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26/04/25
HEAVY LUNGS + LA CRISI + IRMA
BLOOM- MEZZAGO (MB)
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20/01/2023
( 1237 letture )
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Scelta coraggiosa quella degli Shinedown, con l’uscita del loro settimo disco, Planet Zero, pubblicato il 1 Luglio 2022 via Atlantic Records, registrato al Big Animal Studio in Carolina e prodotto dal bassista Eric Bass. Coraggiosa perché questo è un disco un po' atipico per l’odierna concezione discografica e per la fruizione di massa della musica in streaming, poiché, in quanto concept album, ha una durata di quasi 50 minuti e contiene venti tracce, sebbene in realtà sette di queste siano intermezzi elettronici, talvolta sfocianti nella dance con una voce robotica (chiamata Cyren) che guida l’ascoltatore in visita sul pianeta, i quali si alternano ai tredici brani ben distribuiti contenenti il tipico recente sound degli Shinedown. La descrizione che viene fatta esalta quelli che la band intercetta come problemi sociali del nostro tempo, dall’impoverimento culturale all’influenza della tecnologia e dei social sulle nuove generazioni, alla mancanza di empatia verso il prossimo con una tendenza all’imbarbarimento sociale ed ancora alla speranza, probabilmente utopistica, di un’umanità futura più compassionevole. Tuttavia tali tematiche tendono ad essere maggiormente espresse nelle parole che nelle ambientazioni musicali, che tutto possono risuonare tranne che depresse, desolanti o prive di speranza. Alcuni pezzi riescono a parlare di distruzione socio-culturale con mood di giubilo al limite della destabilizzazione, quasi rievocando, e senza volerlo, i sorrisi rarefatti del video di Black Hole Sun (solo quelli sia chiaro), ma risultando lontani anni luce da pietre miliari come quella, anche solo nella concezione.
L’intro è la piccola colonna sonora che ci accompagna in questo viaggio interstellare e ciò che si presenterà al nostro arrivo darà man mano indizi di consolidamento d’opinione sulla loro proposta. Sarà possibile quindi imbattersi nei tipici pezzi rock più tirati della band che mantengono, però, l’inconfondibile vena radio-friendly, quali la vagamente epica No Sleep Tonight, l’omonima Planet Zero col suo riffone alla Rage Against The Machine e Dead Don’t Die, alternate a classiche, efficaci, solide e solite ballad quali Dysfunctional You, incentrata sulla tematica delle malattie psicologiche e A Symptom of Being Human arricchita dagli archi. Bisognerà giungere alla tredicesima traccia, con Clueless and Dramatic e poi alla diciassettesima, con The Saints of Violence and Innuendo ed il suo bridge psichedelico, per ritrovare un po\' di grinta mentre un paio di pezzi danzerecci, America Burning e Sure is Fun iniziano a farci saltellare con animi festosi fino a barcollare ubriachi di commercialità: ricca di un’ilarità quasi inquietante la prima e di un appeal capace di stringere la mano agli Imagine Dragons la seconda. Sembrano voler essere eccessivamente compiacenti, ma è Hope la tipica ballad pop stucchevole ma praticamente immancabile in un loro disco, accompagnata da Daylight, secondo singolo estratto, con la sua introduzione di pianoforte rivelatrice di un mood soul. Urge invece ammettere che, nonostante un brano cosi "adolescenziale" avrebbe potuto rendere di più agli esordi, Army of the Underappreciated si rivela una piacevole sorpresa punk rock che non aspira ad inventare o rivoluzionare ma sfrutta, anzi, la sua vena spensierata e coraggiosa nel differenziarsi dalle altre. La conclusione, What You Wanted, è una banda in marcia o una filastrocca? Forse entrambe le cose e purtroppo non è stata un ottimo connubio. La cosa confortante rimane comunque la grande tecnica e potenza vocale di Brent Smith; che piaccia o no, la sua vocalità ed i suoi hook sono il marchio di fabbrica degli Shinedown e assoluto punto di forza sebbene ormai la direzione intrapresa sia quella di una band in totale zona di confort con l’orecchiabilità e la propria anima pop emersa definitivamente.
La formazione di Jacksonville conferma quanto elaborato nei due lavori precedenti, Threat to Survival ed Attention Attention nella fruibilità, nei messaggi sociali e nell’attitudine radiofonica, fornendoci la prova consolidata che il loro obiettivo sia giungere alle orecchie di un pubblico più ampio possibile con la scelta di dare più rilievo a brani alla portata del mainstream, senza raggiungere inoltre il livello del loro apice (raggiunto in Amarillys e soprattutto in The Sound of Madness). Una formula che non deluderà i fan più affezionati ma difficilmente ne acquisirà di nuovi. Il vero rammarico è che non sia bastato il sequencing tracks e l’intenzione di trattare tematiche sociali per rendere Planet Zero un concept album di critica, frattura, viaggi spaziali o, tantomeno, disperazione. Malgrado l’accessibilità dei brani presi singolarmente, il disco non riesce a raccontarci una storia lineare, accattivante, non risulta compatto nella sua forma tematica e non ci conduce in nessun luogo davvero degno di essere vissuto intimamente. Giunti a fine ascolto questo pianeta continua ad apparire ignoto ed inesplorato, ma nonostante questo è riuscito a raggiungere persino la numero uno di Billboard US in Top Rock, Alternative e Hard Rock album e per i fan europei sarà stato un peccato che la band, lo scorso anno, abbia dovuto ricorrere alla cancellazione del tour con gli Asking Alexandria a causa di condizioni economiche e logistiche troppo pesanti da sostenere, ma a parte questi intoppi gli Shinedown sembrano aver raggiunto una loro forma identificativa più chiara e pare che, per lo meno a livello di numeri, il mainstream stia apprezzando.
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2
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Non mi ha preso granche\' ma c e\' qual he riff intrigante, sebbene lontano da Sound of Madness e Amaryllis (A proposito, a quando la recensione di entrambi?)
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1
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Ascoltando una radio rock mentre lavoro in officina,quelle canzoni che ho sentito le ho trovato come posso dire insopportabili |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. 2184 2. No Sleep Tonight 3. Planet Zero 4. Welcome 5. Dysfunctional You 6. Dead Don’t Die 7. Standardized Experiences 8. America Burning 9. Do Not Panic 10. A Symptom of Being Human 11. Hope 12. A More Utopian Future 13. Clueless and Dramatic 14. Sure is Fun 15. Daylight 16. This is a Warning 17. The Saints of Violence and Innuendo 18. Army of the Underappreciated 19. Delete 20. What You Wanted
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Line Up
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Brent Smith (voce) Zach Myers (chitarra, cori) Eric Bass (basso, pianoforte) Barry Kerch (batteria)
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