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The Black - Infernus Paradisus et Purgatorium
21/05/2022
( 1070 letture )
L’intelletto e l’ingegno di Marius Donati, pregiato pittore abruzzese meglio conosciuto come Mario “The Black” Di Donato, nel 1989 partorisce quello che poi sarà il suo progetto migliore e, soprattutto, grossa fonte di ispirazione per molte band doom a venire. Una creatura musicale dal semplice e diretto nome, The Black, nella quale Mario è leader e vocalist, mentre Belfo De Leonardis al basso, Lord Fist Miccoli alla batteria e Jan Bernardi alle tastiere completano la formazione. Con questa band, Mario Di Donato si slega completamente dai canoni e da alcune logiche musicali classic metal degli anni Ottanta creando nuovi suoni e nuovi scenari heavy mischiandoli al doom. Musicalmente parlando, il doom di marchio The Black è unico nella sua semplicità, le influenze sono prettamente intime e personali e le suggestive atmosfere sono create, suonate e disegnate sempre dal maestro.

Dopo l’oscuro Reliquarium, primo EP del gruppo, segue un’opera abbastanza complessa nei contenuti ma semplice e un po' banale nella strumentazione. Infernus, Paradisus et Purgatorium emerge praticamente subito, una luce fioca attira una forte attenzione, qualcosa di nuovo è stato forse finalmente scritto; un heavy/doom concepito in una maniera insana ma molto affascinate, il primo frutto proibito di un personaggio che farà la storia dell’heavy italiano. L’intento della band è evocare tetre e sinistre suggestioni attraverso una nuova musicalità. Infernus, Paradisus et Purgatorium riesamina l’opera dantesca e ne dona una metallica visione; ventisei minuti di perdizione sonora dove ogni singola traccia ha un determinato compito, cioè descrivere un girone (Orbis) o un cielo (Caelum) trasportandoli attraverso riff e marziali percussioni sui tre piani danteschi. Inferno, Purgatorio e Paradiso vengono riletti e reinterpretati in latino. il disco è efficace nel suo totale ma ha una evidente e chiara debolezza, un suono ed una produzione troppo cupa ed una troppa marcata lentezza. Bello ed affasciante, questo disco però non cade mai in una forte ripetitività, le due tracce strumentali M.T.M.M. - Prex- e I Orbis – Superbi sono un mix di accordi e ‘’lamenti’’ che preparano l’ascoltatore ad un nuovo sound pregno di una particolare e nuova oscurità. Una track by track non potrebbe mai spiegare l’animo inquieto di questo disco fatto principalmente di emozioni: accostate assoli di organo e sintetizzatori che da martellanti diventano quasi celestiali, cori dai toni dannati ed un continuo lamento vocale accompagnato da piccoli ma diretti guitar solo classici e mettete il tutto in un contesto malvagio.

Le atmosfere di questo disco, come nell’intera discografia, sono inquietanti e diaboliche, lente agonie vocali emergono da un oltretomba fatto di secche e forti percussioni che si alternano a chitarre e suoni gotici. The Black/Di Donato ha scritto grosse pagine inarrivabili dal punto di vista concettuale, la sua musica e i suoi testi ma soprattutto la sua pittura è fatta di immagini che parlano attraverso suoni lenti ed ossianici. Infernus, Paradisus et Purgatorium è una sorta di evocativo libro narrato di liturgiche percezioni, paradisiache dissonanze e peccati infernali. Senza ombra di dubbio una piccola perla per il popolo oscuro underground, ed il recupero è assolutamente doveroso.



VOTO RECENSORE
75
VOTO LETTORI
74.5 su 6 voti [ VOTA]
INFORMAZIONI
1990
Minotauro Records
Heavy/Doom
Tracklist
1. M.T.M.M. - Prex
2. VII Orbis - Violentes Contra Deum, Naturam et Artem
3. IX Orbis - Proditores
4. VIII Orbis - Simulatores Latrones
5. I Orbis - Superbi
6. II Orbis - Invidentes
7. IV Orbis - Interfectores
8. IV Caelum - Amimae Callidae
9. VIII - Caelum - Spiritus Triumphantes
Line Up
Mario "The Black" Di Donato (Voce, Chitarra)
Belfino De Leonardis (Basso)
Giuseppe "Lord Fist" Miccoli (Batteria)

Musicisti ospiti:
Gianni Bernardi (Tastiera)
 
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