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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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Order of Nosferat - Arrival of the Plague Bearer
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07/07/2021
( 1634 letture )
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La Purity Through Fire promuove l’ennesimo side project di black metal finlandese, che questa volta vede il coinvolgimento di Count Revenant (già membro di Sarastus, Sarkrista, Slagmark e, in passato, dei Rituals of a Blasphemer) in collaborazione col batterista Heikki Luonua, che pur essendo da anni batterista di From the Void, Nachtvrucht e Serpentfyre, ha debuttato con un vero e proprio full-length in studio con il precedente album di questo progetto. Viste le premesse e conoscendo i progetti precedenti dei due musicisti, i Order of Nosferat si presentano come un duo coeso il cui passato è ben noto, e il secondo album del progetto, Arrival of the Plague Bearer, pubblicato solo cinque mesi dopo il loro debutto discografico Necuratul.
Inutile dire che questo album conferma la direzione segnata dal primo. Se già con Necuratul le influenze da Burzum, Darkthrone, Dissection e dell’intera scuola finlandese erano immediatamente avvertibili, con Arrival of the Plague Bearer vengono ancora una volta confermate e ripetute per tutta la durata del disco. Dopo un’intro di note di sintetizzatore e percussioni distanti, la titletrack salta all’improvviso intorno al primo minuto e mezzo di durata con pattern di batteria e chitarra semplici, progressioni malinconiche e scream distante dagli arrangiamenti. Le restanti tracce sciorinano fuori riff estremamente simili, al punto che non si riescono nemmeno a distinguere, quasi fossero una singola traccia di ventotto minuti intervallata da interludi strumentali: solo A Trailo if Living Coffins contiene riff più memorabili che ricordano i primi dischi dei Windir. Parlando degli interludi, essi consistono di due pattern in stile arpeggio di tastiere che sembrano plug-in basilari di una workstation ripetuti allo sfinimento con l’inserimento di una o due linee in più per dare l’impressione di un crescendo. La produzione è scarna, a base di chitarre fumose ed estremamente sature, batteria ovattata e minimale e una dose di riverbero sufficiente a distinguere l’album da un demo autoprodotto.
Senza un canale via streaming o un profilo social ufficiale in modo da promuovere la propria proposta ad eccezione dei più noti canali YouTube che si concentrano su proposte simili, il duo Order of Nosferat si aggiunge nel mercato smisurato di proposte underground che pubblicano album a pioggia torrenziale, e non nascondono nemmeno velatamente di essere state scritte, composte e registrate in fretta con l’aiuto digitale: la mancanza di varietà nel songwriting e l’uso di pochissimi elementi con cui sono state costruite le canzoni penalizza l’intero progetto. Non sappiamo se Count Revenant possa continuare avventurandosi tra miriadi di progetti dove vengono riciclate le stesse idee e le stesse fondamenta o se, un giorno o l’altro, cambierà le carte in tavola: per ora, affermiamo con sicurezza che dalla sua penna non è ancora stato pubblicato un capolavoro di alcun tipo, e probabilmente non uscirà mai.
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10
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Ho ascoltato questo Album per curiosità, spinto dalla forte discrepanza fra Voto Recensore e Voto Lettori.. A Me è piaciuto.. Belle parti melodiche e Zanzarosità a livelli soavi.. Secondo Me, anche per i Parametri di Transcendence, la Votazione è troppo bassa.. Un Suo "classico" 63 ci stava tranquillamente... |
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9
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58...macché dai, siamo su "Scherzi a Parte"? 😁 |
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8
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Allora, il recensore non è sicuramente nuovo ad abbagli anche abbastanza gravi (la recensione ed il voto conferiti all'ultimo Vreid sono roba da denuncia), però non è che se stavolta c'è scappata l'insufficienza allora deve partire la levata di scudi, soprattutto per un disco che non è davvero nulla di che. Per quanto possa stare simpatico Revenant per la sua dedizione alla causa, solo in Germania gente come Grabunhold e Mavorim sta facendo molto di meglio; scommetto che se si fosse dato il solito 61 anziché un numero "blu" come 58, molti qui manco avrebbero cliccato sulla copertina. |
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7
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Fra le migliori uscite black del 2021. Incredibile, come ha detto il Marchese, dalle recensioni di questo ragazzo, si denota la sua poca inclinazione al black metal.
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6
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I commenti sotto mi hanno incuriosito. Al di là del voto alto o basso di cui ho già detto spesso che non mi interessa, concordo con il Marchese (a proposito, buon anniversario della presa della bastiglia, cher citoyen Fremont! ) quando dice che interessa poco se assomigliano a tizio o caio, anche perché mi sembra inutile scrivere, sotto recensioni di gruppi black, che ci sono influenze di Darkthrone, Burzum o Dissection. È come scrivere che in un gruppo punk si sentono influenze di Sex Pistols e Ramones. |
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5
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Album che mi è proprio piaciuto. Confermo la tesi di Monsieur Witchcult al post 1. Questo recensore, Monsieur Transcendence, non ama questa musica e mi domando perché la recensisce. Forse il lato positivo è, appunto, che se da giudizi negativi o blandi, il disco è senz'altro interessante. Era successo con l'ultima uscita dei Seth. Oggettivamente, non mi interessa se assomigliano a, o ricordano o si sentono reminescenze di ... Il sound è notevole e personalmente trovo ottimi gli inserti strumentali, cosa che ho apprezzato anche in altri album. Danno più corpo alle tracce chiaramente black. Vado ad ascoltare anche il precedente, prima che Monsiur Transcendence lo recensisca... Jusqu'à la prochaine fois. |
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4
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Voi è meglio che non fate recensioni black perche realmente non ne capite un cazzo.
Ennesimo progetto di Revenant e quarto disco in un anno per lui. Qui da sfogo al suo lato piu barocco, minimalista e oscuro, cosa che non puo fare con i Sarkrista, dei quali riprende le linee vocali.
qui siamo dal 70 al 73. passo in avanti rispetto al primo disco.
unica pecca le strumentali eccessivamente lunghe
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3
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Questo è un dischetto spettacolare che riprende le atmosfere delle legions noires, ma ovviamente non è stato capito |
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2
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Questo è un dischetto spettacolare che riprende le atmosfere delle legions noires, ma ovviamente non è stato capito |
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1
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Devo ammettere che mai nella mia vita mi sono trovato in disaccordo con un recensore come con "trascedence" solo negli ultimi mesi ne ha messe in fila almeno 5 clamorose tra Djevel,Seth,Sarkrista,Malum,Order of Nosferat.C'è da dire che per beccare ottimi album basta ragionare al contrario, ne parla tiepidamente/ in modo scialbo, allora il disco va ascoltato e comprato. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Arrival of the Plague Bearer 2. Sleepless in Sorrow and Bloodthirst 3. Followed Path of the Carpathian Blood Wolves 4. The Castle of Haunting Silence 5. Fear the Unchained Ghoul 6. Lost in the Crypts of my Need for Affection 7. Beyond Pitch Black Woodlands 8. As She Fades in Lamenting Winds 9. A Trail of Living Coffins 10. Dance of the Wallachian Winter Spirits
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Line Up
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Count Revenant (Voce, Chitarra, Basso, Tastiere) Heikki Luonua (Batteria)
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RECENSIONI |
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