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Remains of Destruction - New Dawn
24/07/2022
( 700 letture )
La nascita dei Remains of Destruction risale al 2019, quando il cantante Jesse Yrjölä ed il chitarrista Timo Pelkonen decidono di unire le forze per creare nuovo materiale e dare sfogo alla loro creatività musicale. Dopo qualche sparuto singolo sfornato durante i primi tre anni di attività, la band finlandese arriva finalmente nel 2022 a pubblicare il primo full-length con una formazione che consta di ben sei elementi, fra cui due chitarristi –oltre al già citato Pelkonen anche Saalas Ruokangas- e il tastierista Osmo Lassila.
New Dawn è un esempio di power metal sinfonico certamente non rivoluzionario ma discretamente realizzato, nel quale non mancano né riferimenti ai lavori di Sabaton o Evergrey, né tantomeno quegli influssi elettronici alla Battle Beast (o Beast in Black se preferite) che sono di tendenza al momento attuale.

Si tratta di trentasette minuti in linea di massima piacevoli e che contengono degli spunti di tutto rispetto, come l’opener Blood Moon, la quale possiede tutti i crismi della classica hit power metal: introduzione sinfonica, ottimi riff, sezione ritmica robusta, ritornello coinvolgente, orchestrazioni di valore ed efficace assolo di chitarra. Altra traccia che si eleva decisamente dal resto è la cavalcata Gaze Upon the Stars, in cui il dosaggio fra epica, cinematica e melodia raggiunge livelli davvero notevoli.
Nel complesso il connubio fra la ruvida vocalità di Jesse Yrjölä e il protagonismo delle chitarre è uno dei punti di forza dell’album, cosa che a volte si fatica ad affermare per quello che riguarda le composizioni in sé, le quali non sempre si distinguono per personalità e maturità. A parte i due episodi già citati infatti, non molto altro risulta memorabile, nonostante l’indubbia perizia dei musicisti. Il buon mid-tempo della title track e la valida Final Light, ad esempio, sono due dei momenti nei quali la creatività ha la meglio su una certa comfort-zone compositiva, nella quale i nostri ogni tanto si perdono. La produzione infine è rivedibile: batteria poco in risalto, voce al contrario troppo in primo piano e passaggi di chitarra non sempre limpidi.

Al netto di tali difetti però, occorre riconoscere come il potenziale dei Remains of Destrucion non sia per nulla male e che New Dawn è un disco che non si può di certo definire brutto. Una considerazione tuttavia va fatta. Il senso di iniziare a proporre canzoni di power metal ai giorni nostri potrebbe in fin dei conti non apparire così chiaro se poi tali prodotti, pur non sfiorando la mediocrità, appaiono perlopiù scontati e poco originali. I sei finlandesi potrebbero pertanto finire presto nell’oblio qualora non riuscissero a definire con maggior peculiarità i connotati della loro musica. Visto il buono che c’è nel loro primo album sarebbe un peccato, ma quante band abbiamo visto negli ultimi anni che sono state troppo presto dimenticate?



VOTO RECENSORE
66
VOTO LETTORI
65 su 1 voti [ VOTA]
Weareblind
Lunedì 25 Luglio 2022, 18.45.41
1
Caspita, voce veramente a coprire troppo. Batteria poco percettibile, voce come se ce l'avessi in casa.
INFORMAZIONI
2022
Inverse Records
Power
Tracklist
1. Blood Moon
2. Final Light
3. New Dawn
4. Mastermind
5. Mankind’s Request
6. Gaze Upon the Stars
7. Northern Stars
8. Silvery Fields
9. From Shadows We Rise
Line Up
Jesse Yrjölä (Voce)
Timo Pelkonen (Chitarra, Cori)
Salaas Ruokangas (Chitarra, Cori)
Osmo Lassila (Tastiera)
Jaakko Saloranta (Basso, Cori)
Janne Ollikainen (Batteria)
 
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