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27/04/25
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Chronomancy - Age of Chivalry
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24/09/2017
( 1064 letture )
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Per molti risulterà un nome nuovo quello dei Chronomancy, altri avranno invece già sentito parlare di questa giovane band greca, originaria di Salonicco ed attiva da ben sette anni. Il loro curriculum riporta dati interessanti, avendo pubblicato già una demo (Baptised in Fire, 2010), un full length (Here & Now, 2014) ed ora questo EP, Age of Chivalry, precursore di un futuro secondo studio album. CD in mano, ciò che più balza all’occhio, insieme alla gradevolissima copertina realizzata dal chitarrista Tyrtaeus Kamarinos (vero nome Vasilis Kamarinos), è proprio il monicker scelto dalla band greca: Chronomancy. Qual è il suo significato? È presto detto. Il termine, traducibile con “cronomanzia”, deriva dalle parole greche χρόνος (tempo) e μαντεία (divinazione) e come specificato dal gruppo stesso con una definizione facilmente reperibile in rete: “l’emerologia o cronomanzia è l’arte divinatoria, di ambito strettamente religioso, il cui scopo è di individuare i giorni fasti e nefasti per diversi ambiti delle attività umane.”
Lasciamo ora da parte tutto ciò e andiamo a vedere nel concreto in cosa consiste Age of Chivalry. Innanzitutto, va detto che la proposta dei musicisti greci rientra di fatto nella definizione di epic metal, ma la loro area di competenza tocca inevitabilmente i più ampi territori dell’heavy metal classico e del power. In secondo luogo è doveroso sottolineare la prova magistrale dell’intero sestetto, dal cantante Yiannis Kobatsiaris, la cui tenuta e modulazione vocale è assolutamente perfetta per il contesto in cui deve inserirsi, alle due chitarre, con quella solista di Yiangos Sourbis che innalzerà di molto il punteggio finale. Ma non possiamo dimenticarci di una sezione ritmica granitica e mai banale, così come del tocco di classe delle tastiere di Mary Sypoula, necessarie su ogni brano per creare la giusta atmosfera epica. L’EP si compone di sei tracce, intro compresa, per una durata totale di venticinque minuti, con tracce che non vanno mai troppo oltre i cinque minuti. A prima vista potrebbe quindi sembrare di avere a che fare con un normalissimo EP di passaggio tra un album e l’altro, ma così non è. Age of Chivalry merita a tutti gli effetti gli onori delle cronache, merita di essere trattato come un album vero e proprio. Fin da un primo ascolto l’impressione maggiore è infatti quella di trovarsi di fronte ad una band già matura e con un potenziale di crescita ancora elevatissimo. Ricordiamo, però, che la loro carriera è appena agli albori e questo dovrebbe bastare per rendersi conto della grandiosità del loro operato. Scendendo più nel dettaglio dell’album, vale la pena citare brani esemplari come March of the Swordmaster e The Once and Future King, due piccoli capolavori tanto a livello compositivo quanto esecutivo, ma ci vuole poco per capire che l’EP non presenta praticamente alcun passo falso, nemmeno su brani meno immediati come potrebbero essere invece Percival o Death’s Head, per i quali è stato necessario qualche ascolto in più per poterli apprezzare in tutte le loro sfaccettature. Anche la conclusiva Library of Oak Trees convince, pur nella sua diversità espressiva, caratteristica che la rende però proprio per questo ancora più interessante.
L’ascolto di Age of Chivalry ha smosso diversi echi relativi a band del panorama power, epic, e symphonic metal. Un nome su tutti quello dei Bal-Sagoth, che certo appartengono a una scena differente come quella del symphonic black, ma che in certe loro soluzioni stilistiche sono assimilabili proprio alla proposta della band greca. Altri nomi che emergono dall’ascolto di questo EP sono quelli dei Rhapsody e dei Dark Quarterer, ma anche inevitabilmente dei Manilla Road e, seppur in minor parte, dei Manowar. Ma il vero punto di forza dei Chronomancy è la loro personalità, che li rende a loro modo unici e originali e permette a questa apparentemente comunissima uscita discografica e a questa poco conosciuta formazione proveniente da Salonicco di lottare per un posto in prima classe tra nomi di ben più alto rango.
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Emperor of the Fading Suns 2. March of the Swordmaster 3. The Once and Future King 4. Percival 5. Death’s Head 6. Library of Oak Trees
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Line Up
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Yiannis Kobatsiaris (Voce) Yiangos Sourbis (Chitarra solista) Tyrtaeus Kamarinos (Chitarra) Mary Sypoula (Tastiere) Thanos “Somber” Dogranlis (Basso) Chris Zaproudis (Batteria)
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RECENSIONI |
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