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Aenimus - Dreamcatcher
27/03/2019
( 1287 letture )
Gli Aenimus sono una giovane formazione della Bay Area che, a discapito dell’età, bazzica la scena musicale grossomodo dall’inizio del 2011. Dopo aver pubblicato il non proprio memorabile disco d’esordio Trascend Reality, ancora troppo debole per delineare bene la personalità della band, a sei anni di distanza da quell’episodio fatto soprattutto di ombre e qualche luce, la band si ripropone al pubblico con questo Dreamcatcher, prodotto dalla Nuclear Blast.

L’album, come si può ben comprendere attraverso una copertina di evidente ispirazione Burtoniana, ha l’intenzione di essere un concept trattante la tematica dei grandi classici dell’horror (It, Shining, Hannibal su tutti, rivisitati nella chiave del metal estremo progressivo, di evidente ispirazione moderna.
La band getta le basi del proprio sostrato musicale nel technical death metal, con un evidente occhio di riguardo al deathcore e al djent; gli Aenimus cercano di diversificare il proprio suono, non solo alternando le harsh vocals con le partiture pulite (quest’ultime concentrate soprattutto nei ritornelli), ma anche tramite la creazione di atmosfere che, dal punto di vista prettamente musicale, si distaccano vertiginosamente dal concept legato al mondo dell’orrore, in quanto, le ambientazioni drappeggiate dipingono un clima tutto sommato positivo e disteso, fatto soprattutto di suoni cristallini.
Il disco porta con sé anche minutaggio particolarmente elevato, in quanto la durata complessiva del tutto sfiora l’ora complessiva; questa diluizione è dovuta soprattutto alle parti strumentali appena descritte, in cui i membri della band si sbizzarriscono nella creazione di fraseggi dall’alto tasso tecnico, dove protagoniste indiscusse sono le chitarre, fra assoli carichi di pathos, arpeggi sognanti e pentatoniche elaborate. Queste ulteriori diluizioni si possono riscontrare anche nella parte conclusiva di molte tracce (come nelle classicheggianti The Ritual e Between the Iron and the Silver), quasi a voler introdurre la traccia successiva, ma spesso questo filo conduttore fra una traccia e l’altra è poco palpabile o manca proprio.
Nella lungaggine del disco ci sono tracce che sono sicuramente sopra la media, nonostante un livello tecnico già elevato: ottima la doppietta iniziale Before the Eons ed Eternal, in cui la prestazione le varietà di voci si intrinsecano bene, su un pavimento sonoro irregolare, ma potente e incisivo, dove talvolta la chitarra trova la strada anche per passaggi più puliti e melodici.
Gli Aenimus si trovano particolarmente in linea anche con le sonorità più moderne, come in The Overlook, dove si crea un buon compromesso tra death metal e la melodia conferita dalle sonorità più vicine al metalcore e nella ottima Beetwen Iron and Silver, una delle tracce più progressive, in un disco dal tasso tecnico già di per se elebato
La band si attesta sicuramente composta da membri dalla preparazione sopra la media; questo lo si denota soprattutto nella struttura portante delle singole canzoni, in cui le sei/sette corde si intestardiscono in riff articolati, in cui l’unica vena di respiro la si trova nei martellanti break down (tutti molto simili) e nelle parti dove la voce pulita rende maggiormente orecchiabili le canzoni.
Nonostante l’esecuzione sopraffina, parti strumentali ispiratissime e quant’altro ci sono diverse pecche che non fanno godere a pieno il disco. Il primo difetto è quello accennato sopra, ovvero quello legato al concept: per descrivere un universo legato al mondo dell’orrore, dello spavento e dell’inquietudine i suoni si rivelano troppo distensivi, positivi e puliti, con la conseguenza che, la volontà di catapultare l’ascoltatore in mondo presumibilmente sinistro e ostile, viene totalmente spazzata via, da quanto espresso, nei fatti, in musica.
Il secondo è un fattore strettamente intrinseco della canzoni in sè: i musicisti sono preparatissimi nelle parti in cui a emergere è l’estro di chi suona, ma sono altrettanto deboli nella creazione di canzoni memorabili, in grado di distinguersi dalla media generale del disco, già di per sé elevatissima.
Nel complesso, comunque, si può apprezzare le intenzioni della band, la quale è riuscita a dare prova di una grande maestria nell’utilizzo dei propri strumenti, dando alle stampe un prodotto assolutamente eterogeneo e in grado di accontentare sia chi si lascia appagare di più dalle sonorità melodiche, sia chi cerca qualcosa di estremo e deciso.

In conclusione, gli Aenimus, nonostante le pecche descritte e un impulso creativo che si dimostra un fiume in piena, ci hanno presentato un lavoro dall’assoluto spessore artistico e che merita sicuramente di essere ascoltato. Sempre nella speranza che, la band, sicuramente in grande forma, possa in futuro ritagliarsi una propria personalità, ad oggi, in parte, ancora non pervenutaci.



VOTO RECENSORE
69
VOTO LETTORI
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INFORMAZIONI
2018
Nuclear Blast Records
Technical Death Metal
Tracklist
1. Before the Eons
2. Eternal
3. The Ritual
4. My Becoming
5. The Dark Triad
6. Between Iron and Silver
7. The Overlook
8. Caretaker
9. Second Sight
10. Day Zero
11. Dreamcatcher
Line Up
Alex Green (Voce)
Sean Swafford (Chitarra, Voce)
Seth Stone (Basso, Voce)
Cody Pulliam (Batteria)
Jordan Rush (Chitarra)
 
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