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26/04/25
HEAVY LUNGS + LA CRISI + IRMA
BLOOM- MEZZAGO (MB)
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The Black - Peccatis Nostris
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11/01/2025
( 500 letture )
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Ormai da molti anni a questa parte, il sottoscritto va postulando la maggiore oggettivazione possibile delle recensioni, in modo da fornire un quadro quanto più veritiero delle varie uscite discografiche senza lasciarsi condizionare dai gusti personali. Almeno come obiettivo filosofico. Ebbene, questa sarà l'esatto opposto. Ammesso che si possa parlare di vera recensione e non di sentito omaggio. Poco professionale se volete, ma doveroso da parte mia.
Se devo parlare di Mario “The Black” Di Donato a pochi giorni dalla sua scomparsa, per conto mio non posso infatti essere oggettivo, perché prima di essere un grande musicista, Mario era un caro amico personale e questo non può che influire sul mio scritto. Per quanto riguarda Peccatis Nostris, in condizioni normali potrei dilungarmi nella sua descrizione molto a lungo e parlare di come si tratti di un concept album il cui tema centrale è palesemente quello dei Sette Vizi Capitali. Con le trame musicali scritte da Di Donato che prendono spunto in primis dal lavoro dei Black Sabbath. Con tutto ciò che è venuto dopo in tema doom a essere conseguenziale e con sfumature anni Sessanta lasciate sottotraccia. Del resto, la storia del Nostro parte davvero da molto lontano e tra le sue influenze c'erano Hendrix, Small Faces e altri gruppi del genere. A caratterizzare tutto è sempre l'uso del latino nel cantato, a rivendicare l'origine profondamente italica di questa proposta e con le radici regionali che restano sempre molto presenti. Tra Pigritia, Avaritia, Superbia, Luxuria, Gula, Invidia e Ira, la storia del metal italiano scrive qui un altro capitolo di quella metallica. Peraltro, con Enio Nicolini al fianco. Da notare l'operazione condotta dalla Black Widow Records, che dopo la prima uscita di questo lavoro ha accorpato il contenuto di due diversi vinili, abbastanza coerenti comunque dal punto di vista prettamente stilistico, presentando un'opera su CD che contiene anche Capistrani Pugnator, un altro miniconcept uscito circa due anni prima di Peccatis Nostris. Per approdare così alle radici regionali di cui accennavo prima, dato che la figura in questione è ispirata a una statua, il Guerriero di Capistrano, attualmente conservata al museo di Chieti. Una canzone che era anche un suo famoso quadro del quale parlavamo spesso.
Con Mario Di Donato mi sono trovato a collaborare, con lui che ha dato un contributo a una mia opera, mi ha offerto la possibilità di partecipare da pari a pari con grandi nomi del metal a una sua iniziativa e io che ho ricambiato su una sua, che forse uscirà postuma. Ma per me The Black era soprattutto un amico col quale parlare d'arte pittorica, di musica, delle nostre famiglie e di tanto altro. Mi perdonerete quindi se per una volta il mio scritto è stato meno tecnico e descrittivo del solito e più emotivo che altro. Niente voto in questo caso e mi raccomando, non dimenticate un vero artista a tutto tondo.
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3
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...grande artista....spero di leggere presto ...una recensione dei requiem.... |
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2
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Grande artista Mario, grave perdita. Confesso di conoscere poco The Black e molto bene gli Unreal Terror. Dovrò rimediare |
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1
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Grandissimo Mario! Artista indimenticabile, emozioni uniche ad ogni album. ..avrei sempre voluto conoscerlo personalmente |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Pigritia 2. Avaritia 3. Superbia 4. Luxuria 5. Gula 6. Invidia 7. Ira
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Line Up
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Mario Di Donato (Voce, Chitarra) Enio Nicolini (Basso) Gianluca Bracciale (Batteria)
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