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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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Holy Moses - The New Machine of Liechtenstein
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09/03/2024
( 714 letture )
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Dopo aver firmato un contratto discografico con un'importante major, gli Holy Moses danno alle stampe il loro terzo album, che si differenzia dai primi due in maniera abbastanza netta. The New Machine of Liechtenstein infatti strizza l'occhio al sound dei gruppi thrash d'Oltreoceano, con composizioni meno forsennate, a tratti addirittura cadenzate -Lost in the Maze- e con chorus piazzati qui e là come i vari Anthrax & Co.
Se da un lato questo fece storcere il naso ai fan della prima ora, abituati allo speed thrash di matrice teutonica che caratterizzava i dischi precedenti, dall'altro è innegabile che nei solchi di questo LP la varietà nel songwriting giova all'intera proposta, mostrandoci una band più matura e consapevole; gli assoli sono maggiormente strutturati e si sposano alla perfezione con i serratissimi riff "staccando" sempre in maniera adeguata e donando respiro ai brani. Il drumming di Uli Kusch ora è terremotante, ora più solenne, ora mitragliante -si ascolti Strange Deception per averne un sunto- per una sezione ritmica completata da un presentissimo Thomas Becker che non disdegna di esibirsi con il proprio basso in alcuni passaggi addirittura funk/slap (Panic). I coniugi Classen ci servono un piatto ricco e invitante, l'ugola di Sabina sembra dover cedere per la troppa acidità del timbro (quasi death metal) da un momento all'altro ma riesce a portare a compimento la propria missione in maniera egregia, cantando della pericolosità potenziale che qualunque Paese -anche il minuscolo, ma ricco, Liechtenstein- può rappresentare se ha la possibilità di creare un'arma di distruzione di massa. A corredo di questo concept, l'edizione limitata in vinile conteneva un fumetto che illustrava la situazione tramite il protagonista Locky Popster. Le reissue del CD, una del 2005 targata Armageddon Music e l'altra uscita due anni dopo sotto Locomotive Records, vedono l'aggiunta di due bonus tracks live.
The New Machine of Liechtenstein si distingue nella discografia degli Holy Moses spiccando per originalità e qualcuno lo reputa il migliore disco dei tedeschi; sicuramente è un lavoro che, come anche la band stessa, avrebbe meritato maggior considerazione presso il grande pubblico, ma tra i thrasher più navigati non mancano certo gli estimatori di questa gemma nascosta.
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9
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Non so perchè, ma non ci sono mai entrato in sintonia con gli HM. Boh. Dovrei ripassarli a dovere |
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8
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Un gran bell’album, uno dei loro migliori. Qualche strizzata al thrash d’oltreoceano effettivamente c’è (ciò magari anche connesso al legame contratto con la Wea), ma non una trasformazione netta. Le radici teutoniche rimangono ben presenti, brani articolati e spesso infarciti di ritmiche abbastanza complesse (d’altra parte il 1989 era anche l’anno di The Principle of Doubt, e i primi due album li produsse Ralph Hubert per la sua Aaarrg Records. Qualcosa dei Mekong Delta dev’essere pur filtrato…) . Lo riascolto sempre con molto piacere: grande doppietta iniziale (Near Dark + Defcon II). Voto 83 |
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7
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A metà anni 2000 mi ricordo cun articolo su Metal Maniac (o forse era Metal Hammer? Boh) ...
Beh lei era tornata da sola con una line up completamente nuova e la Armageddon (oggi Wacken Records) aveva ristampato TUTTI i loro album storici compreso questo... io non li comprai perché ero più interessato a recuperarmi i CD dei Tankard e dei Destruction... oggi forse un po mi pento... soprattutto dopo aver visto il video di una loro comparsata del tempo in una serie TV tedesca dove suonavano Near Dark...
Spero in una nuova ristampa. |
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6
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Band molto sottovalutata... I dischi dei primi anni 90 sono probabilmente quelli che mi piacciono di più, anche perché legati a ricordi di adolescenza penso... Questo in ogni caso è un gran disco e poi diciamocelo, la Classen all\'epoca era davvero tanta roba (unica direi), e anche oggi ne avrebbe da insegnare a molte (ma anche a molti) in fatto di growl... |
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5
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@Transcendence, nella vita si cambia. A volte. Era già da molto tempo che non ascoltavo il thrash metal, nonostante lo commentassi e come hai scritto, giustamente, con un altro nik. Non aveva molto senso continuare ad usare un profilo non più in linea con i miei ascolti. E soprattutto per chi legge i miei post. Per quanto riguarda gli holy moses, che dire? Sono stati ( perché ora si sono ritirati e non suonano piu, fino a prova contraria), una band di thrash, a mio modo di vedere, non proprio così moscia e neanche con una produzione così povera. Negli ultimi anni si erano spostati verso il death, genere che non seguo, con risultati non disprezzabili, da quello che leggevo. Ma forse è solo questione di gusto musicale, che ognuno di noi ha, che è specifico ed insindacabile. Ciao e alla prox . Hair nation 🎸🔥 |
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4
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@ Rik HM: Come mai non segui più il thrash? Ricordo che negli anni scorsi ti firmavi come rik bay area thrash, ricordo ancora quella discussione nella notizia dei Savage Grace, era solo un anno e un mese fa. Degli Holy Moses non ricordo quasi niente, però anche in mezzo al genere li ho sempre trovati mosci e primitivi, forse anche per colpa di produzioni non idonee, tant\'è che i loro pezzi si ascoltano meglio sottoforma di file audio su Songsterr. |
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3
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Appena ripassato. Sempre valido per me, buoni riff, pochi assoli ma belli, bel suono, voce della gnoccona inconfondibile. Voto rece giusto. |
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2
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Anche se non seguo più il thrash metal, gli holy moses, li voglio commentare. Anche perché possedevo questo album, pubblicato at the end of eighties, la decade (anche) thrash per antonomasia. Scrab of vinyl decisamente di valore. Le songs nel classico trademark, cioè un thrash/death (per via della voce della sabina, che fa uso del growl) e con quelle sfumature \'futuriste\',nel songwriting. Songs mai monocordi e che compongono un mosaico thrash molto avvincente. Preferisco ancora \'finished with the dogs\', ma qui siamo a livelli d eccellenza. Anche per gli holy moses vale purtroppo la regola: underrated band. Peccato, perché hanno realizzato molti albums di assoluto valore, ma vallo a capire il pubblico. 🤟🎸 |
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1
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Famelica band molto stimata dai tape traders ( Walpurgis Night e The Bitch ) che, come dice il recensore, all\'inizio erano molto irruenti, ma la svolta di questo album è assolutamente convincente e per me è il loro migliore, grazie anche alla supervisione di Alex Perialas ( Anthrax, SOD, Overkill ); durante le registrazioni il chitarrista Thilo Herrman non soddisfa la band, motivo per cui ritorna nei Risk e viene rimpiazzato da Reiner Laws, che su The New Machine Of Liechtenstein non suona, ma è responsabile della grafica di copertina. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Near Dark 2. Def Con II 3. Panic 4. Strange Deception 5. Locky Popster 6. SSP (Secret Service Project) 7. State: Catatonic 8. The Brood 9. Lost in the Maze
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Line Up
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Sabina Classen (Voce) Andy Classen (Chitarra, Cori) Thomas Becker (Basso) Uli Kusch (Batteria, Cori)
Musicisti Ospiti Thilo Hermann (Chitarra)
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