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26/04/25
HEAVY LUNGS + LA CRISI + IRMA
BLOOM- MEZZAGO (MB)
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Midnite Hellion - Condemned to Hell
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28/11/2017
( 1047 letture )
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Decisamente senza grilli per la testa e con i piedi ben piantati a terra questi Midnite Hellion, trio originario di Trenton, nel New Jersey, e fautore di un heavy/thrash di discreta fattura che raggiunge, dopo un demo e un EP, il traguardo del primo album completo. La band non è di certo di primo pelo anche se alla prima esperienza sulla lunga durata, visto il curriculum live decisamente corposo di spalla a band blasonate e altisonanti come, tra i tanti, Overkill, Prong, Municipal Waste e Obituary, e si può notare quanto appena affermato nella precisa quadratura dei brani, costruiti in uno stile decisamente classico ma rispettando se stessi e facendoci fare un bel tuffo in un passato nemmeno troppo remoto.
Si parte subito con Black And White, che inizialmente richiama in modo molto ironico l’omonimo brano dell’artista pop Michael Jackson ma che ovviamente viene subito spazzato via da un attacco heavy classico d’altri tempi grazie anche a un Drew Rizzo dietro le pelli che azzecca ogni colpo alla perfezione, regalando momenti di gasatura notevoli senza mai strafare, e a un Mario Di Bartolo alla sei corde che sembra proprio uscito direttamente dagli anni ’80 l’altro ieri. Piena conferma di ciò si ha nella successiva Death Dealer, un discreto mix di Raven e Mercyful Fate che fa del riff principale il sostegno totale della canzone attuando una mossa vincente se ben integrato in una brano di pure stile “Sabbathiano”. Gli americani sanno pestare a dovere e lo dimostrano con la thrash-oriented Cross The Line, dove la struttura ritmica sfocia addirittura in blast beats serratissimi perfettamente inseriti nell’economia di un brano ricco di cori e di ritornelli semplici ma facili da memorizzare perché spudoratamente immediati. L’arpeggio iniziale di Enter The Nightmare fa da apertura non solo a un brano decisamente heavy al 100% ma anche a una parte centrale dell’album incentrata sulla matrice classica del metal vero e proprio, ricca di strofe grintose senza per forza essere veloci e di mid tempos rocciosi ma anche farcita di momenti più catchy, semplici e lineari, come in Soldiers Of Hades, che sciorina un assolo d’annata senza per questo risultare stucchevole o datato grazie anche una batteria davvero martellante e sempre presente, o come in Fever, al primo ascolto forse un po’ debole e scontata ma che cresce ascolto dopo ascolto grazie al suo sapore “maideniano” dei bei tempi che furono. A proposito di Iron Maiden si pongono come debito sonoro le successive Rip It Up e The Morrigan, degni tributi originali al periodo ’80-’81, dove fare heavy metal era proprio una sperimentazione coraggiosa ma senza barriere o etichette che ne catalogassero il genere o l’appartenenza e senza ostacoli creativi o artistici di sorta: le canzoni in questione sembrano inizialmente due excursus totalmente anacronistici ma si inseriscono perfettamente in quello che i Midnite Hellion del bassista cantante Rich Kubik vogliono trasmettere con la loro prima fatica ufficiale. Decisamente trascurabile invece la conclusiva Teenage Bloodsuckin’ Bimbos, un esperimento decisamente malriuscito e totalmente fuori dal contesto dell’album.
Condemned To Hell è in conclusione un album di puro e sano heavy metal, con qualche accenno thrash, senza pretese e senza l’intento di insegnare nulla a nessuno se non il ricordare a chiunque che la musica che amiamo non dovrebbe essere influenzata da agenti esterni o trend modaioli ma dovrebbe sgorgare sudore e passione da ogni nota, indipendentemente dal risultato finale o dalle vendite del merch, ma solo ed esclusivamente dalla risposta che il pubblico ti da sotto il palco.
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2
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A me non piacciono per nulla.le solite cose sentite e strasentite.poi il cantante rovina tutto con la sua voce,e col suo modo di cantare! |
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1
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Certamente i midnite non rivoluzioneranno l' heavy metal, ma sicuramente hanno realizzato un frizzante album di heavy/thrash. Grintosi e con la giusta dose di personalità e senza copiare troppo. La produzione è old school quindi non artificiale. L'unica cosa inizialmente che non convince troppo è la voce del singer ma dopo ripetuti ascolti alla fine ci si abitua . (Imho) |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Black And White 2. Death Dealer 3. Cross The Line 4. Enter The Nightmare 5. Soldiers Of Hades 6. The Fever* 7. Rip It Up 8. The Morrigan 9. Teenage Bloodsuckin' Bimbos
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Line Up
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Rich Kubik (Voce, Basso) Mario Di Bartolo (Chitarra) Drew Rizzo (Batteria)
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RECENSIONI |
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