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26/04/25
HEAVY LUNGS + LA CRISI + IRMA
BLOOM- MEZZAGO (MB)
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Marilyn Manson - The Pale Emperor
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13/01/2024
( 1295 letture )
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Siamo nel duemilaquindici e, detto senza giri di parole, Manson veniva da una serie di album poco fortunati, per le più svariate vicissitudini, motivazioni personali e non. Ingaggiato quindi l’amico Tyler Bates polistrumentista e produttore, il Reverendo torna sulle scene musicali con il nono capitolo della sua discografia, intitolato The Pale Emperor. Registrato in poco più di tre mesi, dedicato alla madre dello stesso Reverendo venuta a mancare proprio durante le registrazioni, questo disco porta con sé una nuova, inaspettata dai più, linfa vitale, derivante dalla totalitaria influenza del blues che abbraccia in toto la musicalità di ogni brano e, sia concettualmente per ciò che concerne i testi, ia come sonorità generale, c’è una forte ispirazione cinematografica da parte di Manson e Bates.
The Pale Emperor oltre ad un rimarcato e già citato sapore cinematografico porta con sé le tipiche sonorità Mansoniane, fatte di una basso metallico, chitarre affilate e una batteria sempre ben presente dai tratti acidi. C’è blues? Sì, ma ovviamente personalizzato: un ibrido bastardo, efficace, permeato da sonorità new wave, cupe e fumose. Una produzione molto elaborata che dona sicuramente una marcia in più alle composizioni qui presenti.
L’uno-due iniziale vede l’incedere quasi zoppicante, ma pregno di groove, di Killing Strangers seguita a ruota dalle decise ritmiche di Deep Six. Entrambi i brani funzionano alla grande e a loro modo sorprendono per lucidità e fluidità, un inizio inaspettato ma davvero incoraggiante. Nella parte centrale dell’album si piazzano brani come The Mephistopheles of Los Angeles e Slave Only Dreams to Be King che per coralità e strutture compositive riportano la mente ai primi ed alla celeberrima trilogia. Seppur deficitari di quell’esplosività tanto cari ai fans di vecchia data, i brani reggono l’impatto e ben si collocano nella globalità musicale del disco. Un lieve calo di tensione si percepisce nella seconda metà della tracklist: seppur vi siano buonissimi spunti ed idee, dà la sensazione di aver un minor impatto rispetto al primo giro di boa, eccezion fatta per la conclusiva Odds of Even, brano di forte piglio nonché degna conclusione di questo ascolto.
Analizzare un’uscita discografica a distanza di anni è impresa molto meno articolata, pertanto, riprendere in mano ora questo lavoro dopo averlo già metabolizzato per molto tempo dà obiettivamente sensazioni molto più concrete. Sebbene alle orecchie più oltranziste la seconda parte della carriera del Reverendo sia del tutto esecrabile, ogni disco porta con sé piacevoli momenti ed in particolare The Pale Emperor si rivela essere quello più Mansoniano nel consueto e del tutto inutile paragone con la celebre trilogia. Il momentaneo lascito delle scorribande industrial e la virata verso acque rock-blues hanno sicuramente dato una nuova energia alla musica ed alla ormai consolidata prova di Manson al microfono (discorso riguardante le vocals in studio…). Un disco quindi che non si erge a capolavoro ovviamente ma rimane una buonissima prova musicale da rivalutare e riascoltare con piacere.
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6
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Buona ripresa del reverendo |
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4
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Ottimo disco, sempre piaciuto molto. |
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3
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Chissà le volte che lo hai solo ascoltato per poterlo giudicare. Comunque questo album si merita almeno 80 |
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2
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Personaggio per me specchio della decadenza valoriale in cui ha trovato la sua più naturale affermazione.Più imprenditore che musicista,più mostruoso che umano. Musica da ultimo step prima della canna del gas.Atroce. |
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1
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Album che mi è sempre piaciuto, dopo tre album fiacchi, questo inaugura un bel ritorno. Con gli ultimi due forma una trilogia davvero ottima. 75 |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Killing Strangers 2. Deep Six 3. Third Day of A Seven Binge 4. The Mephistopheles of Los Angeles 5. Warship My Wreck 6. Slave Only Dreams to Be King 7. The Devil Beneath My Feet 8. Birds of Hell Awating 9. Cupid Carries a Gun 10. Odds of Even
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Line Up
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Marilyn Manson (Voce, Strumenti) Tyler Bates (Strumenti) Gil Sharone (Batteria)
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