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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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Gravestone - Proud to be Dead
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07/06/2017
( 1814 letture )
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I romani Gravestone tornano sulle scene con un nuovo EP ed una line-up completamente rinnovata a più di venti anni dal loro EP d’esordio, Symphony of Pain, del 1994. Anno, il 1994, che ha segnato anche la fine della prima parte della loro carriera, iniziata nel 1992 e conclusasi appunto due anni dopo, con l'abbandono di uno dei membri fondatori, Andrea Esposito. Ma la Creatura era solo dormiente e la volontà di Marco Bollani, l’unico tra gli artisti del primo periodo ad essere ancora presente nella band, l’ha riportata alla veglia nel 2013, giungendo infine quest’anno alla pubblicazione del secondo EP dal titolo Proud to be Dead.
I cinque brani che lo compongono rivelano immediatamente come il tempo trascorso non abbia tanto rivoluzionato lo stile dei nostri, quanto invece contribuito a maturarlo ed a conferirgli nuova vitalità, specie grazie alle energie vergini dei musicisti coinvolti più recentemente nel progetto: dal punto di vista stilistico, i Gravestone continuano infatti a “parlare” con grande ispirazione e sicura conoscenza delle regole sintattiche un death melodico influenzato dall’horror prog nostrano dei mitici anni Settanta/Ottanta, quello per intenderci dei Goblin e del Maestro Fabio Frizzi. La passione per l’horror è fonte puntualissima d’ispirazione anche per i testi, laddove Corpse Embodiment deriva dal mito lovecraftiano di Cthulhu, Eyes Without Sight s’ispira al Ciclo dei Sogni del medesimo scrittore di culto americano e Matres è invece un tributo alla cosiddetta Trilogia delle Tre Madri, costituita dai film Suspiria, Inferno e La Terza Madre di Dario Argento. L’andamento dei pezzi è compositivamente privo d’intralci, segno questo di un pieno rigoglio ispirativo che si trasfonde anche nell’interpretazione esecutiva, vibrante e al contempo rigorosa. Indubbia è infatti la perizia esecutiva dei musicisti così come intensa, impeccabile e versatile si rivela la prova del singer Alessandro Iacobellis. Le parti death più serrate e ipertecniche si presentano godibili nel loro canonico dipanarsi ma è nelle aperture melodiche che i Gravestone raggiungono il loro apice espressivo grazie alla maestria compositiva e all’intensità interpretativa delle chitarre e dell’eccellente e mai ipertrofico synth che in questi spazi sonori più rarefatti e atmosferici hanno modo di mostrare tutta la loro versatilità. È vero che anche nei passaggi più taglienti ed accelerati sono sempre le chitarre a tessere sulla batteria furiosa, puntuale e fantasiosa le loro trame ardite e libere. Splendido dunque per compiutezza e ardore l’opener che dà il titolo al disco, come pure Flagellation, la più prog oriented del blocco. A fare da ideale trait d’union tra il passato ed il presente è Corpse Embodiment riuscito riarrangiamento dell’omonimo brano contenuto nel primo album. Più prevedibile Eyes Without Sight, mentre la finale e ferale Matres chiude un album che fa ben sperare circa questa nuova stagione della carriera di una band che pur mantenendosi devotamente entro i confini dell’ortodossia melodic death sembra avere ancora qualcosa di personale da affermare e le qualità per farlo.
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6
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Arrivo in ritardo rispetto all'uscita ma li ho visti domenica, veramente ottimi, con dei passaggi degni di nota |
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5
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Ad un primo ascolto lo trovo più che discrete...un melodic death molto classico con delle belle sfuriate e buoni assoli. |
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4
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Volevo solo aggiungere, che nelle parti più orientate verso il Death Melodico (Eyes without sight su tutte) mi sono tornati in mente i Detestor di "In the Circle of Time". Il chè non è da intendersi come un male dato che quell'album era un gioiellino. |
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3
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Stò ascoltando l'ep. Buono davvero..sia nelle sue parti più furiose che in quelle dove si ricerca di più l'atmosfera horror 70/80. Bravi ragazzi! @Rosa, curiosità leggittimata per l'ep, ora vediamo se riesco per Domenica! |
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2
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Curiosità legittima, Doom, e difatti ci sarò anche io! |
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1
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Decisamente interessante e non pensavo. Mi spiego, apparte che di nome conosco i Gravestone dalla meta' degli anni 90. Poi l'altro giorno ho letto che terrano un live di presentazione al traffic per lanciare l'ep. In più leggo in questa bella recensione di richiami e atmosfere horror prog anni 70/80, Goblin e il maestro Frizzi. Il che mi spinge ad andare subito ad ascoltarli...La cosa si fa' seria. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Proud to be Dead 2 Corpse Embodiment 3. Eyes Without Sight 4. Flagellation 5. Matres
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Line Up
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Alessandro Iacobellis (Voce) Marco Borrani (Chitarra) Gabriele Maschietti (Chitarra) Fabrizio Di Carlantonio (Synth) Maax Salvatori (Basso) David Folchitto (Batteria)
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RECENSIONI |
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