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27/04/25
THE LUMINEERS
UNIPOL FORUM, VIA GIUSEPPE DI VITTORIO 6 - ASSAGO (MI)
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Gnaw Their Tongues - For All Slaves... A Song of False Hope
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27/01/2018
( 2310 letture )
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Il corpo che abbiamo, travestito da molecole convulse e banali, si rivolta tutto il tempo contro questa farsa atroce del durare. Vogliono andarsi a perdere le nostre molecole, il più in fretta possibile, in mezzo all'universo le carine! Soffrono d'essere soltanto «noi», cornuti dell'infinito. Scoppieremmo se avessimo un po' di coraggio, ci limitiamo a decadere da un giorno all'altro. La nostra tortura prediletta è rinchiusa lì, atomica, nella nostra stessa pelle, col nostro orgoglio. (L.F. Céline)
Il compito di chiunque si ponga l’obiettivo di descrivere con mere parole qualsiasi lavoro firmato Gnaw Their Tongues è indubbiamente non soltanto arduo bensì colpevole di un duplice tradimento. La creatura del prolifico nederlandese Mories difatti risulta in primis comprensibile appieno soltanto quale esperienza multisensoriale e psicologica, difficilmente traducibile nella forma della mera lettera. In secondo luogo, per via della difficoltà nel ghermire tecnicamente la materia prima in cui è forgiato il sound dei nostri, data la natura tanto estrema quanto astratta e concettuale della proposta. Ed ecco che dunque condizione necessaria nonché sufficiente per poter analizzare For All Slaves... a Song of False Hope diviene anzitutto l’inquadramento dell’ispirazione e dell’afflato che animano ed affilano la penna insanguinata del mastermind. Gnaw Their Tongues è, sin dalle origini, espressione della profonda alienazione e del disprezzo di Mories nei confronti del genere umano, una misantropia senza margini di redenzione -o speranza- che fissa il proprio sguardo sugli aspetti più turpi e degeneri dell’esistenza. Tale fascinazione trasuda dall’artwork, per certi versi raggelante, che accompagna il lavoro, in bilico tra l’erotico ed il noir, perversione e mutilazione. Ed è proprio quest’ultima ad imperversare più volte nella trama allucinogena del lavoro, venendo esplicitamente messa a tema in uno dei brani più conturbanti del lotto, My Womb Is Barren and I Want Revenge. In esso possiamo ravvisare gran parte della deviante poetica sviluppata da Mories. I vari elementi si articolano a partire da un sottofondo strumentale sinfonico, in gran parte dominato da archi dissonanti e drammatici in un crescendo apocalittico -e potremmo qui azzardare un accostamento all’uso che il grande Xenakis fece dei medesimi strumenti nelle sue composizioni più note- intrecciate a percussioni a tratti moleste. Attorno a tale nucleo originario si vanno organizzando sprazzi di noise, synth orrifici, grida disarticolate e talvolta uno screaming ferino ed indecifrabile. Tutto ciò è a tratti iniettato da digressioni a carattere più marcatamente doom/drone, come del resto avviene in The Uncomfortable Silence in Between Beatings. A distinguersi nettamente da tale matrice è sostanzialmente For All Slaves... a Song of False Hope II, nella quale vengono in qualche maniera recuperati tanto la forma canzone quanto la componente più propriamente black del lavoro, permeante in parte anche una breve sezione di Aderlating. Il brano esordisce infatti con un riff in tremolo, prontamente seguito da un blast beat asettico e chirurgico. Dal fondo raw e noiseggiante dell’amalgama si staglia, riuscendo quasi a malapena a perforarne lo spessore sonoro, lo screaming pesantemente effettato e riverberante di Mories, spesse volte sovrapposto in diversi layer contemporanei. A tutto ciò si aggiungono corrivi tocchi sinfonici, unici spiragli di luce nel monolite sonoro sottoposto al nostro udito, in una sintesi unica che a tratti mostra similitudini con i migliori lavori degli statunitensi Sutekh Hexen, indubbiamente ispirati dalle fatiche del nederlandese.
Verrebbe a questo punto da chiedersi per quale ragione si sia scelto di rispolverare un lavoro tanto controverso, al posto di un qualsiasi altro classico più prettamente metal. Anzitutto, pur non essendo strettamente classificabile come meramente ed interamente black, il raw, nella sua forma più primigenia, diviene il canovaccio sul quale distendere cospicue pennellate di noise. Oltre ad essere un ineliminabile punto di partenza, l’attitudine propria del black, nella sua componente maggiormente impregnata di terrore -e terrorismo- risulta onnipervasiva. In seconda istanza, il sospingersi verso soluzioni che siano in qualche maniera ancora più estreme del metal estremo, sino al paradosso del rumorismo e della decostruzione del songwriting più canonico, non mancherà di affascinare e destare qualche curiosità nei confronti degli ascoltatori più smaliziati. Chiunque voglia godersi un intenso viaggio nei recessi di una delle menti più disturbanti dell’ultimo decennio, non resterà deluso dall’immenso impatto emotivo di questa oscura gemma sperimentale.
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@akaah ma tu chi sei? Vuoi che chiamo la famigghia? Minchiavuoi? Vai Akkah-gare
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Macché sfotto...il mio é un giudizio sulla musica se così vogliamo chiamarla, ritiro il dispregiativo ma la percezione e' quella |
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Ragazzi, ora che avete sufficientemente dibattuto questo così scottante tema, vi invito -tutti- a moderare i toni. Per le beghe personali a suon di sfottò c'è il forum, o altri mille social più appropriati, grazie. |
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ho appena fatto un giro su you tube giusto per curiosità, tra l'altro c'è pure un live amatoriale, una vera monnezza. |
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Quante risate mamma mia...ahahahaha. Darknight..sai che ti dico? Dall'alto della mia bimbominchiaggine sono riuscita ad ascoltare il disco..e non è niente male, non parlo della copertina cessosa che piace tanto a te, perché è cattiva e ti piace fare il figo e ti senti cattivo pure tu..Il mio ragionamento era strettamente personale e non va ad urtare le tue idee ( delle quali non me ne frega un cazzo) . Al di la' del fatto che sia death che black hanno tematiche estreme e sono i generi che amo da sempre..al di la' di questo credo che qualche volta ci voglia un limite. E non perché caro saputello io ho lo stomaco per vedere Baglioni a Sanremo, perché certe cose semplicemente le trovo di cattivo gusto. Lo capisci il concetto o il tuo cervello limitato non ce la fa? L'album dei Mayhem quello con Dead col cervello spappolato, io non l'ho comprato...perché mettere in copertina la foto di un cadavere, per me è qualcosa di sbagliato. Tutto qui...Poi se te hai lo stomaco forte e sulla copertina di un CD ti andrebbe bene pure tua madre sgozzata...cazzi tuoi. Tutto questo ripeto e solo una mia opinione personale..caro Darknight, comunque Sanremo lo guardo volentieri..che c'è di male? Ahahah |
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La copertina dei mayhem dovrebbe essere stata scattata da euronimous non dal conte, ma è un fake lo sanno tutti. Questa invece è banale torture porn, roba all August underground o guinea pigs. Da qua al festival di Sanremo c'è un oceano in mezzo |
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Darknight e leviathan anche voi siete un po estremi... Non avete risposto come la copertina rappresenta il disco, dire che è estremo non aiuta, perché un'evirazione dovrebbe dirmi qualcosa di questa proposta musicale? È del tutto banale dire che è estremo quindi giustifica immagini estreme... anche Death e Black lo sono e anche molto di più... ergo secondo me non rappresenta affatto. A meno che il sign. Leviathan non voglia dire che l'evurazione per lui simbolizza la fine delle false speranze... speranze di che, di trombare? Buonanotte. |
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@steelminded come la copertina rappresenterebbe l'album? Leggi il titolo dell'album e risponditi da solo |
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@DarKnight caro, dovresti prenderla meno sul serio visto che lisa ha solo espresso un' opinione, neanche bocciando l'album a prescindere, ma dicendo che la copertina non invogliasse a schiacciare play. Io sono d'accordo con entrambi, risulta un po' spinta, ma il Black ( in questo caso anche fortemente sperimentale) è per poche persone e VUOLE continuare ad esserlo, nel suo essere dissacrante anche per quanto riguarda l' immagine proposta. Se vi 'scandalizzate' per un membro di fuori, vi ricordo che in una copertina di uno dei piú famosi album dei Mayem é riportata una fotografia di un vero suicidio, scattata da Burzum, con tanto di sangue e cervella sul pavimento. D'accordo anche sull' interpretazione metaforica della castrazione, anche se un po' generalista.
Io all'album do 75 come voto, ho apprezzato molto di piú i precedenti. |
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@steelcoso il genere é estremo=la copertina é estrema. Vi vuole molto a capirlo? E la castrazione puó essere vista come fisica, ma anche metaforica, l' incapacitá di sentirsi se stessi, realmente accettati, censurati dalla società.
Fai andare il cervello e la fantasia va. E comunque sentiamo, perché per te non dovrebbe essere conforme al tipo di musica e ai contenuti?
@lisablack io mi sono permesso di risponderti in questo modo perché una persona che si preclude la possibilità di ascoltare l'album solo per la copertina, si rende ridicola in principio. Non c'é neanche bisogno di argomentare. Comunque visto che sei di stomaco debole e magari neanche hai mai visto un cazzo in vita tua, ti conviene approfittarne perché sta iniziando il festival di s. Remo, magari cosí inizi ad ascoltare davvero qualcosa conforme alla tua bimbominchiaggine. @silvia si possono osservare, ma mai precludersi l'ascolto. Ricordiamoci che la cosa principale é quella, mica siamo in webzine che valuta arte figurativa. O sbaglio? |
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Caro Dsrknight potrebbe spiegarmi in che modo la copertina rappresenta il disco? Sono curioso d'imparare qualcisa... seriamente... |
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Lo sapevo che arrivava il primo saputello a dirmi ipocrita..ahaha che mondo difficile! Non ne vale la pena, mai giudicato quello che non ascolto, qualche volta basta leggere meglio i post prima di spara' stronzate. |
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Concordo con Lisa e duke. @DarKnight la copertina o l'artwork di un disco si possono giudicare benissimo anche senza ascoltare un disco. |
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Il.metal non è mai solo ascoltato e' anche immagine e l'aspetto visivo conta eccome. La copertina è orribile ma probabilmente rispecchia la sessualità estremista del personaggio che sarà probabilmente un personaggio alla nattefrost, pertanto le critiche della lisa sono legittime |
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@lisablack, sei proprio un' ipocrita o cose varie, come dici tu. Se una cosa neanche l'ascolti, non la giudichi, punto. Sei anche liberissima di farlo, ma non renderti ridicola in un webzine dove si parla di musica ASCOLTATA, non di copertine.
Comunque essendo oggettivo, la copertina puó risultare troppo spinta, ma é sicuramente rappresentativa per il genere proposto e per l'artista. Ho travato questo platter piú ostico dei precedenti, ma in pieno stile Gnaw, o lo odi, o ti lasci trasportare all'interno della sua psiche decadente, e a quel punto non puoi piú uscirne. Concordo con il voto, 80 pieno. |
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Per la serie " A Lorena Bobbit piace questo elemento"...... |
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Concordo con Duke, la copertina fa schifo..e non venitemi addosso con commenti tipo ipocrita o stronzate varie. È solo una semplice opinione personale. Riguardo la musica non li conosco e non posso dire nulla..ma con l'abominio che hanno stampato davanti, neanche mi invoglia ad ascoltarlo..Io credo che ci vuole un limite, io la penso così.
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Band stranissima e poco accessibile, a volte pure troppo inascoltabile per i miei gusti (da non amante del noise). Però in altre occasioni tutto funziona e Mories crea un'atmosfera malsana davvero ammorbante per l'intero disco, ed è questo che mi fa amare diversi dischi del progetto. Questo è uno dei più riusciti imo. Ciò detto, in ambito di atmosfere malate preferisco band che limano la componente noise in favore magari di un industrial/dark ambient, come gli Axis of Perdition o gli Spektr. |
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che schifo di copertina,,,da vomito.... |
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Band difficile, ostica che però mi è quasi sempre piaciuta nel suo creare atmosfere malate e disturbanti. Questo è l'unico che mi manca, per il resto credo che il loro migliore sia Per Flagellum, disco con cui li ho conosciuti. Bella rece. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. For All Slaves... a Song of False Hope I 2. The Uncomfortable Silence in Between Beatings 3. A Fiery Deluge 4. My Womb Is Barren and I Want Revenge 5. Aderlating 6. For All Slaves... a Song of False Hope II
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Line Up
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Mories (Voce, Tutti gli strumenti)
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RECENSIONI |
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