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27/04/25
THE LUMINEERS
UNIPOL FORUM, VIA GIUSEPPE DI VITTORIO 6 - ASSAGO (MI)
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The Agony Scene - Get Damned
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( 1685 letture )
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Quando ormai mi ero convinta che la scena metalcore fosse inevitabilmente satura, stremata a causa di troppi gruppi mediocri al punto da non esserci posto per qualcuno che fosse degno di nota, mi sono dovuta invece ricredere all’ascolto dell’ultimo full-lenght dei The Agony Scene.
I cinque americani, con il primo lavoro self-titled sotto Solid State records furono tacciati di fare christian metal (essendo questa una casa discografica che sforna molte band del genere) e molto offesi da queste dicerie cercarono di sfatarle migrando prima alla Roadrunners con ‘The darkest red’ e poi alla Century Media, man mano incattivendo il loro prodotto fino all’ultimo album, apoteosi dell’aggressività: così attaccano col nuovo ‘Get damned’ che trova le sue fondamenta nell’hardcore più puro e che nella sua cattiveria vede un perfetto bilancio fra il genere (più precisamente un post-thrash/deathcore punk con lievi contaminazioni groove) e la classe delle composizioni e della registrazione. Risultato: un lavoro dall’efficacia tangibile a primo ascolto.
‘Get damned’ quindi, a dispetto dell’aggressività complessiva dei pezzi, ha un sound raffinato, con brani concisi e taglienti dalla brevità tipica di prima scuola moshcore, influenza che caratterizza anche le chitarre: esse infatti, dimentiche dei soli, si concentrano sulle ritmiche tecniche, su riffs thrash valorizzati dalla batteria serrata e veloce, ma d’altra parte è evidente l’alternanza fra riffs in palm-mute e bridges aperti tipicamente groove.
L’intero album è caratterizzato da sonorità acidamente dissonanti (vedi pezzi come ‘The opposition’, ‘Dances with devils’) che impediscono alla melodia di prender piede, e forse questo predispone l’ascoltatore a percepire in rari momenti una certa ripetitività dei suoni, aspetto tutto sommato trascurabile visto l’headbanging senza freno scatenato dall’ascolto. La voce si volta principalmente ad uno screaming soffocato, con una manciata di episodi filtrati (‘Predation’) o di growl, e solo una catabasi a voce pulita nell’ultimo pezzo ‘Old scratch’, amaro quanto basta per concludere in bellezza un album che vale decisamente la pena di ascoltare.
Pollice alto per i The Agony Scene!
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una band tanto talentuosa quanto ignorata e purtroppo non esistono più ed infatti questo è il loro canto del cigno ed è un lavoro di pura alta classe anche se, almeno per me, la loro punta di diamante resta The Darkest Red. insomma se volete provare a farvi piacere per una buona volta il metalcore i The Agony Scene fanno al caso vostro |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Barnburner 2. Predation 3. Dances With Devils 4. Adversary 5. White Nights 6. Rapture 7. Deliverance 8. Rattle Me Bones 9. The Opposition 10. Will To Bleed 11. Old Scratch
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Line Up
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Mike Williams – Vocals Chris Emmons – Guitar Brian Hodges – Guitar Chris Rye – Bass Ryan Folden – Drums
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RECENSIONI |
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