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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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Remains of Destruction - New Dawn
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24/07/2022
( 700 letture )
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La nascita dei Remains of Destruction risale al 2019, quando il cantante Jesse Yrjölä ed il chitarrista Timo Pelkonen decidono di unire le forze per creare nuovo materiale e dare sfogo alla loro creatività musicale. Dopo qualche sparuto singolo sfornato durante i primi tre anni di attività, la band finlandese arriva finalmente nel 2022 a pubblicare il primo full-length con una formazione che consta di ben sei elementi, fra cui due chitarristi –oltre al già citato Pelkonen anche Saalas Ruokangas- e il tastierista Osmo Lassila. New Dawn è un esempio di power metal sinfonico certamente non rivoluzionario ma discretamente realizzato, nel quale non mancano né riferimenti ai lavori di Sabaton o Evergrey, né tantomeno quegli influssi elettronici alla Battle Beast (o Beast in Black se preferite) che sono di tendenza al momento attuale.
Si tratta di trentasette minuti in linea di massima piacevoli e che contengono degli spunti di tutto rispetto, come l’opener Blood Moon, la quale possiede tutti i crismi della classica hit power metal: introduzione sinfonica, ottimi riff, sezione ritmica robusta, ritornello coinvolgente, orchestrazioni di valore ed efficace assolo di chitarra. Altra traccia che si eleva decisamente dal resto è la cavalcata Gaze Upon the Stars, in cui il dosaggio fra epica, cinematica e melodia raggiunge livelli davvero notevoli. Nel complesso il connubio fra la ruvida vocalità di Jesse Yrjölä e il protagonismo delle chitarre è uno dei punti di forza dell’album, cosa che a volte si fatica ad affermare per quello che riguarda le composizioni in sé, le quali non sempre si distinguono per personalità e maturità. A parte i due episodi già citati infatti, non molto altro risulta memorabile, nonostante l’indubbia perizia dei musicisti. Il buon mid-tempo della title track e la valida Final Light, ad esempio, sono due dei momenti nei quali la creatività ha la meglio su una certa comfort-zone compositiva, nella quale i nostri ogni tanto si perdono. La produzione infine è rivedibile: batteria poco in risalto, voce al contrario troppo in primo piano e passaggi di chitarra non sempre limpidi.
Al netto di tali difetti però, occorre riconoscere come il potenziale dei Remains of Destrucion non sia per nulla male e che New Dawn è un disco che non si può di certo definire brutto. Una considerazione tuttavia va fatta. Il senso di iniziare a proporre canzoni di power metal ai giorni nostri potrebbe in fin dei conti non apparire così chiaro se poi tali prodotti, pur non sfiorando la mediocrità, appaiono perlopiù scontati e poco originali. I sei finlandesi potrebbero pertanto finire presto nell’oblio qualora non riuscissero a definire con maggior peculiarità i connotati della loro musica. Visto il buono che c’è nel loro primo album sarebbe un peccato, ma quante band abbiamo visto negli ultimi anni che sono state troppo presto dimenticate?
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Caspita, voce veramente a coprire troppo. Batteria poco percettibile, voce come se ce l'avessi in casa. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Blood Moon 2. Final Light 3. New Dawn 4. Mastermind 5. Mankind’s Request 6. Gaze Upon the Stars 7. Northern Stars 8. Silvery Fields 9. From Shadows We Rise
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Line Up
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Jesse Yrjölä (Voce) Timo Pelkonen (Chitarra, Cori) Salaas Ruokangas (Chitarra, Cori) Osmo Lassila (Tastiera) Jaakko Saloranta (Basso, Cori) Janne Ollikainen (Batteria)
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RECENSIONI |
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