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Klimt 1918 - Undressed Momento
( 6806 letture )
Prima di mettere il cd nel lettore dello stereo, mi sono rigirato tra le mani il digipack di questo Undressed Momento almeno una quarantina di volte; tanta, forse troppa, era l’attesa per l’esordio del gruppo romano, ma giustificata dai ricordi di lunghi pomeriggi tra amici segnati da sostanze alcoliche, nicotina, foto sgualcite e riflessioni sulla vita, il tutto con l’accompagnamento sonoro del demo Secession Makes Post-Modern Music. Dopo quel demo, le mie attese per il cd d’esordio dei Klimt 1918 erano alle stelle, ma tanta era anche la paura di una possibile delusione: invece, come solo i grandi sanno fare, la band ha trasformato una debolezza in suo punto di forza ed è andata oltre…oltre se stessa, oltre Secession Makes Post-Modern Music, oltre ogni aspettativa. Undressed Momento è il risultato di tutto ciò: un disco unico, raffinato e ricercato, ma ricco di emozioni che si possono toccare quasi con mano. Rispetto ai compagni di label Room With A View, i quali giocano col male di vivere e sembrano quasi godere della loro decadenza, i Klimt 1918 appaiono invece disperati e terrorizzati, completamente in balia dello “spleen” di una monotona quotidianità. Quello dei fratelli Soellner è un viaggio musicale a ritroso verso il pop e la new wave di metà anni ’80, il tutto rivisto in un ottica metal, ma suonato con la raffinatezza di una band padrona degli strumenti.

Pale Song, l’opening track del cd è l’esempio lampante della “creatività piangente” dei Klimt 1918, dove dark, pop, metal e poesia si fondono a paesaggi grigi e foschi; Parade Of Adolescence e We Don’t Need No Music sono chiaroscuri a base di Cure e Cocteau Twins mischiati al sapore acre di fine eighties, quando l’uscita di un vinile della 4AD era ancora un avvenimento da celebrare nella solitudine della propria stanza. Ma l’immensità di questo Undressed Momento sta proprio nella capacità della band di sporcare il passato con la forza del presente: ogni singola nota, ogni passaggio ha la freschezza e l’immediatezza della “prima volta”, ma soprattutto il gruppo riesce a fondere in maniera invidiabile la materia metal con le pulsioni pop e dark-wave; ecco allora che brani come la title track o That Girl vivono sospesi tra dolcezza e attacchi raffinati e rabbiosi, mentre squarci quasi orchestrali, sembrano voler far penetrare una luce già pronta a spegnersi. Naif Water Colous e If Only You Could See Me Now si nutrono di quel pop epico che ha reso grandi i Tears For Fears, ma il gruppo inglese viene trasfigurato in un mare di note che inebria e rapisce allo stesso tempo. Degna chiusura per Stanligrad Theme brano immensamente bello e disperato, che sembra aprirsi verso un orizzonte lontano, che ci permetta di abbandonare la prigione della quotidianità.

Ebbene sì la quotidianità, la vita di ogni giorno, le storie semplici, ma immensamente grandi perché nostre, tutto questo è Undressed Momento: qui non troverete l’oscura e pacata riflessione di Arte Novecento (Novembre, un disco ormai cult), né il viaggio solare nel decadentismo incosciente di First Year Departure (Room With A View: immensi), ma solo la disperazione e la tristezza di una storia che si consuma tra le mura di una casa e le strade affollate di città egoisticamente deserte: potrebbe essere quella di ognuno di noi, i Klimt 1918 ne hanno scritto la colonna sonora.

Un digipack elegantissimo, una produzione cristallina e “caldamente” fredda (ad opera di Giuseppe Orlando e Max Pagliuso dei Novembre), una band grandiosa dal punto di vista creativo e musicale, ma soprattutto un disco stupendo destinato a segnare gli animi tormentati: ecco Undressed Momento è tra noi, colonna sonora di un esistenza, antidoto contro la disillusione, rimedio contro i nostri vuoti esistenziali proprio come quel Songs From The Big Chair dei Tears For Fears nella penultima pagina del booklet…..da avere senza remore, non ne potrete più fare a meno.

N.B. Il disco è richiedibile alla label My Kingdom Music o alla Masterpiece Distribution.



VOTO RECENSORE
s.v.
VOTO LETTORI
76.04 su 133 voti [ VOTA]
azaghtoth84
Mercoledì 28 Giugno 2023, 15.05.12
7
ordinato dopo aver ascoltato la stupenda that girl!!!!.....spero arrivi presto
Strip Metal
Martedì 5 Luglio 2022, 11.27.14
6
Sopravvalutati. Na noia assoluta
Alberto
Mercoledì 23 Marzo 2022, 22.11.49
5
Band assolutamente da riscoprire e amare visceralmente…
UpLoad
Mercoledì 13 Agosto 2014, 19.59.44
4
Fantastico!
fabriziomagno
Mercoledì 20 Aprile 2011, 17.46.02
3
album magnifico. Voto: 90
kimu
Domenica 7 Marzo 2010, 19.41.48
2
capolavoro totale. un disco di una bellezza disarmante, raffinato, quasi etereo ma denso di significato. da avere assolutamente
Sanvean
Domenica 16 Novembre 2008, 15.15.01
1
Che dire? Un capolavoro assoluto! E come tale, forse destinato a pochi!
INFORMAZIONI
2003
My Kingdom Music
Gothic
Tracklist
1.
2. Pale Song
3. Parade Of Adolescence
4. We Don't Need No Music
5. Undressed Momento
6. That Girl
7. Naif Watercolour
8. If Only You Could See Me Now
9. Stalingrad Theme
Line Up
Marco Soellner: voce, chitarra
Alessandro Pace: chitarra
Davide Pesola: basso
Paolo Soellner: batteria
 
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