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26/04/25
HEAVY LUNGS + LA CRISI + IRMA
BLOOM- MEZZAGO (MB)
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Ebony Ark - When The City Is Quiet
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( 3692 letture )
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Credo di non essermi mai trovato in difficoltà come in questo caso per la recensione di un album. Il motivo è abbastanza semplice: gli Ebony Ark sono quel genere di gruppo di cui si puo benissimo fare a meno e che non aggiungono nulla al panorama Gothic/Dark che già puo annoverare band di tutto rispetto come, un nome su tutti, i Nightwish. In questo caso la pochezza di idee di questi sei ragazzotti spagnoli, che giocano a fare gli scandinavi a tutti i costi, è davvero imbarazzante. Già dalle prime tracce si evince tutta l’adorazione per la band di Tarja&Co. (anzi ora purtroppo di quella pseudo-Madonna di Anette Olzon!) passando poi per territori già ampiamente esplorati da gente come Lacuna Coil ed Evanescence. La cosa che però sconvolge di più è l’assoluta mancanza di originalità che si respira lungo tutto l’album e che ne appiattisce implacabilmente il valore già peraltro compromesso da una produzione che lascia il tempo che trova. La voce di Beatriz Albert, vestita da Amy Lee, si lancia in acuti, peraltro fastidiosi, che rischiano di ferire i timpani anche di un ascoltatore di Brutal-Death, mentre ritmiche e guitar work non danno quel valore aggiunto in grado di risollevare l’album dalla piattezza colossale in cui è sprofondato.
Andare ora avanti nella descrizione dei pezzi è impresa quasi impossibile, per cui mi limiterò a salvare il salvabile che è ben poco come ho già avuto modo di scrivere nelle precedenti righe. Sincerely è un pezzo che pur non raggiungendo picchi di chissà quale qualità compositiva si eleva dignitosamente al di sopra delle altre songs (come si dice: in un mondo di ciechi, l’orbo è un re!), restituendo un barlume di originalità al piattume. Anche, tuttavia, We’re Here Now non è poi malaccio nelle sue variazioni di growl e soprattutto nei solos di chitarra che fanno comunque intendere che le qualità tecniche non mancano. Il pezzo di chiusura è interamente cantato in spagnolo e nonostante l’ennesima scopiazzatura agli Evanescence in chiave Power riesce comunque a farsi notare grazie alla potente sezione ritmica che martella per tutto il pezzo e ad un interessante variazione di vocals tra Beatriz Albert e Ruben Villanueva.
Credo di potermi fermare anche qui. Se continuassi rischierei di essere pleonastico oltre che offensivo e non farei dignitosamente il mio lavoro di scribacchino sputasentenze. Vi confesserò soltanto che è triste trovarsi di fronte a platter come questi perché, a mio avviso, la mancanza di idee è quanto di peggio si possa augurare ad una band che cerca di emergere dall’anonimato.
Ad ogni modo, ritornando per un attimo agli Ebony Ark, se siete fan della band questo disco vi piacerà sicuramente (anche perché i precedenti lavori sono del tutto simili a questo ultimo), mentre se siete solo amanti del genere sparatevi a tutto volume Karmacode oppure Angels Fall First, ci guadagnerete sicuramente…
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5
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Ci vuole più coraggio ad essere onesti che perbenisti. |
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4
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e sinceramente questo voto non lo meritano, è vero che stanno troppo cercando di imitare band scandinave di un livello maggiore al loro, ma il voto mi sembra esagerato, nel loro piccolo qualcosa fanno. La voce della solista lascia a desiderare e a volte sarebbe meglio che stesse zitta, ma ripeto un voto così basso mi sembra esagerato. |
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3
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I Nightwish non hanno mai fatto gothic dark cmq   |
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2
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per dirla come la diresti tu, raven, la cosa che mi fa davvero incaz....ehm leggermente indispettire, è la totale mancanza di idee personali e di un minimo di originalità! cmq anche il menty mi ha detto che voti sotto al 40 non si vedevano da svariati anni! sarà che sono nuovo e non so come funzionava prima del mio arrivo.....! chissà...... ora però, se vuoi scusarmi, vado a fare ad impedire che il vento soffi....! |
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1
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Meno che ai Crash Romeo, devono essere abominevoli |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. If Only… 2. Ecstasy 3. So Close, So Far 4. Endless Road 5. Sincerely 6. True Friendship Never Dies 7. We're Here Now 8. Redemption 9. For You 10. Enough Is Enough 11. Out In The Cold 12. When The City Is Quiet 13. A Merced De La Lluvia
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Line Up
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Beatriz Albert - Vocals Rubén Villanueva - Guitars Javier Jiménez - Guitars Daniel Melián - Bass Iván Ramirez - Drums Diego de Francisco - Keyboards
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RECENSIONI |
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