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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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Gnaw Their Tongues - Hymns for the Broken, Swollen and Silent
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03/04/2017
( 2560 letture )
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Poi il quinto Angelo versò la sua coppa sul trono della bestia; e il regno d’essa divenne tenebroso, e gli uomini si mordevano la lingua per il dolore, e bestemmiarono l’Iddio del cielo a motivo de’ loro dolori e delle loro ulceri; e non si ravvidero delle loro opere.
Si ispira al passaggio 16:10-11 del Libro della Rivelazione il nome dell’inquietante creatura dietro la quale si cela la figura del polistrumentista olandese Maurice De Jong, artisticamente conosciuto anche col monicker Mories. Originariamente nato nel 2005 come progetto esclusivamente da studio, Gnaw Their Tongues è una entità musicale folle, assolutamente non convenzionale, giunta oggi al nono capitolo dal titolo Hymns for the Broken Swollen and Silent, a distanza di un solo anno dall’ultimo Abyss of Longing Spirit, a dimostrazione di una prolificità fuori dal comune.
Otto composizioni prive di una vera e propria struttura lineare che sono espressione della più malsana sperimentazione sonora realizzata per mezzo di campionature, samples, beats e sintetizzatori. Una agghiacciante sequenza industrial noise ambient che inizia con la tetra ed oppressiva High the Banners of Truth Among the Swollen Dead, seguita dalle ritmiche impazzite di drum machine di The Speared Promises The Speared Promises con un vago accenno al black metal; Frail as the Starking Lions è un compendio di sonorità amorfe e dissonanti che anticipa Your Kingdom Shrouded in Blood caratterizzato da cori in stile gregoriano, il pezzo che maggiormente si fa vessillo nero dell’atmosfera generale che permea l’intero album. Hymns for the Broken, Swollen and Silent e I Have Clad the Pillar in the Flayed Skins sono ulteriori macabri momenti di questa autentica discesa negli inferi portata a compimento con Our Mouth Ridden With Worms , traccia conclusiva che vede la partecipazione in veste di guest della singer polacca Hekte Zaren. Ottimo il suo un contributo di voce classica, una interpretazione perfettamente inserita in questo scenario sonoro apocalittico e depravante. Il tutto è stato abilmente distorto, alterato, manipolato, col riuscito intento di creare uno scenario acido e claustrofobico secondo un approccio che si potrebbe definire quasi “dadaista”, considerata l’apparente illogicità e la portata altamente disturbante della proposta.
Nichilismo, misantropia, depravazione. Questo in soldoni è il contenuto concettuale dei quaranta minuti di Hymns for the Broken, Swollen and Silent, un disco che, seppur quasi totalmente abbandonata la componente tipicamente metal, risulta, se possibile, ancora più crudo, violento ed estremo rispetto alle precedenti release. Un lavoro tremendamente efficace dal lato emozionale, capace di farsi portatore di sensazioni realmente negative come solo pochi act (e qui potrebbe venire in mente un riferimento agli allucinanti Mz.412) sono capaci di trasmettere. Tuttavia, dal punto di vista prettamente musicale, data la natura particolare e fuori da qualsiasi comprensibile schema logico del prodotto in questione, è compito arduo, se non addirittura impossibile, esprimere un giudizio basato su una valutazione meramente numerica. Si tratta, infatti, di un’esperienza sonora, più che di un comune ascolto, e in ogni caso è certamente consigliata, in particolare se si ha la curiosità morbosa di farsi trascinare nel mondo malato creato dalla mente di questo controverso personaggio.
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Hold High the Banners of Truth Among the Swollen Dead 2. The Speared Promises 3. Frail as the Stalking Lions 4. Your Kingdom Shrouded in Blood 5. Silent Burned Atrocities 6. Hymns for the Broken, Swollen and Silent 7. I Have Clad the Pillarin the Flayed Skins 8. Our Mouths Ridden with Worms
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Line Up
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Maurice de Jong (Tutti gli strumenti)
Musicisti Ospiti: Hekte Zaren (Voce in Our Mouths Ridden with Worms)
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RECENSIONI |
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