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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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Ian Hunter - Defiance Part 1
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30/05/2023
( 1211 letture )
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Quasi 84 anni sulle falangi e non sentirli, incredibile Ian Hunter! Con i suoi Mott the Hoople ha scritto ampie porzioni di storia diventando una leggenda del rock, onorato da tutta la scena mondiale, poi la collaborazione epica con Mick Ronson e la rinascita del 21° secolo con il suo combo di supporto, la Rant Band. Nonostante non sia più un ragazzino, il nostro ha continuato a scrivere musica, durante il buio periodo del lockdown e ha composto canzoni insieme al fidato Andy York, usando un computer, una chitarra, un pianoforte e una piccola tastiera. Lui stesso ci spiega la nascita del progetto Ci sono state molte ragioni per chiamare questo album Defiance: è come se le persone della mia età non dovessero più fare dischi, ma noi ne abbiamo ancora un po’. Un disco illuminato da una vera parata di stelle assolute che vede Hunter affiancato dai grandi e compianti Jeff Beck e Taylor Hawkins, con Johnny Depp, Joe Elliott, Billy Gibbons, Duff McKagan, Todd Rundgren, Slash, Robert Trujillo, Ringo Starr, Brad Whitford e i restanti componenti degli Stone Temple Pilots. E ne ho citati solo una buona parte, in verità la lista appare chilometrica. Ma è lo stesso bandmate a spiegare che tutti questi ospiti di fama planetaria sono stati un vero colpo di fortuna non cercato, e nemmeno previsto, con le star che, venute a conoscenza del progetto, si sono scapicollate per entrare a farne parte. Il manager Mike Kobayashi e il famoso fotografo rock Ross Halfin, hanno suggerito di contattare alcune stelle hard rock per contribuire su un paio di tracce, da lì si è scatenata la baraonda, con una galassia di super rocker che chiedeva a gran voce di essere coinvolta. Così i demo sono volati in giro per il mondo e gli ospiti, approfittando dal fermo totale provocato dall’isolamento obbligatorio, hanno aggiunto potenza, freschezza e creatività impreviste ai demo registrati nel seminterrato della leggenda Ian Hunter. Così oggi tutti possiamo godere i frutti di questa infinita sfilata di rockstar infuse in composizioni molto convincenti; il risultato è questo disco, dalla copertina giallo accecante, prodotto da Andy York e dallo stesso Ian, con il mixing di James Frazee.
10 tracce di un rock immortale, più una versione alternativa del brano numero 7, che godono di sprazzi di entusiasmo e sangue fresco portato, anche dai tanti ospiti, con il nostro che se la cava alla grandissima, ancora oggi, sia per esecuzioni che per vitalità. La titletrack scoppia di salute in potenza e vigoria: un andamento anthemico sostenuto da Slash e Robert Trujillo, con gli anni ’60 e ’70 che fanno capolino unitamente ad una voce, magari non stentorea, ma ancora espressiva e in grado di segnare il territorio e i puntuali interventi solistici del riccioluto guitarmen e il groove dell’uomo from Metallica; buono l’inizio. Bed of Roses, primo singolo estratto, ha accenti beatlesiani con Ringo Starr dietro al drumkit, melodie rock solari che sanno di California, azzeccate armonizzazioni corali, il tutto impreziosito dalla indomita slide guitar di Mike Campbell, mentre No Hard Feelings appare più intimista con quel piano che punteggia una vocalità più soffusa, con l’immenso Jeff Beck che sottolinea, con le sue partiture striate e un bellissimo solo quasi commovente, mentre Johnny Depp si prodiga con la sua sei corde e ai cori: ottima la riuscita e il feeling che ne scaturisce. Pavlov’s Dog è rock-blues brillante che ospita i tre Stone Temple Pilots (Eric Kretz e i due fratelli De Leo) con la voce del nostro che si arrochisce per uno sviluppo sparato, dai toni caldi e un bel solismo dell’ascia. Poi arriva la semi ballad Don’t Tread on Me song in cui le corde vocali della leggenda rilasciano qualche accento alla Rod Stewart nei toni più alti; ottimi i cori che si intersecano, le tastiere puntuali e il contributo di Todd Rundgren. Guernica è una traccia che sgorga dal cuore di Hunter con tanta atmosfera, anche grazie ai contributi delle chitarre di Mike Campbell (già con Tom Petty) e i cori di Joe Elliott, una bella linea di basso che esce poderosa, arrangiamenti fluorescenti e una convincente sezione ritmica, con la batteria che detta i tempi: ottimo il solo guitar! I Hate Hate (bellissimo titolo) è l’unico brano che non contiene ospitate e tutto si gioca in famiglia con la sua Rant Band, partitura che denota piglio deciso e un pianoforte sempre presente. Angel è una ballata classica con spunti ottantiani, forte di una melodia spiccatamente soft ma con atteggiamento rock, solo guitar da lucciconi agli occhi, e grandi apporti che, amplificano le emotività racchiuse, che giungono dal compianto Taylor Hawkins, Brad Whitford, Waddy Wachtel e Duff McKagan, con quelle impuntature chitarristiche perfette e una prova vocale di grande maestria. Kiss N’Make Up è una litania rock con accenti sudisti che vede l’attore Billy Bob Thornton alla voce solista e l’inimitabile chitarra di Billy Gibbons, che sale in cattedra per un ritmo rallentato ma con tanto groove al suo interno. This Is What I’m Here For chiude il lavoro grazie ad un bel hard pulsante, con chiare matrici blues, dove emergono le pennate solistiche di Waddy Wachtel (Stevie Nicks-Keith Richards), la batteria di Taylor Hawkins, la maiuscola prova vocale del nostro e i cori del singer dei Def Leppard.
Va detto che un progetto tale, nato quasi per caso, sfoggia una bella amalgama generale nonostante la diversa estrazione temporale dei vari interpreti, che godono a sciogliersi nel tessuto musicale scritto dal band master, per un risultato finale che può dirsi assolutamente centrato. Molto piacevole riascoltare certe influenze datate ma immortali, che l’innumerevole sequela di ospiti fanno proprie, senza snaturare la direzione a sette note e il gusto primordiale, tenuto a battesimo nel seminterrato, sede natale delle tracce. Defiance rappresenta il classico platter da assaporare più volte, con calma e curiosità, per coglierne sfumature celate, individuando i contributi dei singoli, grandi, ospiti rappresi tra questi solchi. Pollice alto per il vecchio Ian.
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4
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Artista fin troppo sottovalutato ed ignorato, una vera icona rock con una vena compositiva di altissimo livello, cosa più rara che gli album recenti lo hanno mostrato rinnovato e in grande spolvero, ascoltare Shrunken Heads o Man Overboard per credere...
A quasi 85 anni ancora sa inventarsi qualcosa, in formissima, grande Ian!! |
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2
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In giro ho letto solo bene, ma tutti quegli ospiti proprio non mi invogliano ad ascoltarlo... |
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1
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Veramente un bel album , Ian hunter vera icona rock n roll |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Defiance Slash (Chitarre) Robert Trujillo (Basso)
2. Bed of Roses Mike Campbell (Chitarre, mandolino) Tony Shanahan (Basso) Ringo Starr (Batteria)
3. No Hard Feelings Johnny Depp (Chitarre, cori) Jeff Beck (Chitarra solista)
4. Pavlov’s Dog Dean DeLeo (Chitarre) Robert DeLeo (Basso) Eric Kretz (Batteria)
5. Don’t Tread on Me Todd Rundgren (Chitarre, cori)
6. Guernica Mike Campbell (Chitarre) Joe Elliott (Cori)
7. I Hate Hate
8. Angel Waddy Wachtel (Chitarra solista) Brad Whitford (Slide Guitar) Duff McKagan (Basso) Taylor Hawkins (Batteria, chitarre, piano e cori)
9. Kiss N’Make Up Billy Bob Thornton (Voce solista, cori e percussioni) Billy F Gibbons (Chitarra solista) J.D. Andrew (Basso) Taylor Hawkins (Batteria)
10. This Is What I’m Here For Waddy Wachtel (Chitarra solista e ritmica) Taylor Hawkins (Batteria) Joe Elliott (Cori)
11. I Hate Hate (Alternate Version) Jeff Tweedy (Basso e chitarre elettriche)
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Line Up
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Ian Hunter (Voce, chitarra, pianoforte) Andy York (Chitarra, tastiera, basso) Andy Burton (Tastiere) Dane Clark (Batteria)
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RECENSIONI |
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