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27/04/25
THE LUMINEERS
UNIPOL FORUM, VIA GIUSEPPE DI VITTORIO 6 - ASSAGO (MI)
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( 2908 letture )
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Banco di prova per gli Amoral, che con questo Reptile Ride giungono al terzo full-lenght. Infatti i finlandesi arrivano alla cosiddetta prova del nove dopo il buon Decrowning, album in grado di confermare le ottime impressioni avute nel debut Wound Creations. Per cui non stupisce affatto constatare come il quintetto proveniente da Helsinki riprenda esattamente da la dove li avevamo lasciati.
Tecnica, aggressività e melodia: come ieri, queste le tre parole magiche che sintetizzano a dovere la proposta degli Amoral. Un death metal che, pur non tradendo le proprie radici nordiche, si concede a sfuriate più classiche, immerse in variopinti schemi progressivi. Un songwriting vario ed ispirato, che oggi raggiunge una struttura aurea grazie ad nuovo livello di maturità: difatti pur presentando uno status ad elevato tasso tecnico, i nostri preferisco mettere le proprie doti al servizio della forma canzone, non eccedendo mai in meri esercizi di stile. Ne beneficiano le nove tracce, tutte di durata medio breve, si snodate in una moltitudine di umori, ma non per questo così complesse da richiedere l'utilizzo di analgesici. Una riuscita formula, articolata in una ricca sessione ritmica abile non solo nel dettare i tempi, ma soprattutto tempestiva nel cambiarli, e un guitar work equilibrato eppur virtuoso, convincente sia nelle parti soliste che nel tessere suadenti melodie. Ovviamente nulla di sconvolgente o rivoluzionario, ma tutto estremamente accattivante; basta ascoltare Mute, episodio migliore dell'abum, per avere la consapevolezza di avere tra le mani un prodotto di grande qualità. Unico neo del disco, a detta di chi scrive, risiede nel vocione di Niko Kalliojärvi, profondo ma monocorde, ragion per cui non sempre in linea con le molteplici sfaccettature del platter.
Poco male: tirando le somme Reptile Ride sancisce l'effettiva consacrazione degli Amoral, avvicinandoli ad un passo dall'elite del genere, ma soprattutto proponendoli, seppur in modo diverso, come valida alternativa alla inflazionata scena tecnica statunitense.
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Davvero un buon album, d'altronde come i due precedenti... ed in concerto se la sono sempre cavata bene. Peccato per il fatto che ormai dopo Show Your Colors siano praticamente finiti, davvero vergognoso. Ad ogni modo, resteranno questi album di ricordo ad una band che avrebbe avuto tutte le carte in regola per scrivere un po' di storia di death finlandese. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1.Leave Your Dead Behind 2.Nervasion 3.Hang Me High 4.Mute 5.Few and Far Between 6.Snake Skin Saddle 7.D-Drop Bop 8.Apocalyptic Sci-Fi Fun 9.Pusher
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