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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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Delyria - Sulphurous Extinction
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22/11/2016
( 2042 letture )
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Ispiratisi per il monicker al primo lavoro del regista milanese Michele Soavi, i Delyria sono una death metal band di Grosseto, fondata ormai undici anni fa. Ai tempi, la line-up era formata da musicisti provenienti da diverse esperienze musicali che spaziavano dal thrash, al black, passando per il death, l’hard rock e l’epic. Dopo aver cominciato a suonare live con una scaletta tributo ai Death di Chuck Schuldiner, la band ha dato alle stampe At the Wane of the Sun, primo demo autoprodotto, seguito poi da Tales from My Abyss nel 2007. I Delyria proseguono la loro carriera suonando con band quali Necrodeath, Dark Lunacy e Sadist, per poi firmare con la SG Records e pubblicare Regression in Mind, primo full-length del gruppo. Negli anni successivi ci sono stati alcuni avvicendamenti che hanno cambiato la line-up più volte, passando per la pubblicazione di altri dischi inediti, prima di giungere nel 2016, con la formazione che potete leggere qui accanto. Pochi mesi fa, i nostri sono entrati nei Black Lagoon Studios di Fabrizio Menghini per registrare il quarto disco di inediti, il qui presente Sulphurous Extinction.
Quando attacca Nuclear Winter Conspiracy ci troviamo di fronte una chitarra acustica che pennella degli accordi con eleganza. Ma è solo un brevissimo incipit, subito doppiato da una chitarra elettrica che attacca con un sano riff death metal, senza alcun compromesso, a cui si associano la sezione ritmica e la voce potente di Pietro Sam Lanzone. L’headbang è dietro l’angolo, sin dalla prima riproduzione, a riprova che i Delyria sono decisamente efficaci nella composizione di riff potenti ma di facile accessibilità. Sia le chitarre di Fabrizio Menghini e di Fabio Barbetti (molto efficace anche nel supportare il singer con i cori), che la sezione ritmica di Kyle Richard Mencucci e Riccardo Berogna dimostrano il buonissimo tasso tecnico che spicca negli stop n’ go e nei cambi di tempo di un pezzo come Thenia Worm. Mai prevedibili, mai banali, i Delyria riescono a mettere in piedi un disco che si regge molto bene e che, al contempo, riesce a catturare l’attenzione dell’ascoltatore e di portarlo con sé per tutta la durata del viaggio. Tra pezzi come XVII Bacterium, Reforged Hate Machine e la conclusiva title-track, la band di Grosseto si districa tra gli stilemi del death metal e ci regala una mezz’ora di violente sonorità che trovano ispirazione tra le storiche band del genere. Menzione anche per il lavoro ai testi, piuttosto articolati ed incentrati sugli aspetti più disagiati dell’animo umano, che può essere salvato esclusivamente dalla natura, unica vera legge che valga la pena rispettare e che possiede il potere di redimere l’umanità.
Sulphurous Extinction è un bel ritorno dei Delyria. I brani sono vari e supportati da un songwriting di buon livello, che riesce a tenere alta l’attenzione dell’ascoltatore sin dal primo giro nel lettore cd. La prestazione strumentale è valida: tra le chitarre di Fabio Barbetti e Fabrizion Menghini, che si intersecano con classe tra i solismi ed i riff più aggressivi, la voce di Pietro Sam Lanzone e la solidissima sezione ritmica formata da Kyle Richard Mencucci e Riccardo Berogna, c’è di che essere soddisfatti. Se state cercando una buona realtà musicale italiana che suona death metal con passione ed indubbie capacità, potete offrire la vostra fiducia ai Delyria. Sicuramente ne sarete ripagati.
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Grazie mille della bella recensione! Buon Metallo a tutti. Fabrizio |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Nuclear Winter Conspiracy 2. Thenia Worm 3. Chain Lightning 4. XVII Bacterium 5. Thoucher 6. Reforged Hate Machine 7. From Saturn to the Sun 8. Sulphurous Extinction 9. Grind Magma
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Line Up
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Pietro Sam Lanzone (Voce) Fabio Barbetti (Chitarra, Cori) Fabrizio Menghini (Chitarra) Riccardo Berogna (Basso) Kyle Richard Mencucci (Batteria)
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