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Houston - III
25/12/2017
( 1613 letture )
A chi gusta parecchio questo genere, troverà una band fresca, capace e volitiva. Sul binario tre ecco in arrivo gli scintillanti Houston, combo svedese attivo dal 2010, anno del debutto: ad oggi i rocker nordici hanno ingioiellato la loro carriera con produzioni una via l’altra, due album e due EP, mentre questo III rappresenta, ovviamente il loro terzo full length. Sin dal loro esordio, il quintetto ha goduto di favori del pubblico, diffusione e airplay, oltre a suonare un po’ ovunque tra il Nord Europa e altre location, partecipando a festival in patria, sono atterrati anche in Germania, toureggiando in Gran Bretagna con i Crashdiet.

Oggi arriva questo terzo lavoro brillante, ispirato e di gran gusto, anticipato dal video- single per la canzone Dangerous Love, che conta su 10 pezzi, tutti molto orecchiabili con all’interno tante caratteristiche fatte proprie dai ragazzi: sferzate hard, melodie estreme, ma mai un certo pop di bassa lega si impossessa del disco, fattore, questo, non banale. Chiaramente la miscela di AOR proposta, richiama i giganti del genere, parliamoci chiaro, nessuno inventa nulla, ma la personalità della band appare palpabile ed evidente su ogni traccia. Cold As Ice scocca diretta con scansioni tipiche, le key inondano l’aria e sorreggono la struttura, cori paradisiaci all’interno di un ritornello ipermelodico e acchiappante, solo della chitarra funambolico e nitido come tutti gli interventi ad opera di Calle Hammar, la voce incide sullo sviluppo del pezzo, insomma una partenza con i fiocchi. Everlasting è ficcante sin dal riff hard di partenza poi il chorus incensa la bravura dei ragazzi,con armonie di livello altissimo e doppie voci che imbalsamano per bellezza; Dangerous Love, il singolo, riporta alla mente qualcosa dei Reckless Love e dei Def Leppard di Hysteria, con tanti stop and go, un inciso corale e determinato, tutto molto bello compreso l’assolo ferale della guitar. Lights Out si abbiglia da lento strappa-commozioni, i toni di un certo AOR americano tracimano da ogni solco, il pianoforte recita la parte del protagonista, in sinergia con la voce di Hank Erix che utilizza tutta la gamma della sua ugola per rendere al meglio questo frammento, delicato, e giocato sulle emozioni, poi arriva Amazing che potrebbe essere un ennesimo singolo per la melodiosa espansione cesellata dalla sei corde. To Be You è track con sillabazioni armoniche di immenso valore, con pianoforte e tastiere che disegnano atmosfere per una semiballad stupenda, capace di sfociare in un inciso di livello superiore, poche chitarre ma una composizione che va verso la stratosfera. In Glass Houses l’ascia torna protagonista dirigendo la navicella, insieme alle tastiere, la voce risulta una corda marcata e la parte centrale del pezzo, fiorisce di groove con accenni che ricordano qualcosa degli Abba e dei Roxette nella scansione melodica, un pezzo indovinatissimo ancora una volta, se ci fossero state controversie o scetticismi. Dodici passi ed è subito il momento di Twelve-Step, sofisticata, complessa, con tanti incroci strumentali e arrangiamenti de luxe, l’attitudine è oscura e si riflette sulla progressione delle note in sequenza, Road To Ruin torna a splendere in solarità con un gran bel solo di chitarra, poi Interstate Life conclude l’opera, in linea con quanto proposto e con alcuni flavour alla Night Ranger.

Davvero una bella prova questa degli Houston, un AOR senza compromessi, ma con tante soluzioni, melodie e linee accattivanti, pompate da musicisti in gamba che hanno voglia di emergere e ci mettono la grinta giusta senza cadere nello scontato. La formazione si basa su tastiere, chitarre e voce, ma anche Soufian Ma'Aoui – basso, e Oscar Lundström – batteria sanno fare bene il proprio mestiere, una band coesa e in maturazione ormai avanzata, una realtà, tanto per cambiare, che proviene dalla Svezia, nuova terra della melodia di qualità. Un lavoro da avere, un CD che riscalderà questo inverno gelido, davanti ad un camino, con in mano un buon whisky e la voglia che arrivi in fretta l’estate. Avete in programma un viaggetto? Andate a Houston, verrete ben accolti e godrete di sonorità allettanti, saltellanti e gaudenti. Ottimo disco questo III, fatelo vostro.



VOTO RECENSORE
80
VOTO LETTORI
84 su 1 voti [ VOTA]
INFORMAZIONI
2017
Livewire/Cargo Records
AOR
Tracklist
1. Cold As Ice
2. Everlasting
3. Dangerous Love
4. Lights Out
5. Amazing
6. To Be You
7. Glass Houses
8. Twelve-Step
9. Road To Ruin
10. Interstate Life
Line Up
Hank Erix (Voce)
Calle Hammar (Chitarre, Cori)
Victor Lundberg (Tastiere, Cori)
Soufian Ma'Aoui (Basso)
Oscar Lundström (Batteria)
 
RECENSIONI
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