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27/04/25
THE LUMINEERS
UNIPOL FORUM, VIA GIUSEPPE DI VITTORIO 6 - ASSAGO (MI)
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Theodore Ziras - Hyperpyrexia
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( 1643 letture )
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Più o meno mezzogiorno di un qualche Sabato di Dicembre, quale con precisione non è importante. Mi appresto a varcare la soglia della cucina con la solita faccia da rincoglionito post trauma risveglio. Mia madre mi consegna uno dei tanti pacchi che ormai, da quasi due anni, invadono la cassetta della posta. Mittente: Theodore Ziras, Athens, Greece. Bene. Ma chi cacchio è sto tipo? Adesso mi mandano demo pure dalla Grecia? Impossibile. Mentre apro la busta una curiosità crescente mi attanaglia. Hyperpyrexia, originale come titolo di un disco. Giro l’album e ci trovo un barbuto individuo, che con fare minaccioso impugna una chitarra come fosse un mitra. Non posso non notare una vaga somiglianza con Russen Allen. Ok, è un album, ormai è assodato. Leggo un po’ tra le note biografiche, in realtà, si tratta di una biografia vera e propria, cinque pagine!
La prima domanda, Who is Ziras? Ottimo, mi hanno letto nel pensiero! Continuo a leggere e scopro che Theodore Ziras è un chitarrista greco, diplomato presso il Guitar Institute of London, con già all’attivo due album strumentali da solista, Trained To Play del 2001 e Virtual Virtuosity del 2003. I più attenti (non io) lo ricorderanno come axeman nei Guardian Angel (1997/1998) prog band greca di discreta notorietà; negli Euroforce con i quali incide il debut album nel 2005. Il buon Theodore si definisce molto versatile, infatti cita un po’ di tutto tra le sue influenze, dalla Classica al Metal (ma guarda un po’), passando per Rock, Jazz e Fusion.
Siamo arrivati ai giorni nostri, questo fine 2007 (2008 in sede di recensione) ci porta il terzo album strumentale dell’ellenico, Hyperpyrexia. Ha reclutato (testuale) “the legendary keyboardist Derek Sherinian and the top L.A. drummer Brian Tichy. Mi stropiccio gli occhi e rileggo pensando di aver letto male. Non mi sbagliavo, è proprio così, questi due “mostri” hanno suonato su questo disco. Bè che dire, Ziras ha fatto davvero le cose in grande con questi “pezzi da novanta”. Se non sapete chi sono i due signori in questione siete messi maluccio, però, per la cronaca, voglio comunque citare qualche nome. Dream Theater, Billy Idol, Alice Cooper, Malmsteen e Planet X per Sherinian, mi fermo qui ma, la lista potrebbe essere molto più lunga. Zakk Wylde, Foreigner, Billy Idol e Ozzy per Tichy, ed anche qui potrei andare avanti ancora per un po’. Il basso è toccato a Manos Markopoulos, amico di Ziras e ottimo session man.
I “grandi nomi” non sono necessari per scrivere buona musica, però se ci sono è meglio. Ormai vi starete chiedendo come sarà questo album? Ve lo dico adesso, come premio per aver sopportato il verboso incipit. Hyperpyrexia scorre liscio senza intoppi tra un fitto gioco di citazioni e una vena di personalità. Il tutto eseguito da una tecnica sopraffina, che per molti può essere anche la cosa più interessante di questo disco. Non per me, non amo la tecnica se messa in mostra inutilmente.
Child Of Scotland apre le danze. Bella, fresca e godibile. La canzone si snoda sui continui intrecci di chitarra e tastiera. Ritmo incalzante per Such and Such, dichiarato omaggio a Joe Satriani. Theodore ha pensato anche a rendere più facile il mio lavoro, con un’efficacissima track by track presente nella biografia. Ancora duelli più di “fioretto che di sciabola” tra Theodore e Derek mentre Brian “consuma” le pelli sulla coda del pezzo. Rapid Eye Movement è un folle viaggio alla velocità della luce. Molto neoclassica nel ricamo di chitarra, ricorda gli Stratovarius per il lavoro tastiera/chitarra. Metronomo a 280bpm! Tecnica da fare schifo! Solitude è il primo mid tempo del disco. Il pezzo esprime con delicatezza e malinconia il mood dell’autore durante i suoi tempi cupi. Molto bello l’assolo di chitarra. Seven Courses è un altro splendido esempio di quanto questi tre individui si trovino bene insieme. Salvation è una canzone rock oriented solare ed orecchiabile. Lo stesso Ziras la definisce come “hit song”. Difficilmente rimarrete indifferenti al groove melodico di questo pezzo. Number One si spinge su lidi più strettamente heavy, forte di un finale da brividi, in cui i tre “virtuosi” fanno registrare uno dei passaggi migliori del disco. Segue le stesse coordinate la successiva Night Of The Dead, molto in “Metallica style”, almeno per il riff portante. Difficile non pensare all’impatto in sede live del pezzo. Grande solidità con favolose aperture melodiche. E’ il turno della title track Hyperpyrexia. A proposito, per chi non lo sapesse, l’Iperpiressia è lo stato in cui ci si trova quando la temperatura corporea supera i 41,5°c, stato in cui si è metaforicamente trovato Theodore Ziras durante la composizione di questo album. Il chitarrista greco non ha ancora reso omaggio ad un altro dei suoi grandi maestri, John Petrucci. Manco a dirlo la canzone è marchiata a fuoco dallo stile del genio di Long Island. Non sarà originale ma, di sicuro effetto. Proprio come il passaggio di metà canzone, dove a suonare sembra proprio che siano i Dream Theater. Giù il cappello. Chiude il disco Go East altra ottima composizione dove Brian Tichy si mette in mostra come protagonista assoluto.
Nulla da eccepire per il suono, l’album risulta godibile, grazie al lavoro effettuato tra gli studi di Atene e quelli in California, dove lo stesso Sherinian si è occupato del mixaggio insieme ad Alex Todorov. Sicuramente il disco trae parecchio vantaggio dalla presenza di Sherinian e Tichy, autori di due prove superlative.
Theodore Ziras, anche se spesso troppo derivativo, fa ben sperare per il futuro. Se riuscirà ad esprimere ancor più personalità, riuscirà di sicuro a raggiungere una grossa parte di pubblico. Uno degli album strumentali migliori, se non il migliore, del 2007 appena chiuso.
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Interessante, soprattutto per l'ottimo lavoro di D. Sherinian. Cmq mi stanca dopo 3 o 4 tracks. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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01. Child Of Scotland 02. Such and Such 03. Rapid Eye Movement 04. Solitude 05. Seven Courses 06. Salvation 07. Number One 08. Night of the Dead 09. Hyperpyrexia 10. Go East
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Line Up
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Theodore Ziras – Guitars Derek Sherinian – Keyboards Brian Tichy – Drums Manos Markopoulos – Bass www.TheodoreZiras.com
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RECENSIONI |
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