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27/04/25
THE LUMINEERS
UNIPOL FORUM, VIA GIUSEPPE DI VITTORIO 6 - ASSAGO (MI)
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Dark Suns - Grave Human Genuine
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( 4391 letture )
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Chi, come il sottoscritto, ama gruppi musicali che rispondono al nome di Pain Of Salvation o ancora Opeth, non può non trovare nei Dark Suns una ulteriore punto fermo nel panorama del Progressive Metal di matrice dark. Il terzetto di Lipsia, composto da Niko Knappe alla voce e batteria, Maik Knappe e Torsten Wenzel alle chitarre, dopo svariati problemi di line-up, sembra aver trovato finalmente la formazione vincente dando alle stampe un ulteriore gioiellino che si aggiunge ai precedenti Swanlike ed Existence.
Se, come prima impressione, le otto tracce possono sembrare prive di un tema comune che le abbracci, dopo ripetuti e più attenti ascolti si possono cogliere numerose sfumature e autocitazioni in ogni pezzo, creando quel fil rouge che restituisce, di fatto, compattezza e omogeneità.
Le prime due song svettano a mio avviso su tutte le altre per tecnica, composizione e atmosfera. In particolare Flies in Amber è un pezzo che potrebbe tranquillamente essere incluso negli annali del genere, tanta è la sua bellezza, complessità e sperimentazione. Qui viene fuori tutta la passione per la doppia cassa e le sfuriate growl degli Opeth, le articolazioni musicali e il guitarwork dei Pain of Salvation, il tutto amalgamato con sapiente maestria e personale stile, ed intervallato da morbidi incisi di flauto che contrastano con la pesantezza del sound espresso. Dopo tale inizio è davvero difficile andare avanti nella descrizione dei pezzi senza essere influenzato dai precedenti, tuttavia ci sono ancora delle piccole perle che vale la pena descrivere con maggiore attenzione. È il caso di Amphibian Halo, che, con samples di batteria, costituisce una interessante variazione sul tema rendendo più vario l’album; o ancora Thornchild dove l’amore per Daniel Gildenlow&Co. viene fuori in tutta la sua chiarezza. Rapid Eyes Moment ci riporta invece in territori oscuri e di grande suggestione dove gli arpeggi di chitarra acustica costituiscono la colonna portante del pezzo, così come Free Of You caratterizzata da un intro ambient ma che col passare dei minuti assume contorni imponenti grazie alle belle linee vocali e a frasi di chitarra di grande semplicità quanto di bellezza incomparabile. L’album si chiude, anzi dovrebbe chiudersi con la non proprio convincente e heavy Papillon. Perché il condizionale vi starete chiedendo? Perché, per mia fortuna, dopo aver dimenticato il lettore acceso ho scoperto, dopo due minuti di un silenzio che sembra alludere alla fine, un sussurro appena percettibile di violoncello, che mano a mano diventa più concreto e viene affiancato da un soave arpeggio di pianoforte. A questo punto ecco che ricompare la splendida e, come non mai, ispirata voce di Knappe che ci accompagna lievemente alla fine di questo Grave Human Genuine. Più che una ghost-track però, sarebbe più corretto parlare di una prosecuzione del precedente pezzo. Devo però segnalare, a questo punto, una nota negativa sulla produzione del platter. È davvero un peccato infatti che tale qualità sonora sia penalizzata in modo così plateale; mi riferisco agli improvvisi cali di voce sovrastati dalle chitarre, o ancora al sound che in alcuni casi è confusionario e non permette di discernere i singoli contributi dei membri del gruppo.
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Stampede 2. Flies in Amber 3. Thornchild 4. Rapid Eyes Moment 5. Amphibian Halo 6. The Chameleon Defect 7. Free of You 8. Papillion
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Line Up
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Niko Knappe - Vocals, Drums, Percussion Maik Knappe - Guitars, Vocals Torsten Wenzel - Guitars, Vocals
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RECENSIONI |
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