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27/04/25
THE LUMINEERS
UNIPOL FORUM, VIA GIUSEPPE DI VITTORIO 6 - ASSAGO (MI)
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Shadows Of Steel - Second Floor
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( 5615 letture )
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Dopo una lunga attesa e una marea di rinvii,finalmente gli Shadows Of Steel sono riusciti a pubblicare il seguito del loro debutto autointitolato. Quel disco, uscito nel 1998, rimane ancora oggi uno degli esempi più significativi ed esaltanti del power tricolore e dispiace che Wild Steel e Co. non abbiano raccolto, allora, quel successo di vendite che avrebbero ampiamente meritato.
Infatti Shadows Of Steel appare,ora come ieri, un disco di power metal evoluto di valore inestimabile, dove al power di marca Helloween-Stratovarius veniva aggiunto un tessuto sinfonico e progressivo ben bilanciato ed integrato,senza contare le frequenti digressioni di marca hard rock e class metal.
Second Floor riprende proprio quel discorso musicale bruscamente interrotto (e parzialmente ripreso con i due Mini-CD Twilight e Heroes) e lo fa nel migliore dei modi: d’accordo non ci sono più le special guests Olaf Thorsen (ex-Labyrinth), Chris Breeze (Labyrinth), Vic Mazzoni (Projecto) e il tastierismo virtuoso e strabordante di Andrew McPauls (Labyrinth), ma la forza della musica degli Shadows Of Steel è ancora intatta; la capacità di unire ritmiche vorticose a melodie incise nel cristallo, il fondere virtuosismi ricercati a brani immediati e trascinanti: nulla è andato perso, anche se va detto che la componente speed è in questo cd più accentuata.
Il disco si apre con l’intro Prelude, barocca e pomposa e che si schiude nella reprise del ritornello di Shadows Of Steel (dal primo cd dei Nostri) ormai un classico della band. Ma non c’è tempo per respirare, perché si parte subito con un trittico micidiale: Second Floor, Somewhere High Above ed Heroes sono il sogno proibito di ogni amante del power-prog sinfonico; la prima è graziata da un ritornello stupendo e da un tiro micidiale, la seconda invece si caratterizza per una coralità vocale che la rende maestosa nel suo incedere; infine Heroes vanta leggeri influssi elettronici,ma calati in un brano potentissimo e marchiato a fuoco da un refrain esaltante.
Con King Of The Island e Dame And Lord è la componente class metal e prog a prevalere: soprattutto Dame And Lord è un brano meraviglioso… pomposo, ricercato, melodicamente sublime e graziato da una voce femminile leggiadra che si alterna a quella del leader Wild Steel. Di sicuro un nuovo classico per la band!
A calmare gli animi segue la dolce ballata December che mostra i progressi compiuti, a livello vocale, da Wild Steel rispetto al passato; si tratta però solo di una pausa momentanea perché la band piazza subito una velocissima e ultra catchy Crying, seguita dalla raffinatissima Distant Voices, stupendo misto tra sonorità hard rock, maideniane e progressive.
L’album si chiude con Talk To The Wind, ballad sentita ed elegantemente elaborata, ma soprattutto con la grandiosa The Playing Room V, vera e propria summa di tutte le sfaccettature del Shadows Of Steel sound.
Da lodare la prestazione di tutti i membri della band:in particolare l’operato dei due chitarristi Ice Reaven e Yackson, abilissimi nel tessere trame ritmiche al fulmicotone ed assoli tecnici ma ricchi di feeling, nonché l’operato alla batteria, alle tastiere ed alla produzione (chiara e definita per ogni strumento) di Frank Andiver. Da segnalare anche i netti miglioramenti a livello vocale ed interpretativo di Wild Steel, anche se il suo timbro molto particolare (a tratti simile a quello di Midnight dei Crimson Glory) può non piacere a tutti.
In ogni caso un bellissimo e significativo ritorno per una band che nel campo del power sinfonico meriterebbe ben altra attenzione e considerazione: io lo dico senza paura, ci sono più idee e belle canzoni in questo disco che negli ultimi tre degli Stratovarius o degli Helloween!
Se amate il power ben fatto e non scontato questo Second Floor deve essere vostro, senza se e senza ma….
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3
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Un gioiellino power primi anni 2000, velocissimo, tecnico, intenso, epico che sprizza anni 90 da tutti i pori. Altissima qualità a profusione! |
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2
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Li conosco dal primo album, che avevo comprato all'epoca perché avevo saputo che Wild Steel era un grande fan di Midnight dei Crimson Glory. Questo lo conosco meno, non è un genere che sento spesso, però loro, come i Projecto, altro gruppo ligure, mi sono sempre piaciuti. |
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1
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Disco spettacolare. Forse anke migliore del precedente, e le due ballads sono un qualcosa di unico che lascia il segno. Dare un voto sarebbe superfluo, concordo col recensore |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Prelude
2. Second Floor
3. Somewhere High Above
4. Heroes
5. King Of The Island
6. Dame And Lord
7. December
8. Crying
9. Distant Voices
10. Talk To The Wind
11. The Playing Room V
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Line Up
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Wild Steel: vocals
Steve Vawamas: bass
Ice Reaven: guitar
Yackson: guitar
Frank Andiver: drums
Francis Scarlet: keyboards
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RECENSIONI |
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