMAZIONI |
 |
 |
|
|
|
Tracklist
|
1. The Aftermath
2. Inner Demons
3. Drapeau Noir
4. Bad Vibes
5. Dedicated to Extinction
6. Grind Forever
7. Time Bomb
8. One Last Martini
9. Doomed
10. Beast
|
|
Line Up
|
Alex Erian (Voce) Steve Marois (Voce)
Eric Jarrin (Chitarra)
Ben Landreville (Chitarra)
Sebastien Piche (Basso)
Alex Pelletier (Batteria)
|
|
|
|
RECENSIONI |
 |
|
|
|
|
|