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Unreal Terror - The New Chapter
14/10/2017
( 1790 letture )
A volte ritornano; e fanno bene. È possibile che il moniker Unreal Terror possa non risultare familiare ai più giovani, dato che la loro storia si è svolta negli anni 80 in un’Italia nel frattempo completamente cambiata, ma la band pescarese è tra quelle che ha contribuito a scrivere un pezzo della così detta N.W.O.I.H.M., ospitando tra le sue fila anche tale Mario Di Donato. Nati nell’84 dalle ceneri degli UT per iniziativa dello stesso Di Donato, di Enio Nicolini e Silvio “Spaccalegna” Canzano, gli Unreal Terror avevano prodotto un EP intitolato Heavy & Dangerous nell’85 e, soprattutto, Hard Incursion, full length dell’86, prima di scomparire. La loro storia si era infatti interrotta nell’89, in seguito alla partenza di Continenza e Palermi per gli U.S.A. e di loro non si aveva più avuto contezza fino al 2012. Durante quell’anno la band si è appunto riunita con una formazione simile a quella originale (il figlio di Enio Nicolini, Iader, è stato inserito a sostituire Continenza, con le chitarre che sono adesso due vista l’immissione in ruolo di Arcanacodaxe), con la successiva ristampa dell’album del 1986 a ripresentarli al pubblico. La naturale evoluzione di questa lunga premessa alla fine non può che essere la registrazione di un lavoro nuovo di zecca, cui è stato dato il titolo The New Chapter.

Incentrato sul concetto di tempo ed anche se non siamo in presenza di un concept, The New Chapter è stato palesemente e comprensibilmente registrato puntando ad ottenere un duplice scopo. Da un lato quello di soddisfare la necessità di dimostrare ai vecchi fan di essere sempre gli Unreal Terror e dall’altra, per così dire, di non esserlo cercando di inserire nel classico tessuto musicale del gruppo alcuni elementi più moderni. Il risultato è un album ponte tra passato e presente con lo sguardo al futuro, che poggia solidamente sul loro classico heavy, sull’esperienza maturata e sulla presenza di linfa giovane in formazione o proveniente da diverse esperienze. Aperto da un pezzo come Ordinary King, che non punta sulla velocità e sull’impatto come accade quasi sempre, bensì sull’atmosfera e la chiarezza esecutiva, il disco dimostra subito sicurezza dei propri mezzi. Si sale comunque con i BPM già con Time Bomb, canzone abbastanza sinistra che dispone di un ritornello dalla presa immediata -costante di tutto il lavoro insieme al buon equilibrio con cui vengono fuori tutti gli strumenti- al pari di All This Time. Più quadrata The Fall, dal riff semplice e robusto e dall’arrangiamento di sapore americano, specialmente nel chorus arioso. Avvio da ballad per The Thread, che poi muta rapidamente in un pezzo hard rock piuttosto “liquido”, ma di buona presa. One More Chance passa ad un heavy rock molto anni 80 e, ancora una volta, a colpire è lo sviluppo del brano: semplice, fluido ed efficace. Altro avvio da ballata anni 80 per Trickles of Time, ma poi a partire è un sentito heavy in cui Palermi gioca la parte del leone. Nuovamente un riff roccioso a sostenere It’s the Shadow, canzone che si muove tra incedere da schiacciasassi, aperture melodiche ed accelerazioni al limite dello speed metal. Album che termina con un altro buon esempio di heavy classico come Lost Cause e con i cieli infiniti di Western Skies, per una chiusura molto piacevole.

The New Chapter è un lavoro professionale, che marca il territorio con l’obiettivo dichiarato di rassicurare i vecchi fan riprendendo il filo del discorso interrotto ormai ventotto anni fa e catturando l’attenzione dei più giovani. Il tutto poggiando sui 3/4 della vecchia formazione, su una produzione equilibrata, che integra le moderne tecnologie con la vecchia attitudine metal e col basso in buona evidenza, ma soprattutto fidando su un lotto di pezzi in bilico tra heavy più che classico e spunti leggermente più moderni; ma più il primo, per ora. The New Chapter non inventa nulla, ma sostanzialmente perché non intende farlo. A tratti adotta soluzioni addirittura prevedibili e non presenta nessun pezzo che spicchi in maniera particolare, ma fluisce in modo molto sicuro dall’inizio alla fine come ci si aspetta da una band come gli Unreal Terror. Tanto heavy rock e la capacità di suonarlo ed arrangiarlo come si deve senza ricorrere ad effetti speciali, fidando sulla sostanza della musica: questo è ciò che offre in estrema sintesi The New Chapter. Un ritorno che pur non entusiasmando non lascia delusi, ma soprattutto induce a ben sperare per il futuro.



VOTO RECENSORE
72
VOTO LETTORI
30 su 8 voti [ VOTA]
INFORMAZIONI
2017
Jolly Roger Records
Heavy
Tracklist
1. Ordinary King
2. Time Bomb
3. All This Time
4. Fall
5. The Thread
6. One More Chance
7. Trickles of Time
8. It’s the Shadow
9. Lost Cause
10. Western Skies
Line Up
Luciano Palermi (Voce)
Iader D. Nicolini (Chitarra)
Arcanacodaxe (Chitarra)
Enio Nicolini (Basso)
Silvio “Spaccalegna” Canzano (Batteria)
 
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