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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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Ares Kingdom - By the Light of Their Destruction
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09/06/2019
( 863 letture )
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Tra demo, EP e registrazioni live, questo By the Light of Their Destruction è il quarto full-lenght album per gli statunitensi Ares Kingdom. Gente veterana del thrash/death metal, in giro dal 1996, per avere, tra l’altro, lavorato a progetti paralleli, tutti di un certo rilievo (Nepenthe, Blasphemic Cruelty, Vulpecula). Gli Ares Kingdom si cimentano in un lavoro di appena 8 brani. Scelta intelligente perché, consapevoli dell’oscurità del genere che propongono, decidono saggiamente di limitare la complessiva durata in 37 minuti. La valutazione operata è condivisibile in quanto una durata maggiore non avrebbe consentito di gustare appieno l’intero album per l’inevitabile stanchezza che ne sarebbe derivata nell’ascolto. (Scelta simile a quella che fecero gli Slayer con Raining Blood, che si limitarono a 29 minuti, su indicazione di Rick Rubin, mago della strategia). Altro elemento rilevante è che scelgono di registrare il drumming con un effetto live che rende il sound decisamente più sporco. Al di là della scelta del drumming sound, quello che non va è la produzione che risulta un tantino impastata; come se voce/basso/batteria/chitarra a volte sembrino uscire da un imbuto, risultando così alterata la comprensione delle diverse partiture. Si tratta ovviamente di una una scelta voluta e non il frutto di una produzione votata al risparmio, ma che risulta piuttosto limitante e mette in ombra le idee del trio, che avrebbero invece guadagnato spessore con una produzione più studiata.
La proposta degli Ares Kingdom si avvicina alle sonorità dei Bolt Thrower (con richiami agli Order from Chaos), ma a differenza degli inglesi le cui produzioni venivano 'ripulite' rendendo il tutto più godibile, in questo siamo siamo all'opposto. Una scelta che, oltre alle problematiche di produzione descritte in precedenza, alla lunga, crea un effetto di inevitabile stanchezza. Sulle qualità degli Ares Kingdom non si discute, oltre alla storia ultra ventennale a testimoniarlo, si aggiunge l’ascolto di brani presenti in questo cd quali The Hydra Void (la opener), pezzo pesantissimo e velocissimo. Sono quasi sei minuti di furibonda caccia all’uomo; spietata e feroce. La voce di Alex Blume, a volte brutal a volte ancora più gutturale, scandisce tematiche buie, oscure, gotiche. Segue Burn, Antares (Scorpius Diadem), più cadenzata e vicina al thrash metal che si fa riconoscere per un crescendo sempre più violento. È poi il turno di Dark Waters Eridanus che taglia il nastro di partenza sulle rullate di Mike Miller che si cimenta in esemplari tempi e controtempi. A seguire Eighteen Degrees Beneath in cui spicca Chuck Keller, chitarrista di scuola Slayer che non manca di pescare note oscure dalla tradizione scandinava di black metal. Allegory è una nenia blasfema che, brevissima (poco più di sessanta secondi), serve a dare un momento di pausa e di riposo, custodendo così la tensione emotiva generata dall’ascolto dei brani precedenti. Lo schema del death metal classico costituisce la ossatura di The Bones of All Men, quello che per me è il pezzo migliore dell’intero lavoro. Iconologia sembra saccheggiata dal repertorio degli Immolation per il suo ritmo forsennato e qualche interessante accenno al rallentamento. La chiosa, dal titolo Talis Chimera Est, è death seminale che resta nelle viscere dell’ascoltatore, frutto della scelta degli Ares Kingdom di abbracciare un suono più buio dell’oscurità.
By the Light of Their Destruction non entrerà nella top ten dei migliori lavori thrash/death del 2019, ma gli Ares Kingdom hanno dimostrato ancora una volta di credere fermamente in quello che fanno. E già per questo a loro va il nostro apprezzamento.
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2
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E' da un pò che li ho persi di vista...Cmq mi fà piacere leggerli qui su Metallized. |
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1
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Io alzo il voto a 75. Album valido con una scelta di produzione effettivamente particolare. A me è piaciuta. Band che stimo |
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INFORMAZIONI |
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Nuclear War Now! Production
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Tracklist
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1. The Hydra Void 2. Burn, Antares (Scorpius Diadem) 3. Dark Waters Eridanus 4. Eighteen Degrees Beneath 5. Allegory 6. The Bones of All Men 7. Iconologia 8. Talis Chimera Est
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Line Up
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Alex Blume (Voce, Basso) Chuck Keller (Chitarra) Mike Miller (Batteria)
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RECENSIONI |
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