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27/04/25
THE LUMINEERS
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Joel Hoekstra’s 13 - Crash of Life
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29/08/2023
( 1104 letture )
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Un combo di musicisti super acclamati in ambito hard/heavy, che non hanno assolutamente bisogno di presentazioni, e un vigoroso e sagace hard rock quello intagliato sul nuovo disco dei Joel Hoekstra’s 13. La band prende il proprio nome dall’attuale chitarrista dei Whitesnake, che ha prestato la sua potente ed eclettica chitarra anche nel recente ritorno dei Revolution Saints. Joel risulta essere uno dei guitar man più fertili e produttivi degli ultimi anni, oltre ai suoi impegni stabili, ha trovato il tempo per dare alle stampe ben 3 dischi solisti con questo monicker e il qui presente Crash of Life rappresenta l’ultimo arrivato. Alla voce solista, nel ruolo che fu di Russell Allen e Jeff Scott Soto, troviamo la vocalità prepotente di Girish Pradhan, dotato di corde vocali al titanio, con Jeff Scott Soto che si dedica solamente ai cori. Copertina che anela alla libertà, poi si parte subito con Everybody Knows Everything che reca l’idea di un ensemble compatto, con una voce che la fa da padrona, ritornello magari non originalissimo ma incisivo e ottime le partiture delle key, pilotate da un vecchio lupo di mare come Derek Sherinian, mentre l’assolo dell’ascia sferza l’aere con una cascata di note che recapitano feeeling e tecnica sopraffina; buona la partenza, anche se il canovaccio appare chiaro sin da subito. La title track è ben lavorata, tra melodie e tecnicismi strumentali, regalando un ritornello corale di un hard che strizza l’occhio agli States, immettendo alcuni canonici principi AOR, tra cori ampi e arrangiamenti a salire, solo guitar di grande gusto, commistionato alla velocità d’esecuzione di un musicista di grande livello. Se per Damaged Goods valgono i discorsi fatti fino ad ora: grandi esecuzioni per uno scampolo che rimane nella comfort zone, esaltato dal break centrale chitarristico e da un solismo furioso della sei corde, per Torn Into Lies si va a lambire sentieri più docili, facendo scaturire una ballad ben calibrata con tanti punti di forza melodici. Far Too Deep torna a far saltare gli speaker dall’alto di una ritmica affilata, falciante e di uno straordinario solismo chitarristico e voce in versione stregonesca e carica di delay. Not Tonight è hard rock ammanettato ad un riff oppressivo e ripetuto che ricorda certe soluzioni del Serpente Bianco con il singer che si specchia in alcuni pezzi forti alla Coverdale, ottimo il break centrale e, manco a dirlo, la piro-tecnica sprigionata dal solismo del nostro. Over You rallenta nuovamente i ritmi, facendo uscire il lato ballad in maniera forte e con una resa finale di squisita fattura, arricchito da contrappunti vocali suadenti e un guitar-solo che accarezza lacrime ed anima. I Would Cry for Love spazza via tutto, accostandosi nuovamente al sound dei Whitesnake, con ritmiche spedite e gasate, Don't Have Words è puro hard rock che attinge dai seventies con una grandissima prestazione vocale di Girish Pradhan, stesso spirito pervade Find a Way, traccia che vive brillantemente sulle bordate del binomio chitarra-hammond e la solita voce tritura-alabastro: un gran bel momento appuntito! Seguito da You’re Right for Me che immette miasmi americanissimi laschi e goderecci nella struttura, brano fighissimo da cantare viaggiando con il finestrino abbassato e il sole che sorge. Infine Through the Night conclude la scaletta con spunti rock molto melodici, rimembranze beatlesiane e arie R&B davvero azzeccate, insomma il disco si chiude davvero in maniera ideale, con quei cori orchestrati con magia, che sanno sempre emozionare.
Se la prima parte dell’opera appare legata troppo ad uno stesso sound, la seconda sa dispensare vivide passioni e assume le vesti di una proposta variegata e avvincente. Il gusto di Joel è di altissimo tenore, la band gira alla grande e il singer si dimostra potente, duttile e di grande caratura. Una release che, nonostante qualche riferimento di troppo ai Whitesnake in un paio di tracce, sa essere calda, convincente e ben coordinata, con momenti di valore assoluto. Sul nostro credo si possa aggiungere poco: un chitarrista moderno, ipertecnico ma che detiene un’inclinazione e un appetito per le melodie non comune. Un lavoro bello, molto bello, che potrà soddisfare chi ama l’hard datato con rivisitazioni in salsa moderna e un suono aggressivo, intanto vado a riascoltarmi la perla finale che chiude questo CD! Per i Joel Hoekstra’s 13 pollice in sù, senza nemmeno mezza contesa.
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Bella lotta con l’appema uscito Vandenberg. I due fanno rivivere parallelamente il Whitesnake sound. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Everybody Knows Everything 2. Crash of Life 3. Damaged Goods 4. Torn Into Lies 5. Far Too Deep 6. Not Tonight 7. Over You 8. I Would Cry for Love 9. Don’t Have Words 10. Find a Way 11. You're Right for Me 12. Through the Night
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Line Up
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Girish Pradhan (Voce) Joel Hoekstra (Chitarre) Derek Sherinian (Tastiere) Tony Franklin (Basso) Vinny Appice (Batteria) Jeff Scott Soto (Cori)
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RECENSIONI |
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