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V:XII - Rom, Rune and Ruin: The Odium Disciplina
26/03/2020
( 1497 letture )
V:XII nasce come progetto solista del musicista Daniel Jansson, già attivo in molteplici act underground della scena metal e industrial come Deadwood, Culted e Blodulv.
Questo Rom, Rune and Ruin: The Odium Disciplina si vuole porre proprio come continuazione e, per certi versi, nuovo inizio del percorso già ben delineato sotto il nome Deadwood.

Cambio di monicker, quindi, al quale però non corrisponde -se non in minima parte- un cambiamento di stile. Ed è inutile girarci attorno: non ci sono improbabili nomi e titoli latini che tengano, se a mancare sono le idee; in otto tracce dilatate all'inverosimile per quarantasette minuti, gli spunti interessanti si contano sulle dita di una mano. E quando finalmente appare un beat, una pulsazione, una soluzione particolare in grado finalmente di risvegliare l'attenzione, essa viene ripetuta per svariati minuti e sfruttata senza ritegno. Parlando con un amico, mi sono ritrovato a descrivere ironicamente il disco con la frase "quarantasette minuti di gente che urla"; descrizione forse un po' riduttiva ed ingenerosa, ma fondamentalmente veritiera. L'album è composto in buona parte da rumori di fondo, campionamenti e vocals filtrate in un growl strozzato che rendono vano qualsiasi tentativo di comprensione delle lyrics; ogni tanto, qualche inserto elettronico che ci fa sperare che succeda finalmente qualcosa, che le sensazioni di odio e disperazione cercate dal mastermind del progetto possano finalmente materializzarsi, ma... nulla. Non accade assolutamente nulla. Degli elementi doom e black metal promessi dall'autore, che avrebbero senza dubbio potuto movimentare un po' la proposta, nemmeno l'ombra. Tra le tracce più interessanti troviamo la claustrofobica Mapr, che grazie ai suoi beat incalzanti ed ossessivi si rivela forse il pezzo migliore dell'intero album, la successiva Twining Rope con le sue lunghe note stordenti e, verso la fine del lavoro, B.A.H.F., in cui possiamo sperimentare un uso aggressivo di power electronics alternate agli espedienti già usati in Twining Rope.

Troppo poco per una sufficienza, quindi. Le idee in questo album sarebbero state a malapena sufficienti per un EP di due-tre tracce: questo lavoro di V:XII rimane un ascolto solo per gli aficionados del genere, e probabilmente anche questi ultimi non faticheranno a trovare di meglio. Per tutti gli altri, passate tranquillamente oltre.



VOTO RECENSORE
50
VOTO LETTORI
37 su 4 voti [ VOTA]
Mariodg
Sabato 4 Aprile 2020, 18.04.27
3
Degna di una colonna sonora di un B- horror movie
duke
Giovedì 26 Marzo 2020, 17.06.33
2
...dovrebbero essere le stesse etichette discografiche ....a pubblicare solo i dischi piu' interessanti ed evitare la pubblicazioni di materiale scadente....c'e' troppa scelta in giro...troppi dischi e poca qualita'....si satura il mercato...e questo non e' un bene per la scena.....
davide
Giovedì 26 Marzo 2020, 17.00.41
1
chissà perchè questa necessità di pubblicare pubblicare pubblicare a tutti i costi. La monnezza poi va smaltita. Ci vorrebbe la raccolta indifferenziata. Per cancellare ste robe inutili...
INFORMAZIONI
2020
Aestethic Death
Industrial
Tracklist
1. The New Black
2. Mapr
3. Twining Rope
4. Djavulsogon - Deconstructing the Bloodwolf
5. Ururz
6. Yawning Void
7. B.A.H.F.
8. Vanagandr
Line Up
Daniel Jansson (Voce, Chitarra, Tastiera, Basso, Programming)
 
RECENSIONI
 
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