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26/04/25
HEAVY LUNGS + LA CRISI + IRMA
BLOOM- MEZZAGO (MB)
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Sodom - Get What You Deserve
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07/01/2017
( 4538 letture )
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Come per quasi tutti gli ambiti in generale anche nel mondo dell'arte -e della musica in particolare- mantenersi regolarmente su livelli di eccellenza non è facile, a maggior ragione quando le uscite si susseguono con una cadenza piuttosto serrata: così succede che anche i granitici Sodom, paladini teutonici recanti il vessillo del thrash, come molti loro colleghi a metà anni '90 perdano un po' la bussola cercando nuove strade per il proprio sound. Eppure la decade era cominciata in maniera più che egregia: al capolavoro della band Agent Orange erano seguiti l'anno successivo l'ottimo Better Off Dead e nel 1992 l'altrettanto valido Tapping the Vein; non si stenta quindi a credere che i fan ascoltando il sesto studio album dei crucchi si trovassero quantomeno disorientati e, in un certo senso, addirittura traditi. Get What You Deserve era infatti la cosa più atipica fino ad allora partorita dal gruppo, il quale aveva perso l'apporto dietro le pelli di Chris Witchhunter, che fino ad allora occupava lo sgabello della batteria, in favore dell'irruente Atomic Steif, mentre il ruolo di chitarrista era già stato affidato ad Andy Brings nel corso del 1991; l'unica certezza era rappresentata, al solito, dall'iconico leader Tom Angelripper.
Già, l'unica certezza, perché a quanto pare solamente quella sembrava rimasta: cos'era mai successo al thrash che aveva da sempre caratterizzato la proposta musicale dei Sodom? Era lì, celato dietro un'attitudine bastarda che infarciva ogni solco del disco, nascosto dalla voce mai così cartavetrata di Tom, obliato da un punk tendente all'hardcore perlomeno spiazzante nella sua ignoranza, in totale contrapposizione con il songwriting dei lavori precedenti. Cercare nuove strade è encomiabile se le idee sono valide, ma Get What You Deserve risulta troppo altalenante nell'affiancare a buoni episodi molti pezzi che possono tranquillamente essere definiti dei filler. Distinguere un brano dall'altro non è semplice: i dirompenti blast beat del bravissimo Atomic Steif si alternano a ritmi più cadenzati (Eat Me, Tribute to Moby Dick -quest'ultima "cantata" da cetacei!) ma in generale è la velocità a farla da padrone in queste tracce che si segnalano anche per la loro brevità, oltre che per la quasi totale mancanza di assoli a discapito di riff sparati e taglienti. Riff che non sono comunque esaltati affatto da una produzione volutamente sporca e grezza, la quale relega la chitarra a mera comparsa, affogata in un mare di batteria e basso piuttosto confusi con l'abrasiva voce di Tom Angelripper che canta su un tappeto di strumenti che nella maggior parte dei casi si rincorrono in una folle corsa, vedi Gomorrah tanto per citare un esempio. Per quanto concerne i testi, qui non si tocca mai il tema della guerra che caratterizza le composizioni della band di Gelsenkirchen, ma ascoltando quelli di una Jabba the Hutt un po' se ne sente la nostalgia; del resto l'humour misto a sesso e violenza è evidente fin dalla cruenta copertina, la quale venne censurata con una più sobria immagine raffigurante la band, e ascoltando Die Stumme Ursel risulta palese come il buon Tom non si sia preso troppo sul serio in questo disco. L'album ha, come accennato, anche dei buoni momenti (tra i quali possiamo sicuramente annoverare Silence Is Consent) ma paradossalmente uno dei pezzi più riusciti risulta essere la cover dei Venom che chiude questo platter, brutale come pochi altri ma forse non del tutto "sincero".
Va bene scavare a fondo per ritrovare le radici del genere ma qui, anziché evolvere, il sound sembra regredire: 16 canzoni delle quali rimane in testa ben poco, se non il titolo spesso ripetuto ossessivamente -in pieno stile punk- da Angelripper e un songwriting davvero scarno, in nettissima contrapposizione col thrash dei capolavori passati. Ovviamente non mancheranno gli estimatori di Get What You Deserve, ma in tutta franchezza questo album non regge il confronto con quanto partorito dai Sodom fino a quel momento e sarà un "campanello d'allarme" per un periodo -per fortuna relativamente breve- non troppo fulgido del gruppo tedesco.
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22
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Il 5 mar 2025 è uscito un\'articolo quando i sodom erano dei pagliacci, che parla della loro trilogia hardcore punk. Nonostante il titolo è interessante. L\'autore è un true metal defender che tornerà ad amare i sodom da code red in poi |
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21
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la copertina censurata è proprio sensa senso per un disco punk, tra l\'altro nello stesso anno usicrà una t shiert Get What You Deserve con knarrenheinz che si toglie la maschera antigas e mostra l\'orribile volto. Chissa perchè non è stata scelta per l\'album |
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20
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Dopo un disco praticamente Death Metal come Tepping the vein (ottimo poi) i Sodom si buttano su sonorità più Crossover Thrash probabilmente consci del fatto che in quel periodo imperversavano gruppi Groove come Pantera e Machine Head e altri come Biohazard e Sick of it all di estrazione HC che facevano dischi per le Major.
Silence is consent mi permetto di dire che oltre ad essere molto attuale é un gran bel pezzo con una forte influenza Hc Punk soprattutto nel drumming. |
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19
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concordo in pieno con il recensore, qui sono regrediti, scazzo totale |
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18
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Come minchia si fa a dare 58 ad un album del genere? |
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Album che inaugura una (breve) fase di stanca per la band, dalla quale se ne verrà fuori a partire da Code Red. All'epoca rimasi perplesso quando lo ascoltai, di sicuro non è al livello di quanto pubblicato in precedenza, ma qualche bel pezzo c'è anche qui. Unbury the Hatched, Sodomized meritano un ascolto. Voto 70 |
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16
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bel disco di thrash con un attitudine e u nsuono molto HC/punk sporco e senza fronzoli. me gusta |
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Sempre reputato i Sodom una band che ha sfornato un solo grande disco ("Agent Orange) e tanti altri buoni ma nulla più, quindi immensamente sotto i Kreator se parlamo di Germania, ma questo disco lo vedo positivo, brani diretti e duri, per me il voto si aggira attorno al 70/100. |
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14
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mi strapiace . Tipico assalto frontale Sodom . |
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Anche a me non piace per niente, hanno fatto molto meglio sia in passato che in futuro. Sentito e non comprato. |
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12
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Bha… alla faccia vostra dopo me lo sparo in macchina |
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@ Pacino : anche per me masquerade è peggio infatti gli darei meno di 58 @ LAMBRUSCORE : chissà perché immaginavo ti piacesse la produzione ah ah, però dai qui la chitarra quasi non si capisce cosa stia facendo |
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10
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Code Red? ... Indubbiamente questione di gusti, per me dopo i primi quattro e fra i migliori che han realizzato. |
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9
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voto troppo severo, un 65 lo merita, per me sono peggio Code Red e Masquerade in Blood! |
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8
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58? uno dei miei preferiti dei Sodom ! Avete le orecchie troppo educate! |
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7
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BEL DISCO E GRANDI SODOM.... VOTO 80 |
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Ricordo che fu il primo disco che comprai ed ascoltai e per un po' mi sono fermato lì per la delusione A distanza di anni mi ci faccio una risata pensando alla copertina interna, a Jabba The Hutt eccetera, ma rimane uno dei loro peggiori, anche se come dice Undercover il peggio lo tireranno fuori con Masquerade. Erano anni difficili per il thrash in generale e pure i Sodom non se la passavano benissimo, anche per questo mi risulta ancora difficile capire perché fecero addirittura un live album del tour di questo disco. |
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5
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Questo ammetto di esser stato influenzato dalle recensioni dell'epoca e non lo comprai...forse un errore, in fondo dei Sodom io non butto nulla e anzi gli ultimi mi piacciono parecchio. Magari un ascolto oggi lo do...ma non mi aspetto nulla di che, quei pochi brani che conosco non mi avevano entusiasmato. Leggevo anche che sta' per essere ristampato. |
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4
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Questo e "Masquerade In Blood" i peggiori di quegli anni, non che gli ultimi mi facciano impazzire, ma questi erano davvero bruttarelli, soprattutto "Masquerade che ritento sia anche più piatto. Questo sufficiente, quello no. |
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3
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Rimanendo in tema, io l'Hardcore (ovviamente, quello di matrice punk..) ce lo ritrovo molto in "Cause for Conflict" dei Kreator! |
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@Matocc, hai messo Hardcore? La cosa non mi dispiace, le influenze ci sono però i Sodom per me sono sempre stati e spero rimangano un gruppo thrash, anzi, uno dei più importanti del genere. |
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1
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Anch'io dopo i capolavori passati mi aspettavo di più. Non è da buttare via questo disco però, secondo me qualche buon pezzo c'è, la produzione è grezza e molto live, per me meglio che la plastica di troppe produzioni odierne. Peccato per la chitarra solista, spesso assente e certi assoli buttati un po' lì. Alla fine gli do un 70 scarso, dai, diciamo 67, il 70 è per album superiori. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Get What You Deserve 2. Jabba the Hutt 3. Jesus Screamer 4. Delight in Slaying 5. Die Stumme Ursel 6. Freaks of Nature 7. Eat Me 8. Unbury the Hatchet 9. Into Perdition 10. Sodomized 11. Fellows in Misery 12. Tribute to Moby Dick 13. Silence Is Consent 14. Erwachet 15. Gomorrah 16. Angel Dust
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Line Up
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Tom Angelripper (Voce, Basso) Andy Brings (Chitarra) Atomic Steif (Batteria)
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