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26/04/25
HEAVY LUNGS + LA CRISI + IRMA
BLOOM- MEZZAGO (MB)
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Cultus Sanguine - Shadows' Blood
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25/06/2022
( 1536 letture )
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I Cultus Sanguine sono una delle realtà storiche e rappresentative delle frange più oscure e decadenti del metal estremo italiano, e ormai anche tra le più longeve, visto che a distanza di quasi trent'anni dalla loro fondazione calcano ancora i palchi nazionali e non solo nonostante i molti cambi di line-up e "solo" due full-lengths all'attivo. La band viene fondata a Milano grazie all'incontro tra il cantante Ferghieph e Roberto Mammarella (che assumerà lo pseudonimo di Aqua Regis per l'occasione), fondatore dei Monumentum e dell'etichetta Avantgarde Music, a cui presto si uniscono il batterista Vito Rizzi (in arte Custos Arcanorum, conosciuto anche come Draughar) e il tastierista Mauro Berchi, o Ouranos, sostituito poi da Rex Nebulah, ovvero Daniele Bovo, anche lui coinvolto nei Monumentum.
Con questa formazione, la band, che aveva già all'attivo un EP omonimo uscito per la Wounded Love Records, vecchia sottoetichetta della Avantgarde, realizza nel 1996 un promo che vale loro un contratto con l'inglese Candlelight Records, label all'epoca già celebre per aver pubblicato i primi lavori di gruppi seminali come Emperor, Enslaved e Opeth. L'anno successivo viene quindi registrato, ai Settenote Studios di Milano, il primo lavoro sulla lunga distanza dei Cultus Sanguine, intitolato Shadows' Blood. L'album mette in risalto un coacervo di influenze ed ispirazioni disparate, che vanno dal black metal più primigenio a quello della seconda ondata, ai maestri del doom metal, passando per le suggestioni gothic e post-punk di gruppi come Christian Death e Bauhaus. Il risultato è un disco tetro ed evocativo, che unisce ad un impianto fondamentalmente black metal una componente dark e gotica, interpretando in maniera originale un connubio cui tra l'altro andava dedicandosi più di una band in Italia in quegli anni. Il nucleo del sound dei Cultus Sanguine ha infatti un'impronta più marcatamente doom rispetto, ad esempio, ai primi Opera IX e implementa le influenze gothic in maniera quantomeno più sobria rispetto ai Theatre des Vampires, ma parte più o meno dalle stesse basi ed influenze iniziali di questi ed altri gruppi della scena italiana e non solo. Gran parte dei circa 40 minuti che compongono l'ascolto di Shadows' Blood sono caratterizzati da mid-tempos in cui è un organo, spettrale ed ossessivo, ad accompagnare sovente la chitarra e il basso di Mammarella, mentre Ferghieph intona una prova teatrale, dal timbro quasi disperato, che si alterna tra uno screaming malsano e clean sofferenti. Il canovaccio viene riproposto con un certo successo più o meno in tutte le canzoni, fatta eccezione per la più melodica e meno cupa We Have No Mother, in cui la sei corde si concede assoli lunghi e melodici e le tastiere si fanno più eteree ancestrali, nonché per l'intermezzo Le Tombe, in cui si può scorgere anche il declamare lento di una folla che prega in Chiesa e che spesso viene utilizzato come intro dei concerti della band, e per l'outro Among Shadows. Anche la title-track e Silent Tunes of Falling Blood presentano alcune sezioni più calme e melodiche, con anche chitarre, voci in clean e passaggi pianistici, ma evolvono poi nello stile più classico della band, con riff cupi e pesanti e gli accordi o gli arpeggi dell'organo a completare il suono. Tra le canzoni più riuscite vanno ricordate inoltre The Calling Illusion e Il Sangue, tra le più conosciute del combo meneghino e tra le più riproposte in sede live, con il loro incedere lento e malvagio, i loro ritornelli riusciti e le loro atmosfere lugubri e sinistre.
Il debutto dei Cultus Sanguine è dunque un buon disco che ha contribuito a consolidare alcune tendenze del panorama estremo italiano e a influenzarne di future, grazie all'atmosfera oscura che lo caratterizza e lo rende ben riconoscibile fin dai primi ascolti, e che unisce black, doom e gothic in una formula ben riuscita che si evolverà ulteriormente nel successivo The Sum of All Fears.
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VOTO LETTORI
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98.46 su 412 voti [
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5
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Dotato di un suo fascino soprattutto per il momento storico di uscita e i brani in lingua madre,che in italiano fanno un certo effetto.Non una gemme,ma un lavoro cmq onesto. 70 |
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3
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Disco molto bello e personale. |
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2
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Saranno anche tra le più longeve, ma sono stati fermi 17 anni... purtroppo..... |
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1
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Grande band ed ottimo esordio. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. The Calling Illusion 2. Il Sangue 3. Shadows' Blood 4. We Have No Mother 5. The Graves Forgot My Name 6. Lady of Lies 7. On These Nocturnal Wings 8. Le Tombe 9. Silent Tunes of Falling Blood 10. Among Shadows
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Line Up
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Ferghieph (Voce) Aqua Regis (Chitarra, Basso) Rex Nebulah (Tastiera) Custos Arcanorum (Batteria)
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RECENSIONI |
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