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Galneryus - The Flag of Punishment
09/12/2023
( 727 letture )
Il Giappone è sempre stato una località incredibilmente recettiva per sonorità hard rock e heavy metal, tanto da diventare il vero e proprio mercato di riferimento per molti artisti che finirono ad avere del Son Levante il maggior riscontro tanto in sede di vendite in studio quanto in veste live. La crisi che dall’inizio dei Nineties ha infatti portato a una flessione notevole di band heavy e power metal in Stati Uniti ed Europa a vantaggio di crescenti filoni grunge e successivamente nu-metal non ha certamente toccato il Giappone: si pensi alle strabilianti edizioni giapponesi con tanto di bonus tracks dedicate ad-hoc proprio all’Estremo Oriente. L’amore dei giapponesi per sonorità neoclassiche prima e power metal melodico poi ha visto come esempi lampanti dell’epoca Yngwie Malmsteen, trattato come vera divinità al cospetto di una diluizione di fama tanto in Europa quanto negli States, ma anche band più di nicchia come Royal Hunt (spinti da sensazionali vendite all’epoca e tour sfarzosi). Senza contare gli esordi indimenticabili di band come Angra e –stando nel filone più melodico– Fair Warning, che videro uscite inizialmente esclusive in quel mercato, con ristampe europee disponibili solo diversi mesi successivi. Questa passione sconfinata ha portato un certo fruire anche di un movimento locale di band arrivate a firmare per majors locali e a toccare livelli di vendita davvero notevoli, viceversa restando di nicchia, se non quasi sconosciute, in Europa. Si pensi in primis agli X Japan del polistrumentista Yoshiki e del vocalist Toshi, vere celebrità da primetime in patria e semisconosciuti altrove o ai Concerto Moon guidati dalla sei corde di Norifumi Shima, autori di decine di album senza infamia e senza lode dalla seconda metà degli anni Novanta. Non dimenticando i metallers Loudness di Akira Takasaki, ancora oggi in pista dopo una carriera quarantennale. Sulla prosecuzione dei consensi ricevuti in patria dalle tre band appena citate, hanno avuto terreno fertile anche i Galneryus, band formata a Osaka nel 2001 dal talentuoso chitarrista Syu e dal vocalist Yama-B, dal moniker ispirato dal maestro di liuteria cremonese Guarneri del Gesù e capaci di strappare un importante contratto con la VAP che diede alle stampe il disco d’esordio The Flag of Punishment.

L’esordio in questione presenta undici brani per poco meno di un’ora di musica e soprattutto tutti ma proprio tutti gli stilemi che hanno il power metal a tinte più melodiche e neoclassiche che ha portato band come Angra e Stratovarius nell’Olimpo del genere. L’opener Struggle for the Freedom Flag, introdotta da una breve e sinfonica intro Meditation for the Saga, è un pezzo sensazionale con un cocktail riuscito di riff e soli neoclassici alla Malmsteen dell’ispirato Syu, tastiere in stile Stratovarius e Angra di Yuhki e voce graffiante, potente e sempre ben in primo piano diYama-B, il tutto su ritmiche serrate a costituire un insieme che lascia una sensazione di già sentito, ma davvero bello e a tratti esaltante. Una sorta di Bignami neoclassic metal da sfogliare brevemente in caso di necessità, con abbondanti citazioni a passaggi strumentali da Vivaldi e Paganini. Sensazioni che affiorano a tratti lungo l’intero disco, con momenti degni di nota specialmente nei frangenti in cui i Galneryus mostrano tutta la perizia tecnica, come nella strumentale Requiem o in fasi in cui le sonorità power e neoclassic si fondono a frangenti progressive come Child of Free o Final Resolution, dai richiami Royal Hunt, Sonata Arctica e Labyrinth. Un brano come Holding the Broken Wings suona come una cover dei Rising Force e sembra veramente di ascoltare il primo Malmsteen, un brano dall’originalità inesistente, ma dalla perizia davvero degna di nota. Non manca una delicata ballad pianistica come The Garden of the Goddess che lascia un po’ di riposo all’indiavolata sezione ritmica e allo stesso tempo conferma la riuscita mescolanza tra tastiere e la voce di Yama-B, apprezzabile anche su linee più pulite sia pure manieristiche. Una pausa, appunto, prima della tiratissima e conclusiva United Flag, sferzata dalla doppia cassa e dai virtuosismi del drummer Junichi Sato, un brano molto Riot in cui affiorano anche sonorità riprese da band derivative, ma senz’altro degne di nota, della scena power europea come Majestic, Nocturnal Rites e Iron Fire, il tutto condito da duelli chitarra tastiere in cui Syu e Yokihi si rincorrono fino all’ultimissimo secondo.

I Galneryus sono bravi e preparati, il disco si lascia ascoltare e riascoltare con piacere anche a vent’anni esatti dall’uscita e il fatto che la band sia ancora in pista con grinta, costanza e determinazione, al cospetto di svariati cambi di formazione (a partire dalla sostituzione di Yama-B come frontman dal 2006), rappresenta una conferma della tenacia e della serietà della proposta in oggetto. L’album, di cui merita menzione anche l’artwork diabolico realizzato all’illustratore Yoshitaka Amano (noto tra l’altro per la saga Final Fantasy) ebbe buoni riscontri in patria sia pure inizialmente lontani dai risultati e dalla popolarità raggiunta dai più celebri connazionali, successo che arriverà invece in seguito con posizioni importanti nella chart locali specialmente per lavori come Resurrection (2010), Angel of Salvation (2012), Vetelgyus (2014) o nelle ultime quattro recenti release a partire da Ultimate Sacrifice (2017). Band super-prolifica e tutt’ora capace di raccogliere crescente entusiasmo, ma ancora da scoprire per l’Europa, dove quantità e qualità non sono mai mancate in materia di power metal melodico e neoclassic metal.



VOTO RECENSORE
79
VOTO LETTORI
79 su 3 voti [ VOTA]
progster78
Sabato 9 Dicembre 2023, 18.36.58
4
Syu e Yuhki spaventosi,voto 80. Ho preso l\'ultimo Between...a 37 euri col dvd allegato...un miracolo...consiglio di guardare un po\' di live in rete roba da perdere la testa.Grandi!
duke
Sabato 9 Dicembre 2023, 18.10.10
3
...questi giapponesi ...sono incredibili......poi il chitarrista e\' ipertecnico....band da ascoltare assolutamente....
Rudolf
Sabato 9 Dicembre 2023, 12.36.50
2
Disco introvabile ma finalmente disponibile sulle piattaforme online. A mio avviso il migliore della band giapponese, il cantante era bravo. Voto 80.
LAMBRUSCORE
Sabato 9 Dicembre 2023, 10.46.06
1
Qualche ano fa mi avevano registrato un loro cd, prima non li conoscevo, davvero validi, dovrò sentire anche gli altri, compreso questo.
INFORMAZIONI
2003
VAP
Neoclassico
Tracklist
1. Meditation of the Saga
2. Struggle for the Freedom Flag
3. Beyond of the Ground
4. In the Delight
5. Rebel Flag
6. Requiem
7. Holding the Broken Wings
8. Child of Free
9. Final Resolution
10. The Garden of the Goddess
11. United Flag
Line Up
Yama-B (Voce)
Syu (Chitarra, Voce)
Yuhki (Tastiera)
Tsui (Basso)
Junichi Sato (Batteria)
 
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