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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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22/01/2019
( 854 letture )
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I Magic Dance costituiscono il progetto musicale del cantante Jonathan Siejka; innamorato dell'AOR e del rock melodico anni 80 in generale, questo talentuoso artista e compositore ha dato vita alla band nel 2012, in quel di Long Island (New York), producendo finora quattro EP ed un primo album. Dopo la firma con la nostra Frontiers Music, avvenuta nel 2017, il musicista si è messo alacremente al lavoro per regalare ai suoi seguaci un secondo full-length, che prende infine vita con il titolo New Eyes.
Come detto, rock melodico ed atmosfere squisitamente retrò sono l'obiettivo principale che Siejka intende perseguire con questo suo gruppo: le tastiere della prima traccia, You're Holding Back, parlano chiaro al riguardo e, se non amate l'eccessiva melodia, probabilmente questo non è il disco che fa per voi. Per tutti gli altri, il primo brano è un concentrato di AOR, esaltato da una produzione (immaginiamo) volutamente vintage; certo, il ritornello ripetuto con una certa ridondanza non è sicuramente il passaggio migliore di New Eyes. Va meglio con Never Go Back e soprattutto These Four Walls: in particolare questo pezzo è incalzante, trascinante e ben composto, ben lontano dal ritornello discutibile della prima traccia. Non guasta, peraltro, la presenza di un bell'assolo di chitarra ad opera di Jack Simchak. Tre tracce in crescendo, bene così! Please Wake Me è una ballad di classico stampo ottantiano: risulta abbastanza prevedibile, ma non per questo disprezzabile; molto ariose le strofe e piacevole il ritornello. Considerazioni simili possono essere rivolte anche alla successiva Cut Beneath the Skin, che però è un filo troppo monocorde. In questo senso, va meglio con When Nothing's Real, dotata di un bel ritmo ed animata da uno spirito fieramente nostalgico, che però non impedisce alla canzone di avere una sua dignità e credibilità. Si torna, ahinoi, su livelli non eccelsi con Better Things, che a tratti ricorda quasi...una canzone da cartone animato. In questo caso, però, lo dico per tutti gli amanti di Cristina D'Avena, non è un complimento. Il buon Siejka, peraltro, pur in possesso di una voce calda ed intonata, non fa saltare sulla sedia in quanto ad interpretazione, in tutta onestà. Per fortuna, però, l'album trova il modo di evitare una bocciatura proprio sul traguardo: Looking for Love, infatti, è uno dei pezzi migliori dell'album ed anche la conclusiva New Eyes ci fa rimpiangere la presenza, in scaletta, di brani francamente scialbi come Better Thngs.
Come detto poc'anzi, l'album raggiunge la sufficienza: è ben prodotto, discretamente suonato e, se amate il rock (molto) melodico, vi renderà felici. D'altro canto, però, non presenta elementi davvero innovativi o che gli consentano di spiccare il volo. La sensazione è che un album di questo tipo, privo di veri picchi qualitativi, rischi di essere dimenticato piuttosto in fretta; l'augurio, naturalmente, è che ciò non accada.
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. You’re Holding Back 2. Never Go Back 3. These Four Walls 4. Please Wake Me 5. Cut Beneath the Skin 6. When Nothing’s Real 7. Better Things 8. For a Time (The End of my World) 9. Looking for Love 10. New Eyes
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Line Up
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Jonathan Siejka (Voce) Jack Simchak (Chitarra) Tim Mackey (Chitarra) Mike Peniston (Basso) Kevin Krug (Basso) Kevin McAdams (Batteria)
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RECENSIONI |
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