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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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Hevidence - Nobody`s Fault
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03/12/2016
( 2300 letture )
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Quando si ha a che fare con un gran bell'album, è difficile negare...l'evidenza. Loro sono naturalmente gli Hevidence, band il cui primo embrione si è sviluppato nel 2010, sotto il monicker Evidence, grazie a Diego Reali, ex chitarrista dei DGM: dopo un primo album rilasciato nel 2011, interessante ma passato un po' sottotraccia, il gruppo ci riprova con una leggera modifica del nome e grazie ad un nuovo contratto discografico con la Frontiers. Se avete amato ed amate tuttora i DGM, sappiate innanzitutto che il tocco del buon Diego si sente eccome: il suo amore per il progressive è vividamente percepibile in tutto questo nuovissimo album, intitolato Nobody's Fault; al tempo stesso, il genere proposto dalla band non è certamente inquadrabile all'interno del solo prog, ma mescola con abilità influenze disparate, riconducibili anche all'heavy classico, all'hard rock e persino al power. Un bel calderone, insomma, pensato per soddisfare più fan possibile, ma anche per permettere a tutta la band, che comprende anche il cantante Corrado Quoiani, il bassista Andrea Arcangeli ed il batterista Emiliano Bonini, di estrinsecare i propri gusti e le proprie capacità.
Si aprono le danze con Dig in the Night, introdotta immediatamente da virtuosismi malmsteeniani del fondatore della band; il brano che segue, tuttavia, lungi dal presentare esclusivamente solismi e barocchismi, si configura come animato da un piacevole flavour hard & heavy piuttosto diretto, in stile Deep Purple, nel quale tutto il gruppo trova un ottimo territorio per esprimersi; da non trascurare, infatti, oltre alla notevole prova di Reali, anche quella di Arcangeli, che puntella il brano con diversi inserti. Ottimo inizio! La title-track ci consente di respirare un'aria più anni 80 che anni 70 e si caratterizza per il notevole spazio lasciato alla bella voce di Quoiani, nonché per le melodie semplici, ma azzeccate costruite dalla band, che via via aumentano di intensità fino ad esplodere verso la fine. In tema di esplosione sonora, però, il primato fra queste tre tracce spetta indubbiamente alla spettacolare Miracle, brano pienamente inquadrabile nel genere power, con ritmiche tiratissime e batteria più in forma che mai, oltre naturalmente che con assolo sempre notevoli ad opera di Reali. Poco da dire, ragazzi, siamo alle prese con un brano clamoroso! Intelligentemente, dopo un brano molto veloce la band rallenta, deliziando gli ascoltatori con il retrogusto blues di So Unkind, altra canzone costruita con competenza ed abilità dagli Hevidence. Ave Maria, dopo un inizio quasi gospel, evolve in un brano che mescola influenze neoclassiche, power e, nuovamente, hard & heavy: l'abilità tecnica dei musicisti coinvolti è assolutamente notevole, anche se, pur trattandosi di un brano interessante, ci sentiamo di preferire quelli che lo hanno preceduto. Forse presenta davvero troppa carne al fuoco per le nostre orecchie! Poco male, il quartetto ripropone un brano diretto e di grande impatto come Overdrive, la cui parte iniziale di chitarra quasi alla Tool evolve presto verso un classico pezzo di hard rock melodico. Lo stesso spirito ama la bella I Want More, pezzo ancor più semplice e canticchiabile, che non per questo però rinuncia ad una eccellente qualità compositiva. Ci vuole talento per comporre brani di questo tipo ed i nostri ne dispongono sicuramente! Con Out of This Time si veleggia verso lidi più tipicamente heavy metal (persino con una lieve spruzzata funk), come dimostrano le grintose parti di batteria ed i riff, più muscolari, ad opera dell'ex chitarrista dei DGM, mentre Pack your Bags si divide fra accelerazioni semi-power e rallentamenti dove a dominare sono la voce e la sezione ritmica: altro brano di grande effetto, ma giunti a questo punto del disco non si tratta più di una sorpresa. All I Ever Needed è puro rock & roll e si tratta di uno dei pezzi più divertenti e trascinanti del disco, con una ennesima, notevole prova di gruppo dei musicisti, in particolare di Arcangeli al basso. A chiudere il disco troviamo infine l'episodio più tipicamente neoclassico dell'album, intitolato Note: si tratta di una breve strumentale pensata per dare libero sfogo al grande talento di Diego Reali, che qui si estrinseca in passaggi melodici e gradevoli, quasi “natalizi”. In tutta sincerità, comunque, ci sentiamo di consigliarvi gli altri brani dell'album, dove l'abilità dell'axeman è riscontrabile in misura anche maggiore rispetto a questa sorta di outro.
Poco altro resta da dire su Nobody's Fault: non è vero che la colpa non è di nessuno in questo caso...la colpa sarà vostra se vi lascerete sfuggire un disco del genere! Gli Hevidence hanno prodotto un lavoro fra i migliori del genere hard & heavy di questo 2016; il loro insomma lo hanno fatto ed anche molto bene, il resto tocca a voi!
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2
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Ho ascoltato Dig in the Night e Miracle sul tubo... a me la voce non piace per niente, non so se sia un problema di mixaggio, e rovina del tutto dei bei brani. |
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1
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Concordo. Grande album, potente e musicisti in gamba, il voto e' piu' che giusto. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Dig in the Night 2. Nobody's Fault 3. Miracle 4. So Unkind 5. Ave Maria 6. Overdrive 7. I Want More 8. Out of this Time 9. Pack Your Bags 10. All I Ever Needed 11. Note
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Line Up
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Corrado Quoiani (Voce) Diego Reali (Chitarra) Andrea Arcangeli (Basso) Emiliano Bonini (Batteria)
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RECENSIONI |
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